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Perché è importante valutare la sicurezza negli edifici con indagini diagnostiche

L’indagine diagnostica garantisce la sicurezza di un immobile. Richiede una valutazione delle condizioni dell’edificio con prove distruttive e non distruttive.
Pubblicato il

Garantire la sicurezza degli edifici con le indagini diagnostiche


La sicurezza di un edificio è un aspetto fondamentale per la tutela della vita e dell’incolumità delle persone che lo abitano o frequentano.

Negli ultimi decenni, l'attenzione verso la sicurezza degli edifici ha assunto un ruolo di primaria importanza.

Dissesto di un solaio di un edificio storico - foto di Federica VitroneDissesto di un solaio di un edificio storico - foto di Federica Vitrone

Il focus del nuovo millennio è il recupero di edifici esistenti che non sempre garantiscono la solidità strutturale necessaria per evitare eventi tragici quali crolli e dissesti.

In questo contesto, l’indagine diagnostica è uno strumento fondamentale per valutare la sicurezza di un immobile.

Cosa si intende per indagine diagnostica?


Una persona che presenta un malessere si sottopone a una serie di analisi e test per identificarne la causa e, di conseguenza, la cura.

Allo stesso modo, un edificio può presentare dei malesseri strutturali che necessitano di un’analisi approfondita per essere identificati e risolti.

Le indagini diagnostiche rappresentano questa analisi approfondita.

Il ruolo dell’indagine diagnostica nel recupero edilizio


L’indagine diagnostica è, quindi, lo strumento fondamentale per conoscere lo stato di un edificio e le sue eventuali patologie.

La fase di conoscenza è fondamentale per pianificare interventi mirati e adeguati, evitando sprechi di risorse e senza compromettere la natura dell’immobile, seppur intervenendo sullo stato di degrado dei suoi componenti come le fondamenta, i pilastri, le travi, i solai e le pareti.

In sintesi, l’indagine diagnostica permette di:

  • Identificare le cause di eventuali criticità strutturali come fessure, crepe, deformazioni, ammaloramenti;

  • Valutare la capacità portante della struttura, verificando se essa è in grado di sopportare i carichi previsti;

  • Progettare interventi di recupero mirati e adeguati;

  • Stimare i costi dei lavori di ristrutturazione con maggiore precisione;

  • Adeguare l’edificio alle normative antisismiche.


Tipi di prove per le indagini diagnostiche


Esistono diverse tipologie di prove a supporto dell’indagine diagnostica, ognuna con caratteristiche e scopi specifici.

La prima, che consente di individuare eventuali anomalie o segni di degrado e patologie, è l’ispezione visiva. Le prove che invece necessitano dell’utilizzo di strumentazioni, si possono differenziare in due tipi: prove non distruttive e prove distruttive.

Ispezione visiva

  • Quadri fessurativi importanti nelle pareti possono essere sintomo di problemi strutturali, movimenti del terreno o cedimenti differenziali della fondazione;

  • Macchie di umidità su pareti, soffitti o pavimenti possono indicare infiltrazioni d’acqua dovuti a un tetto danneggiato, un guasto nel sistema di scarico o condutture rotte;

  • Rivestimenti danneggiati, come intonaci distaccati o rigonfiati o pannelli di rivestimento deteriorati, possono indicare l’inadeguatezza del rivestimento a resistere alle intemperie o una cattiva manutenzione ordinaria dell’edificio;

  • Perdite di calore o freddo eccessivo possono indicare un isolamento termico compromesso o difetti nell’involucro dell’edificio.

Fessura parete edificio in muratura - foto PixabayFessura parete edificio in muratura - foto Pixabay

L’ispezione visiva è normalmente accompagnata da documentazione fotografica e supportata da rappresentazioni grafiche, come piante e sezioni che riportino la distribuzione delle patologie riscontrate.

Rivestimento danneggiato e quadro fessurativo di una volta - foto di Federica VitroneRivestimento danneggiato e quadro fessurativo di una volta - foto di Federica Vitrone

Prove non distruttive


Le prove distruttive sono utilizzate per analizzare le proprietà dei materiali e la struttura dell'edificio usando tecniche e strumenti che consentono di valutare lo stato strutturale senza danneggiare l'edificio.

Queste metodologie sono particolarmente utili per fornire elementi di interpretazione delle eventuali patologie dell’edificio senza compromettere l'integrità dell'edificio stesso. Per questo motivo sono spesso preferite, soprattutto nelle situazioni in cui la sicurezza strutturale è una priorità.

Tuttavia, in diverse circostanze le sole prove non distruttive non permettono di avere un quadro esaustivo dello stato di degrado di un edificio e, per questo, vengono accompagnate da prove distruttive.

Il vantaggio, in questi casi, è nel ridotto numero di prove distruttive necessarie.

