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Si definisce inquinamento indoor l'alterazione dell'aria in ambienti confinati (abitazioni, uffici, ecc.), dovuta alla presenza di inquinanti chimici, fisici, biologici non esistenti naturalmente nell'aria esterna.
L'ambiente interno è un sistema globale integrato, in cui esiste un equilibrio tra diversi fattori che si influenzano reciprocamente. Importanti modificazioni di uno di questi fattori, nel caso specifico le ventilazioni, possono modificare tutto l'equilibrio del sistema con ripercussioni negative sul comfort e sulle condizioni di salubrità.
In una casa l'aria interna è ovviamente in stretta connessione con quella esterna; tuttavia, non sempre la sua qualità ne è una diretta conseguenza. Spesso l'aria interna di un'abitazione è più inquinata di quella esterna, anche nelle città, questa condizione non è legata all'inquinamento atmosferico, ma alla presenza di sostanze inquinanti all'interno delle nostre abitazioni che emettono esalazioni spesso nocive per la salute dell'uomo.
Si possono tenere in considerazione alcuni punti rilevanti, così riassumibili:
Gli effetti sulla salute dovuti all'inquinamento domestico o indoor si manifestano a carico di vari organi e apparati, a seconda dell'inquinante e del suo meccanismo d'azione, e sono di non facile individuazione, perché spesso dovuti alla sinergia di due o più agenti.
Inoltre, un'accurata misurazione dell'inquinamento dell'aria negli ambienti confinati è di difficile esecuzione, in quanto, questi inquinanti presentano frequentemente concentrazioni o intensità variabili nel tempo.
Per descrivere una riduzione del comfort e dello stato di salute di un particolare edificio, o di una parte di esso, si usa il termine Sick Buildings Syndrom o Sindrome da edificio malato.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce questa sindrome come una reazione al microclima di ambienti confinati, che colpisce la maggior parte degli occupanti e che non può essere correlata con una causa evidente, quale una eccessiva esposizione a un singolo agente o un difetto del sistema di ventilazione. Si ritiene infatti che sia causata da una concomitanza di diversi fattori che coinvolgono differenti meccanismi di reazione.
Le varie forme di inquinamento dell'aria in ambienti confinati sono principalmente dovute a quattro fattori: pulviscolo di materiali inadatti; aerosol di sostanze nocive usate nei prodotti e materiali domestici; umidità elevata e radioattività.
Il pulviscolo può esser determinato da molte fonti: a partire dai materiali da costruzione come lana di vetro e amianto, per giungere fino alla cera per pavimenti o le lacche dei mobili.
Gas nocivi e areosol possono provenire da impianti difettosi o da sostanze presenti nelle colle, vernici, pitture e rivestimenti derivati dai prodotti del petrolio (formaldeide); insetticidi, solventi, fumo, etc. Esiste comunque una lunga serie di composti tossici impiegati nell'edilizia che, se usati indiscriminatamente, possono essere estremamente nocivi per chi vi abita.
La radioattività è dovuta soprattutto alla presenza di gas radon. In generale i materiali da costruzione che sono costituiti da marmo, ghiaie, cementi, argille, gessi e materiali lapidei contengono uranio e torio in varie percentuali. A ciò si può aggiungere anche il radon portato dall'acqua e proveniente dal sottosuolo.
I fattori che possono determinare livelli molto elevati sono:
Altra fonte d'inquinamento dell'aria indoor è la presenza di forte umidità nelle murature, dovuta a problemi di risalita dell'acqua dalle fondazioni o dovuta all'infiltrazione dell'acqua piovana attraverso fessurazioni dell'intonaco o dei rivestimenti esterni dell'abitazione.
La conseguenza dell'aria inquinata da questi elementi è la manifestazione di muffe e condense soprattutto in prossimità dei ponti termici, causando problemi di salute alle persone e discomfort ambientale.
Vi sono ovviamente numerosi accorgimenti che permettono di abbassare le cause dell'inquinamento indoor. Il più radicale sarebbe quello dell'esclusione di tutti quei materiali che contengono sostanze tossiche e preferire quelli naturali. Tuttavia, non è sempre facile nella produzione attuale fare a meno di determinati prodotti.
Un altro metodo sarebbe quello di tenere l'aria interna sotto controllo, nel senso di misurare il suo grado di ionizzazione negativa, umidità, temperatura, che devono rientrare nei valori di soglia.
La presenza di ioni negativi aumenta la capacità di assorbimento dell'ossigeno da parte del sangue e quindi dà benessere ed energia; inoltre, la ionizzazione negativa rende più pura l'aria in quanto abbatte il pulviscolo e diminuisce la nocività dei gas estranei.
Gli ioni negativi dovrebbero essere tra i 1000 e 1500 ogni centimetro cubo di aria. Questa percentuale è in genere presente in montagna o sulle rive del mare. Ecco perché in questi luoghi la respirazione è migliore. In un certo qual modo la ionizzazione contribuisce al disinquinamento dell'aria interna.
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