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Le crepe nei muri, le difficoltà nella chiusura di porte e finestre rispetto al loro stato originario, così come le lesioni nei pavimenti o nei rivestimenti, sono spesso segnali di un cedimento delle fondazioni e di una potenziale instabilità strutturale dell’edificio.
Per affrontare il problema, è essenziale una diagnosi accurata che consenta di individuare le cause del dissesto, verificando se l’origine risieda nella struttura stessa o nell’interazione tra l’edificio e il terreno di fondazione.
I tecnici di aziende specializzate, attraverso ispezioni approfondite, raccolgono tutte le informazioni disponibili, analizzano la documentazione progettuale e svolgono indagini geologiche per ricostruire la dinamica del cedimento.
Lo studio del quadro fessurativo risulta cruciale per comprendere i movimenti subiti dall’edificio e quelli ancora in corso.
Risoluzione problemi strutturali delle fondazioni - Systab
Qualora i dati raccolti non fossero sufficienti, vengono integrati con ulteriori accertamenti per definire un piano di consolidamento adeguato.
Tra le possibili soluzioni, si possono adottare interventi mirati come l’iniezione di resine e miscele consolidanti nel terreno o l’impiego di micropali attivi a bassa invasività.
Le operazioni di consolidamento vengono eseguite da personale altamente qualificato, con la costante supervisione di tecnici specializzati presenti sul cantiere.
Inoltre, il piano di manutenzione dell’opera fornisce precise indicazioni sui tempi e sulle modalità per monitorare l’evoluzione delle fessure e garantire la stabilità a lungo termine.
La stabilizzazione degli edifici danneggiati da cedimenti strutturali e il ripristino della loro sicurezza è resa possibile grazie alla competenza di tecnici specializzati di aziende come Systab Srl, che vanta una lunga esperienza nel campo della geotecnica e nelle più moderne tecniche di consolidamento delle fondazioni.
Stabilizzare edifici soggetti a cedimento - Systab
L’impiego di tecnologie avanzate consente di intervenire su costruzioni interessate da cedimenti differenziali, garantendo soluzioni efficaci e poco invasive.
I metodi adottati variano in base alle specifiche esigenze del caso, considerando le cause del dissesto, le condizioni operative, eventuali vincoli tecnici e il rapporto tra costi e benefici.
Una crepa nel muro è spesso un segnale evidente di un cedimento del terreno; tale fenomeno, noto come cedimento differenziale, deriva da movimenti irregolari della struttura che generano tensioni e fratture sulle pareti e sugli altri elementi costruttivi.
Le cause del dissesto possono essere molteplici, come la distribuzione disomogenea dei carichi, la natura eterogenea del suolo, la vicinanza di scavi alle fondamenta, l’abbassamento del livello della falda acquifera, la presenza di pozzi, l’esecuzione di emungimenti localizzati o anche dei terremoti.
Cause dei cedimenti strutturali - Systab
Altri fattori critici includono perdite d’acqua dalle reti idrica e fognaria, la prossimità di alberi con apparati radicali estesi, l’aumento dei carichi dovuto a nuove costruzioni o sopraelevazioni, nonché la presenza di terreni argillosi soggetti a variazioni di umidità che provocano ciclici fenomeni di contrazione e rigonfiamento.
In aree collinari o montuose, inoltre, i movimenti franosi possono contribuire a destabilizzare la struttura.
Quando si prevedono sopraelevazioni o incrementi di carico derivanti da modifiche strutturali, come nel caso di ambienti industriali o di aree destinate allo stoccaggio di materiali pesanti, è fondamentale migliorare la capacità portante del terreno.
In questi contesti, la consulenza di ingegneri e geologi esperti diventa essenziale per garantire la stabilità dell’edificio.
Mantenere un edificio in buone condizioni è cruciale anche per resistere a eventi estremi, come i terremoti.
Una manutenzione regolare e mirata consente di prevenire l’insorgere di danni strutturali o, quantomeno, di limitarne l’entità, preservando così la sicurezza e l’integrità della costruzione nel tempo.
Un metodo efficace per consolidare le fondazioni e l’area di contatto tra terreno e struttura consiste nell’impiego di resine espandenti.
Questa soluzione è particolarmente indicata per il recupero di costruzioni soggette a cedimenti differenziali delle fondazioni, spesso causati dalla presenza di terreni argillosi e dalle oscillazioni dei livelli di umidità.
Le resine espandenti vengono utilizzate per colmare cavità sotterranee, stabilizzare pavimentazioni, migliorare le caratteristiche meccaniche del suolo in previsione di sopraelevazioni, aumenti di carico o interventi di adeguamento sismico.
SYStab impiega resine bicomponenti ad alta capacità espansiva, in grado di riempire vuoti generati dal dilavamento, dall’essiccamento o dal ritiro dei terreni argillosi.
Queste sostanze, una volta iniettate, compattano il terreno migliorandone la resistenza meccanica, creano una barriera impermeabile che separa l’acqua e favoriscono la riattivazione delle fondazioni.
