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Molte abitazioni sono distribuite su più livelli e da qui nasce l'esigenza di creare una scala dentro casa che colleghi verticalmente i piani. La progettazione di una scala interna è una questione non proprio semplice, ma che richiede una certa attenzione a normative di settore, oltre che agli aspetti legati alla fruizione, allo spazio e all'estetica.
L'ingombro di un vano scala, i materiali e le tipologie che verranno scelti, dipenderanno, dunque, da tutte queste considerazioni. Vediamo insieme quali sono i principali parametri da tenere in conto.
Le normative per la progettazione delle scale sono finalizzate a regolamentare questo ambito in considerazione di fattori principalmente ergonomici, legati quindi alla fruibilità della scala, di sicurezza e strutturali.
Le principali leggi e normative in materia sono:
Vengono fornite, dunque, indicazioni relative alle dimensioni della scala, in particolare alla pendenza, alle misure di alzate e pedate, ai pianerottoli e agli elementi di protezione.
Per quanto riguarda l'ingombro della scala, le sue dimensioni minime vengono indicate in quasi tutti i Regolamenti Edilizi Comunali pari a 80 cm.
Queste, ovviamente, sono le dimensioni minime di ingombro, per consentire il passaggio di una persona, ma la larghezza di una scala, come quella dei corridoi, viene stabilita in base al flusso di persone che si pensa possa attraversare quel particolare nodo.
Pertanto, si può arrivare anche a 120 cm o oltre se si vuole, ma si rischia poi di perdere spazio all'interno dell'abitazione.
Per una scala a rampe affiancate si avrà una larghezza complessiva minima di 170 cm, considerando 10 cm centrali tra le due rampe.
Nel caso, infine, di una scala a chiocciola il diametro deve essere almeno di 110 cm.
Per la lunghezza del vano scala, si deve guardare alle dimensioni delle pedate e dei pianerottoli, che vedremo nei paragrafi successivi, ma in genere si può dire che essa sarà almeno di 300 cm.
Nel caso di una scala a L, per ciascuna rampa in lunghezza si avranno almeno 275 cm.
Completiamo le tre dimensioni dell'ingombro della scala con quelle dell'altezza.
Ovviamente, questa dipenderà dal dislivello da superare, e proprio questa caratteristica determinerà in gran parte la scelta della tipologia di scala da adottare.
Nel caso, infatti, in cui il dislivello è inferiore a 250 cm, come nel caso di un soppalco, si potrà scegliere anche una scala a rampa unica, mentre in genere, tra due solai di piani normali c'è almeno una differenza di quota di 300-320 cm, per cui la rampa unica diventerebbe troppo lunga e si opterà allora per più rampe sovrapposte.
La normativa riferisce anche dell'inclinazione che una rampa di scale deve avere rispetto al pavimento e questa deve essere compresa tra i 30 e i 60 gradi.
Importante nella progettazione di una scala interna è stabilire le dimensioni delle alzate e delle pedate, da predisporre in base al dislivello da superare.
In genere l'alzata scala è compresa tra 15 e 17 cm, per scale comode, mentre per quelle di servizio possiamo arrivare anche a 20 cm.
La pedata scala, invece, viene calcolata di conseguenza, rispettando la cosiddetta formula di Blondel:
2a + p = 62-64 cm
Dove a sta per l'alzata e p sta per la pedata.
Pertanto, facendo un esempio, se abbiamo un dislivello di 320 cm e ipotizzando una scala a due rampe con 10 alzate da 16 cm, avremo una pedata compresa tra 30 e 32 cm.
Quanto al numero di alzate per rampa, è preferibile non superare le 15 alzate, ma interrompere con dei pianerottoli di riposo.
Infine, per la sicurezza, è bene avere un gradino arrotondato verso l'esterno e che i gradini siano tutti uguali, almeno per ogni interpiano.
Come si è visto è bene non superare un certo numero di gradini, affinchè la scala sia comoda, e per questo si rende necessario inserire dei pianerottoli di riposo almeno ogni 15 alzate.
Oltre ai pianerottoli di riposo ci sono poi quelli di smonto, ossia quelli su cui la scala finisce.
Di regola i pianerottoli devono avere una larghezza almeno pari a quella delle rampe.
Infine, per la sicurezza dei fruitori è necessario che siano previste delle balaustre o parapetti con relativo corrimano, con un'altezza corrimano scala minima di 90 cm.
In realtà ci sono molte soluzioni senza questi elementi nelle case private dallo stile contemporaneo, ma sono valutazioni da fare di volta in volta in base alle situazioni.
Di certo se si sa che c'è un bambino in casa non si opterà per questa soluzione, ma magari si può prendere in considerazione un parapetto più trasparente, come ad esempio quelli in vetro rinforzato. Si tratta di una alternativa che coniuga sicurezza ed estetica.
Le scale possono essere classificate in vari modi. Un primo tipo di classificazione lo possiamo fare per geometria in pianta.
Esistono dunque:
La scelta tra queste tipi di scale è legata al tipo di ambiente in cui la scala va inserita e allo spazio a disposizione. Ognuna delle tipologie poi, va adeguata con le opportune misure di ingombro, come si è pocanzi visto.
C'è poi la classificazione per materiali e a seconda di quello scelto ci saranno delle normative specifiche da rispettare:
Queste possono essere costruite in opera o acquistate prefabbricate, con soluzioni su misura che rispondono a tutte le esigenze e in particolare si adattano molto bene ai casi di ristrutturazioni di immobili, per la facilità di realizzazione.
In questo caso la scelta sarà dettata dalle caratteristiche dell'immobile, ma soprattutto dallo stile, in quanto le scale in legno potrebbero essere più adatte agli ambienti classici, mentre per un ambiente contemporaneo si preferiranno materiali più leggeri.
Ci sono poi delle eccezioni, come questa scala in legno con gradini a sbalzo ( nella foto in basso), che per le sue linee essenziali è decisamente contemporanea.
Infine, possiamo classificare le scale secondo la tipologia di appoggio strutturale.
Ci sono, infatti, le scale la cui struttura poggia nei muri laterali e scale a struttura centrale, con sostegno dei gradini da sotto.
È il caso delle scale a giorno con struttura centrale, mentre quelle con struttura laterale vengono dette a fascia.
Quando ci troviamo di fronte a degli spazi piccoli abbiamo la necessità di sfruttare ogni centimetro a nostra disposizione, per cui nel progetto scale si propenderà per quelle a chiocciola o elicoidali.
La differenza tra le due tipologie sta nel fatto che la scala a chiocciola si regge su un piantone centrale, mentre la scala elicoidale ha un'elica interna e una esterna che reggono la struttura.
Sembra un fatto solo strutturale, ma in realtà questa differenza incide molto sulla funzionalità delle due tipologie.
Le scale elicoidali, infatti, possono arrivare a dimensioni maggiori, fino a 300 cm, mentre quelle a chiocciola arrivano fino a 200 cm. Mancando, inoltre, il piantone centrale, la scala elicoidale è più comoda, in quanto c'è più spazio per il passaggio.
Le dimensioni minime scala a chiocciola interna sono di 110 cm come si è visto in precedenza e non sono diverse quelle per la scala elicoidale.
Nella progettazione scale interne, per completare il nostro vano scala possiamo sfruttare il sottoscala come armadi a muro o ripostigli o ancora per realizzare delle pareti attrezzate della zona giorno.
Ciò, però, è possibile solo in alcune delle tipologie che abbiamo elencato, perché dipende dalla forma in pianta della scala. Va da sé che sono avvantaggiate quelle scale che hanno una forma regolare ed aperta.
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