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Uno dei problemi più diffusi che investe le murature riguarda l'umidità e in particolare l'umidità di risalita capillare, proveniente dal terreno sotto fondazione.
Infatti, in questi casi, l'acqua tende a risalire attraverso le murature, soprattutto se realizzate con materiali porosi quali i mattoni, il tufo o l'arenaria, causando danni ai giunti di malta, disgregazione della pietra e sfaldamento della muratura e difetti estetici, consistenti in grosse efflorescenze saline.
Per evitare tutto questo, occorre non solo proteggere la muratura con interventi di impermeabilizzazione delle parti contro terra e altre soluzioni, come le barriere chimiche, per inibire il fenomeno di capillarità, ma anche asportare le efflorescenze saline e asciugare la muratura.
Uno dei metodi per facilitare l'asciugatura delle pareti umide consiste nell'applicazione di un apposito intonaco macroporoso, che agisce come una spugna, proprio grazie alla caratteristica granulometria grossolana e porosa.
Tra le tecniche di risanamento più diffuse troviamo l'utilizzo dell'intonaco macroporoso, impiegato da solo o in abbinamento ad altre procedure.
Questo intonaco per pareti umide, grazie all'elevata porosità, è in grado di facilitare l'evaporazione dell'acqua contenuta nel muro verso l'ambiente esterno, soprattutto nelle stagioni calde e secche.
La struttura di un intonaco antimuffa macroporoso è caratterizzata dalla presenza di cavità omogeneamente disseminate nella matrice legante, e risulta vantaggiosa per la sua funzione traspirante.
L'azienda FASSA BORTOLO propone un Sistema Deumidificante con diversi tipi di soluzioni, a seconda della tipologia di intervento.
In particolare, della Linea Puracalce, si evidenzia il prodotto S639, Bio-intonaco macroporoso bianco per il risanamento di murature umide ad effetto marmorino per interni ed esterni, usato come intonaco di fondo a mano o a macchina, fornito in sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg.
Inoltre, il prodotto S605 viene usato come intonaco di finitura traspirante bianco a effetto marmorino per interni ed esterni, anche a completamento di cicli di risanamento di murature soggette a umidità di risalita realizzati con intonaci macroporosi.
Della Linea Ex Novo Restauro Storico, menzioniamo l'Intonaco di Cocciopesto Macroporoso 740. Bio-intonaco di fondo a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 e cocciopesto, ideale per il risanamento di murature umide per interni ed esterni, in spessori consigliati di almeno 3-4 cm.
L'intonaco macroporoso 717 è un Biointonaco di fondo a base di calce idraulica naturale, applicato sia a mano che a macchina per il risanamento di murature umide per interni ed esterni.
L'azienda Mapei, per risanare le murature degradate ha studiato PoroMap Deumidificante, intonaco monoprodotto e monostrato, composto da leganti idraulici speciali a reattività pozzolanica e resistenti ai sali solubili, sabbie naturali, aggregati leggeri, speciali additivi, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili.
Questo prodotto presenta caratteristiche molto simili, in termini di resistenza meccanica, traspirabilità e porosità, a quelle malte a base di calce idraulica, impiegate nel passato nella costruzione degli edifici.
Rispetto a tali malte, però ProroMap Deumidificante presenta delle proprietà che lo rendono resistente alle piogge acide, all'azione dilavante delle acque piovane, alla reazione alcali-aggregato e ai sali solubili, spesso presenti nelle murature e nei terreni su cui poggiano.
La sua applicazione è ideale nella realizzazione di intonaci deumidificanti macroporosi e isolanti, all'interno o all'esterno, su murature in pietra, mattoni, tufo e miste, anche di recente costruzione, soggette a umidità di risalita capillare e dove sono presenti efflorescenze saline.
Il prodotto è stato formulato mettendo in primo piano la salute sia dell'applicatore sia dell'utilizzatore finale che vive nei locali risanati.
Nel campo della ristrutturazione, negli ultimi anni c'è stata una progressiva rivalutazione dell'intonaco, non solo come elemento decorativo delle facciate, ma anche quale presidio contro l'azione aggressiva degli agenti atmosferici e dell'umidità.
I moderni intonaci macroporosi riproducono le caratteristiche di leggerezza, facilità di posa ed economicità degli intonaci del passato, migliorandole con le tecnologie attualmente disponibili, con l'aggiunta di additivi aeranti, che consentono di ottenere una microstruttura in cui sono disseminate una serie di cavità capaci di garantire compatibilità elastomeccanica con la muratura, smaltendo l'umidità di risalita.
Questi intonaci devono essere integrati con un trattamento idrorepellente capace di limitare l'ingresso dell'acqua piovana, senza ostacolare la fuoriuscita di umidità. Si può ad esempio applicare il silano a spruzzo o a pennello direttamente sulla superficie della stabilitura.
Il silano è un composto chimico che ha la peculiarità di modificare l'angolo di contatto tra acqua ed intonaco macroporoso senza ostacolare la trasmissione del vapore acqueo.
L'idrorepellenza della superficie dell'intonaco può essere ottenuta anche realizzando una finitura di 1-2 mm, in cui il silano è stato pre-disperso in polvere o liquido.
Come tutti gli intonaci, anche quelli macroporosi vanno realizzati e applicati secondo alcune specifiche regole dell'arte.
Poiché si tratta di prodotti premiscelati e per la loro preparazione occorre solamente l'aggiunta di acqua, il lavoro risulta notevolmente semplificato.
La giusta quantità di acqua è chiaramente indicata dal produttore nella scheda tecnica del prodotto, infatti troppa acqua potrebbe indebolire l'intonaco e troppa poca potrebbe compromettere la presa.
La miscelazione dell'impasto è una fase molto importante, perché l'acqua si deve bene amalgamare formando un composto omogeneo, morbido e pastoso. Per un risultato ottimale ad esempio si può utilizzare una betoniera.
Anche la temperatura stagionale ha la sua influenza: i periodi ottimali per tirare un intonaco vanno da marzo a ottobre. È consigliabile evitare l'inverno e i mesi più caldi o comunque sospendere il lavoro con temperature inferiori a 5°C o superiori a 30°C.
Infatti temperature troppo basse potrebbero far gelare l'acqua dell'impasto, compromettendone l'indurimento, mentre un clima troppo caldo e secco potrebbe provocare un'evaporazione troppo veloce, diminuendo la resistenza dell'intonaco.
L'applicazione della malta, una volta confezionata, può avvenire manualmente, regolando lo spessore con testimoni detti staggi, consistenti in regoli di legno o metallo, utilizzati come guide per lo scorrimento e l'asportazione dell'intonaco in eccesso, oppure con macchine intonacatrici a spruzzo.
Generalmente gli intonaci macroporosi si usano come rinzaffo o in uno strato più spesso (anche 4-5 cm), il fabbricante generalmente fornisce i giusti consigli per la corretta applicazione.
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