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I muscari, meglio noti come Lampascioni, sono delle bulbose da fiore perenni della famiglia delle Liliacee.
Dai piccoli bulbi, simili a quelli della cipolla, nascono sottili foglie nastriformi, di un bel verde brillante. Ma è durante il periodo della fioritura che i muscari esplodono in tutta la loro bellezza. Al centro delle foglie, infatti, spuntano degli steli erbacei sui cui apici compaiono meravigliose infiorescenze a pannocchia costituite da piccoli fiorellini.
Il colore cambia a seconda della varietà ma, la tinta più comunemente diffusa e indicativa dei muscari, è un particolarissimo azzurro-indaco.
Si tratta di una pianta rustica che cresce spontaneamente ma la si può anche coltivare per riempire di colore giardini, aiuole e bordure.
I muscari sono semplici da coltivare perché non hanno esigenze particolari. Basta mettere a dimora i bulbi in autunno. Li si deve poi sotterrare soltanto se li si vuole propagare.
I muscari sono bulbose da fiore facili da coltivare - Foto Pixabay
I muscari sopportano bene qualsiasi condizione climatica. Ad ogni modo, si consiglia di posizionarli in una zona soleggiata in modo da favorire una fioritura ricca ed abbondante. Vivono anche all'ombra ma, in tal caso, produrranno più foglie, a scapito dei fiori.
I muscari amano i terreni ricchi di materia organica e con un buon drenaggio per evitare i ristagni idrici, prima causa di marciume radicale.
Si consiglia pertanto di utilizzare un substrato composto da torba e sabbia, arricchito con una buona dose di concime organico maturo.
In primavera, poi, ogni 15-20 giorni, è bene somministrare a questa bulbosa del fertilizzante liquido specifico per piante fiorite, diluito nell'acqua delle annaffiature.
I muscari non vanno potati. Basta eliminare solo le parti che disseccano.
I muscari sono ideali per riempire di colore giardini e aiuole. Tuttavia, possono essere coltivati anche in vaso per donare un tocco di colore a balconi e terrazzi.
In questo caso, considerando le dimensioni contenute, si consiglia di usare contenitori piuttosto bassi.
I bulbi vanno interrati ad una profondità di 8 centimetri, mantenendo una distanza tra i singoli bulbi di almeno 5 centimetri.
muscari, piante rustiche da coltivare anche in vaso - Foto Pixabay
Occorre fare attenzione che il substrato sia mantenuto umido sia durante il periodo della crescita che nel corso della fioritura.
Nel momento in cui si nota che i bulbi sono limitati e non hanno più sufficiente spazio per crescere con agio, allora occorre procedere con il rinvaso, utilizzando un contenitore più ampio rispetto al precedente. In fase di rinvaso si deve usare terriccio nuovo, ricco di materia organica.
I muscari temono i ristagni idrici che provocano il marciume radicale. Non bisogna quindi esagerare con le irrigazioni e, prima di annaffiare, controllare sempre che il terreno sia completamente asciutto.
Un altro nemico dei muscari è la fusariosi, una malattia fungina che provoca lo svuotamento del bulbo e, di conseguenza, la morte.
Come già detto, i muscari sono piante che temono i ristagni idrici. Per questo non bisogna esagerare con le irrigazioni.
Prima di procedere con l'irrigazione, controllare sempre che il terreno sia bello asciutto, tastandolo anche fino ad un paio di centimetri in profondità.
Cura dei muscari: tanto sole e poca acqua - Foto: Pixabay
Inoltre, per gli esemplari coltivati in vaso, controllare sempre che nel sottovaso non sia raccolta acqua.
In inverno, questa pianta si accontenta dell'acqua piovana. Per gli esemplari coltivati in vaso e tenuti all'interno, invece, occorre procedere con le irrigazioni solamente quando il substrato è completamente asciutto.
Per favorire il drenaggio, prima di mettere il terriccio e il bulbo, si consiglia di sistemare uno strato di biglie di argilla sul fondo del vaso.
La fioritura dei muscari è piuttosto lunga. Comincia verso fine inverno - inizio primavera, per poi proseguire fino al mese di giugno.
muscari in fiore - Foto: Pixabay
La fioritura di questa bulbosa è molto appariscente. Le infiorescenze, sorrette da un lungo stelo verde, sono disposte a pannocchia, dando vita ad una sorta di spighe compatte costituite da numerosi fiorellini campanulati di un meraviglioso blu intenso.
Oltre che rigogliosa, la fioritura è anche molto ricca e abbondante, per uno spettacolo molto scenografico.
I muscari possono essere riprodotti in 2 modi: per seme o tramite divisione dei bulbi.
La tecnica più utilizzata è quella per divisione dei bulbi in quanto la semina richiede più tempo e, soprattutto, non garantisce che le nuove piante presentino esattamente le medesime caratteristiche della pianta madre.
La moltiplicazione tramite bulbilli va eseguita in autunno, una volta che sono trascorsi almeno 2 anni dall'impianto.
Vanno presi i bulbilli che sono cresciuti di lato sul bulbo madre. Fatto ciò, li si possono mettere subito a dimora oppure conservare in un luogo fresco, buio e asciutto, in attesa di impiantarli.
I bulbi dei muscari resistono al freddo e, pertanto, possono essere lasciati a dimora tutto l'anno.
Se invece li si vuole conservare, allora li si deve estrarre dal terreno quando le foglie sono ormai del tutto secche.
muscari: i bulbi si possono conservare - Foto Pixabay
Vanno poi ripuliti dal terreno e dalle radici ormai avvizzite, quindi fatti asciugare all'aria aperta sistemandoli in una zona ombreggiata per alcuni giorni. Dopodiché, vanno riposti in sacchetti di carta forata e conservati in un luogo fresco, asciutto e lontano dalla luce, in attesa del successivo impianto.
Il vocabolo muscari deriva dal greco musk, che vuol dire muschio. Questo perché alcune specie hanno un profumo che somiglia molto a quello del muschio. Il nome alla pianta fu attribuito dal botanico francese Carolus Clusius.
In inglese si dice grape hyacinth o bluebells, chiaro riferimento ai fiori che somigliano a campanelle blu.
I muscari sono commestibili. E sono altresì ricchi di vitamine, fibre e sali minerali.
Una volta raccolti e ben puliti, si possono consumare crudi in insalata, così come anche sbollentati, fritti e cotti in padella. Il sapore richiama un po' quello degli asparagi e dei funghi. Si possono anche conservare sott'olio o in aceto.
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