Jean Nouvel a Salerno

Un architetto colto e raffinato progetta un nuovo intervento misto in Campania
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Nel mese di Ottobre scorso sono iniziate le operazioni di demolizione del vecchio stabilimento del pastificio Amato a Salerno, operazione preliminare di un più ampio programma di riqualificazione urbana destinato a cambiare il volto di una parte della città finora in disuso. L'intervento prevede la riconversione dell'area ad una serie di destinazioni miste – residenziale e commerciale in primis – e la cessione ad uso pubblico di ampie superfici da destinare ad attrezzature di quartiere per lo svago ed il tempo libero.

Jean Nouvel - Istituto del Mondo AraboA firmare il progetto architettonico di questo importante intervento urbano è il francese Jean Nouvel: progettista di fama internazionale, per l'area Ex-Amato Nouvel ha immaginato un edificio coraggioso, con ampi portali di passaggio a terra ed arditi terrazzi a sbalzo, leggero e colorato, raffinato e moderno nei dettagli e nei materiali, ma al tempo stesso pensato per integrarsi col contesto e per interagire con la città e i suoi abitanti.

Nouvel è solo l'ultimo, in ordine di tempo, di un lungo elenco di architetti di livello internazionale chiamati a lavorare su Salerno, ma, ciò nonostante, non è molto conosciuto tra la gente comune, ed è quindi il caso di fare un breve excursus sulla sua vita professionale e sulle opere principali che lo hanno reso celebre e conosciuto sulla scena mondiale.

Nato nel 1945 a Fumel, inizia la sua attività professionale nel 1970; già dai primi anni la sua attività professionale è ricca e variegata, spaziando dagli interventi residenziali agli edifici scolastici agli immobili ad uso commerciale, ma la sua prima grande opera di rilevanza internazionale, datata 1987, è l'Istituto del Mondo Arabo (IMA): erroneamente catalogato come edificio hi-tech, l' IMA rimane impresso agli occhi dei visitatori per l'elegante leggerezza dei materiali e, soprattutto, per il grandioso sistema di facciata in cui la texture grafica degli arabeschi è ottenuta attraverso pannelli formati da diaframmi meccanici di differenti dimensioni, come quelli delle macchine fotografiche reflex, alcuni dei quali in grado di aprirsi e chiudersi secondo il grado di illuminazione da raggiungere.

Jean Nouvel - Centro Congressi LucernaSuccessivamente, gli incarichi e le commesse aumenteranno, in quantità, importanza e dimensioni, portando Nouvel a progettare in tutto il mondo, lasciando il segno in progetti sempre curati e attentamente pensati: tra questi spicca, per singolarità realizzativa, il Centro Congressi di Lucerna, edificio a tratti minimale – ma non minimalista – dominato dalla coraggiosissima copertura che sbalza in potentemente verso il lago per ben 15 metri senza appoggio, così chiara e semplice nella sua funzione dal sembrare leggerissima nonostante nasconda una struttura portante ben dimensionata.

La curiosità professionale, insieme alle numerose opportunità di incarico, lo portano a cimentarsi ancora con altre tipologie di edificio: a Barcellona, nell'anno 2004, Nouvel porta a termine la torre Agbar: nato come sede di una importante compagnia assicurativa spagnola, questo edificio è una interessante variazione sul tema del grattacielo, caratterizzandosi fortemente per il profilo ad ogiva su pianta circolare e per il vivace rivestimento colorato e cangiante, assolutamente lontano dal classico sistema di facciata in curtain wall che usualmente si trova su tutti gli edifici a torre.

Jean Nouvel - Museo di Quai BranlyAltre recenti e vincenti realizzazioni innovative assolutamente da conoscere sono: l'ampliamento del Museo Reina Sofia a Madrid, incarico ottenuto a seguito di vittoria in un concorso internazionale di progettazione, in cui il rapporto tra il nuovo edificio ed il vecchio museo contiguo è regolato attraverso una addizione volumetrica dominata da pannelli colorati di rosso laccato, nobili e moderni al contempo, e da un sapiente uso della luce zenitale; il museo di Quai Brainly a Parigi, completato nel 2006, riuscitissimo esempio di edificio espositivo costruito intorno alle collezioni che ospita, nel quale domina la ricchezza di suggestioni progettuali, volumetriche e di materiali, che incuriosiscono e non stancano i visitatori, e tra queste si mette in luce particolarmente una facciata vegetale, un muro piantumato verticale, vivo e cangiante col passare delle stagioni, frutto di una piacevole collaborazione con un esperto del settore che risponde al nome di Patrick Blanc.

La lista dei progetti firmati da Jean Nouvel in corso di realizzazione in tutto il mondo è lunga ed invidiabile e non accenna a fermarsi ma, soprattutto, è un invito ai progettisti ad essere incuriositi dalla voglia incontenibile dell'architetto francese di esplorare l'interazione continua tra la tecnica e la natura, tra il contesto e l'innovazione, spingendo sempre la propria professionalità oltre i limiti raggiunti nei precedenti progetti.

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