Indagine Termografica di un edificio - foto Getty ImagesIndagine Termografica di un edificio - foto Getty Images

Le principali prove non distruttive sono:

  • Prove soniche o ultrasoniche: questa tecnica utilizza onde sonore a bassa o alta frequenza per rilevare difetti interni o irregolarità nei materiali come cavità, fratture o delaminazioni nel calcestruzzo, muratura e legno;

  • Termografia: questa tecnica utilizza la rilevazione delle radiazioni infrarosse per misurare la temperatura superficiale delle strutture e rilevare eventuali ponti termici, infiltrazioni d'acqua e difetti nell’isolamento, nonché la presenza di eventuali materiali anomali;

  • Endoscopia: questa tecnica consiste nell’introdurre una telecamera endoscopica nelle cavità naturali o artificiali delle strutture per ispezionare aree altrimenti non accessibili come l’interno delle tubazioni, le pareti divisorie o altri componenti strutturali;

  • Prove con martinetti piatti: consiste nell’inserire l’attrezzatura in un taglio orizzontale praticato in un corso di malta e permette di rilevare la tensione esistente in una zona della muratura. A differenza delle altre prove prevede un intervento sull’elemento strutturale, ma si considera minimamente invasiva;

  • Prova pacometrica: questa tecnica è utilizzata per rilevare la posizione dei ferri di armatura nel calcestruzzo armato, la sua direzione e il suo diametro, nonché lo spessore del relativo copriferro;

  • Monitoraggio delle fessure: questa tecnica permette di controllare la variazione del quadro fessurativo di un edificio attraverso sensori fessurimetrici e inclinometri che forniscono informazioni sullo stato delle crepe, aiutando a definirne la causa;

  • Sclerometria: questa tecnica permette di valutare la resistenza del calcestruzzo o di altri materiali simili, attraverso uno strumento detto sclerometro che misura la durezza superficiale del materiale.

Prove distruttive


Le prove distruttive coinvolgono la rimozione di porzioni di materiale e la conseguente alterazione di parti della struttura, con lo scopo di esaminare, direttamente e in dettaglio, le condizioni dei materiali attraverso prove di laboratorio.

Essendo prove invasive, il loro utilizzo viene limitato ai casi strettamente necessari.


Le prova distruttiva più utilizzata è il carotaggio. Questa tecnica prevede il prelievo di campioni cilindrici di calcestruzzo, muratura o altri materiali strutturali, utilizzando la carotatrice. Sui provini prelevati vengono effettuate delle prove in laboratorio per determinarne la composizione, la resistenza e la presenza di difetti.

Prove di carotaggio - foto Getty ImagesProve di carotaggio - foto Getty Images

Esistono poi delle prove definite semi-distruttive. Queste prove sono moderatamente invasive per l’immobile, comportando un grado limitato di danneggiamento o alterazione della struttura durante l’esecuzione del test.



La più importante è la prova pull-out. Questa tecnica è considerata semi-distruttiva poiché prevede l’estrazione di un ancoraggio metallico dal calcestruzzo con il fine di valutare l’aderenza tra il calcestruzzo e altri materiali di rinforzo o fissaggio, come barre d’acciaio o tasselli.


Quando è necessaria una indagine diagnostica?


Che la causa sia un dissesto strutturale o una cattiva manutenzione ordinaria, è importante prestare attenzione ai segnali di degrado e, in caso di dubbi, contattare un tecnico specializzato per una valutazione approfondita.

Alcuni casi in cui è necessaria una valutazione della sicurezza dell’immobile con una indagine diagnostica, sono:

  • Prima di acquistare o ristrutturare un immobile;

  • Dopo un evento sismico o un evento atmosferico di particolare intensità;

  • In caso di cambio di destinazione d'uso dell'immobile;

  • A seguito di interventi di manutenzione o ristrutturazione.

In questi e altri casi, è comunque importante affidarsi a un tecnico specializzato che sia in grado di identificare i sintomi di degrado e disegnare un piano di indagine adeguato alla tipologia di struttura e al quadro diagnostico, scegliendo adeguatamente le prove distruttive e non distruttive da effettuare per la sicurezza dell’immobile.


riproduzione riservata
Indagini diagnostiche per la sicurezza negli edifici
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  • Michele Miccoli
    Michele Miccoli
    Mercoledì 17 Aprile 2024, alle ore 10:45
    Sto per acquistare una villetta fatiscente e vorrei essere sereno che la stessa sia sicura sotto l'aspetto della stabilità, visto che ho riscontrato delle crepe nelle murature esterne.
    Prima di acquistare vorrei chiedere al proprietario di effettuare della prove diagnostiche, chi ha l'onere della spesa?
    Se il proprietario si astiene come posso tutelarmi nel contratto preliminare?
    rispondi al commento
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