Installazione Macchina Esterna Climatizzatore

Le indicazioni basilari, sono fornite dalle case produttrici e definiscono distanza e dislivello tra l'unità interna e quella esterna di climatizzazione.
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Le indicazioni basilari, per l'installazione delle macchine per la climatizzazione, sono fornite dalle case produttrici e definiscono innanzitutto i limiti in termini di distanza tra l'unità interna e quella esterna ed in termini di dislivello; l'installazione della macchina esterna di un climatizzatore, la motocondensante, fa riferimento generalmente all'ambiente esterno.

La motocondensante deve essere installata il più vicino possibile all'unità interna, split, possibilmente su una terrazza o un balcone in prossimità dell'ambiente servito dalla macchina interna, la disponibilità di spazio riduce le difficoltà per le operazioni di trasporto e montaggio.

La motocondensante può essere appoggiata su un piano o fissata, come accade nella maggior parte dei casi, a muro con delle staffe e relativi antivibranti; l'assenza degli antivibranti può arrecare disturbi all'interno dell'ambiente sulla cui parete è installata la macchina, essi inoltre smorzando le vibrazioni riducono anche le sollecitazioni che sul lungo periodo potrebbero ledere la stessa macchina.

Il ventilatore della motocondensante deve poter lavorare liberamente senza ostacoli che limitano gli scambi termici della batteria con l'aria;
se sono presenti più motocondensanti devono essere disposte in modo che ciascuna di esse non ostacoli gli scambi termici delle altre con l'aria.

Intorno alla motocondensante deve esserci lo spazio necessario per la manutenzione; l'orientamento della macchina deve essere tale da non arrecare disturbo ai vicini per il rumore prodotto;
al fine di limitare il rumore prodotto ed amplificato dalla parete sulla quale è installata la motocondensante, occorre non installarla al centro della stessa parete.
Se la zona di installazione della motocondensante è molto ventosa, occorre installare quest'ultima in modo tale che il flusso d'aria prodotto dal ventilatore sia ortogonale al vento.

Lo scarico della condensa, deve essere effettuato convogliando sia la macchina esterna che quella interna, generalmente il convogliamento avviene nelle pluviali;
si sottolinea che la condensa prodotta risulta essere demineralizzata è può quindi trovare altri usi, ad esempio come acqua nei ferri da stiro a vapore.

Se è proprio necessario, la motocondensante può essere installata anche in un ambiente chiuso, nel quale però, l'accumulo di energia termicamente può mandare in blocco la macchina.

Riscaldando, ad esempio, un ambiente con uno split ed avendo la motocondensante in un locale chiuso, la temperatura di quest'ultimo diventa particolarmente fredda non permettendo più lo scambio termico della batteria della stessa motocondensante con l'aria e provocandone il blocco.

Una soluzione a tale problema può essere quella di realizzare due fori che danno sull'esterno e che permettano la circolazione di aria con la quale la moto condensante scambia termicamente, i due fori devono essere dimensionati in maniera proporzionale alla potenza termica da smaltire.

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