Inoltre, ripristinano un appoggio uniforme della struttura sul terreno, ottimizzando la distribuzione dei carichi.
L’iniezione avviene attraverso piccoli fori di circa 25 mm di diametro, con un processo a lenta espansione che garantisce tempi di reazione superiori a un minuto.
La resina attraversa l’intero spessore della fondazione fino a raggiungere il piano di appoggio, dove viene posizionato il tubicino per l’iniezione.
L’azione espandente si diffonde nel terreno con un raggio di consolidamento di circa 1,5 metri.
Durante tutte le fasi dell’intervento, il processo è costantemente monitorato tramite livelli laser per controllare le controspinte e garantire un sollevamento uniforme e bilanciato della struttura.
Il consolidamento delle fondazioni mediante l’impiego di micropali rappresenta una soluzione efficace nei casi in cui il dissesto comprometta in modo significativo la stabilità di un edificio, soprattutto quando le condizioni del sottosuolo rendono inadeguato il sistema di fondazione diretta.
Consolidamento delle fondazioni con micropali - Systab
Questo metodo permette di trasferire il peso della struttura, o parte di esso, verso strati di terreno più profondi e stabili, risultando particolarmente utile quando il volume di terreno da trattare è troppo ampio per l’utilizzo delle resine che richiederebbero quantità elevate di materiale con costi elevati e prestazioni meno affidabili.
Per intervenire su dissesti di maggiore entità, si utilizzano micropali in acciaio capaci di ristabilire la stabilità delle fondazioni.
Questo sistema consente di sollevare la struttura recuperando i cedimenti subiti, mantenendo un’invasività ridotta e senza generare vibrazioni dannose o provocare la rimozione del terreno.
Ci sono due tipologie di micropali adottati da SYStab, i precaricati e quelli a vite.
I micropali precaricati si distinguono per la loro struttura modulare, composta da elementi in acciaio ad alta resistenza S355.
Questi pali vengono infissi nel terreno mediante l’uso di martinetti idraulici, con diametri che variano tra 76 e 114 mm e spessori standard di 8 mm, sebbene siano disponibili altri spessori in base alle necessità progettuali.
La lunghezza complessiva del palo viene definita in funzione delle caratteristiche geotecniche del sito e delle specifiche richieste dell’intervento.
I moduli che compongono il micropalo sono filettati per facilitare l’avvitamento e il collegamento alla struttura avviene attraverso piastre di acciaio, tasselli chimici o meccanici e bulloni in acciaio ad alta resistenza, garantendo così un fissaggio sicuro e duraturo.
I pali a vite con eliche discontinue sono particolarmente indicati per contesti geologici complessi o situazioni in cui la tecnologia tradizionale risulterebbe inadeguata.
Questa tecnica è utilizzata anche per la realizzazione di fondazioni profonde in tempi rapidi, come nel caso di nuove costruzioni.
I pali a vite sono costituiti da elementi modulari in acciaio S460NH che vengono inseriti nel terreno attraverso un movimento rotatorio.
Questo processo permette l’avvitamento diretto senza rimuovere il terreno, grazie all’ausilio di motori idraulici installati su macchine compatte.
La sezione terminale del palo è dotata di una o più eliche discontinue, il cui numero varia in base all’applicazione specifica, e le eventuali estensioni successive possono anch’esse essere equipaggiate con eliche.
Il diametro delle eliche si aggira tra i 300 e i 350 mm, mentre il palo standard ha un diametro di 76 mm e uno spessore variabile tra 8 e 16 mm.
Come per i micropali precaricati, anche in questo caso la lunghezza è adattata alle condizioni geotecniche e alle esigenze progettuali.
I vari moduli si assemblano tramite bullonatura e il collegamento alla struttura viene realizzato con piastre di acciaio e tasselli chimici o meccanici.
Un ulteriore vantaggio di questo sistema è la completa reversibilità: il palo può essere rimosso senza lasciare residui nel terreno, rendendolo particolarmente adatto per interventi su strutture temporanee o in aree soggette a vincoli ambientali o paesaggistici.
In presenza di crepe nei muri di un edificio, è opportuno rivolgersi a Systab Srl, azienda specializzata nel consolidamento delle fondazioni e del terreno.
Ogni intervento viene progettato in modo personalizzato, tenendo conto delle specifiche criticità riscontrate e scegliendo la tecnologia più adeguata a garantire soluzioni efficaci, minimamente invasive e con un buon rapporto costi-benefici.
L’azienda offre risposte tempestive, affidandosi a un team di ingegneri e geologi esperti che effettuano un sopralluogo gratuito per valutare la situazione.
Dopo un’analisi approfondita del dissesto, viene presentata al cliente la proposta di intervento più idonea per ripristinare la stabilità strutturale in modo sicuro e duraturo.
Se avete bisogno di consolidare casa vostra, sapete a chi rivolgervi.
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