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Siamo ormai prossimi alla scadenza del 16 dicembre prevista per il saldo della seconda rata dell'Imu 2020, la tassa sulla casa. Facciamo il punto della situazione e vediamo quelle che sono le novità di quest'anno in merito alla nuova Imu, che, dal 1° gennaio 2020, accorpa Imu e Tasi.
Come avvenuto negli anni passati restano ferme le date che ormai tutti gli italiani conoscono molto bene: il 16 giugno, la data prevista per l'acconto e il 16 dicembre, la data del saldo.
Anche per la nuova Imu valgono le regole applicate in precedenza, in base alle quali il presupposto dell'imposta è essere possessore di immobili, intendendosi per tali il proprietario dell'immobile, il titolare di un diritto reale come usufrutto, uso, enfiteusi, abitazione, e superficie.
Sono esclusi dal campo di applicazione della tassa gli immobili destinati ad abitazione principale, a meno che si tratti di unità immobiliari rientranti nelle categorie catastali A1, A8 o A9 (ovvero case signorili, ville e castelli).
Per abitazione principale si intende l'immobile presso il quale il contribuente e il suo nucleo familiare hanno stabilito la residenza anagrafica e dimora abituale.
Ricordiamo che da quest'anno viene meno l'esenzione per i proprietari di immobili appartenenti ai titolari di pensioni estere iscritti all'Aire.
In sostanza, sono soggetti al pagamento della nuova Imu, i possessori di seconde case indipendentemente dalla categoria catastale di appartenenza e di immobili di lusso pur destinati ad abitazione principale.
A fronte dell'emergenza sanitaria da Covid-19 che ha messo in ginocchio il nostro Paese, il Governo ha previsto, a favore di taluni soggetti, l'esenzione dal pagamento Imu, sia relativamente all'acconto del 16 giugno scorso che in riferimento alla seconda rata del 16 dicembre 2020.
Per quali soggetti è stata prevista la cancellazione della tassa sugli immobili?
In particolare, sono stati esentati dal versamento della rata di dicembre gli immobili:
Come si può constatare con il Decreto Rilancio si è voluto venire incontro alle esigenze del settore turistico fortemente coinvolto dalla crisi economica. Le strutture ricettive sono state duramente colpite dall'emergenza sanitaria da coronavirus, pertanto per il Governo è diventato prioritario sollevarle dal pagamento di questa tassa.
Con i Decreto Agosto e Decreto Ristori, successivamente e sempre per far fronte alle difficoltà economiche, altre specifiche categorie sono state esonerate dal versamento della seconda rata dell'Imu.
Si tratta dei titolari della attività colpite dalle chiusure e dalle limitazioni di orario imposte dai vari Dpcm, cinema, teatri, sale per concerti, discoteche, sale da ballo, e infine bar, ristoranti, palestre centri estetici e sale giochi.
Le novità per quanto riguarda le scadenze Imu 2020 non finiscono qua. Oltre alle date del 16 giugno e del 16 dicembre 2020 alcuni contribuenti dovranno segnare in rosso sul calendario anche il 28 febbraio 2021.
La scadenza del saldo Imu 2020 è confermata per il 16 dicembre ma, a causa del rinvio per i Comuni dell'aggiornamento delle aliquote, viene prorogato il termine per versare il conguaglio dell'imposta. Il contribuente potrà dunque attendere il 28 febbraio 2021 senza dover incorrere in alcuna sanzione o in pagamento di interessi.
La disposizione che consentirà di dilazionare il pagamento dell'imposta in due tranche è contenuta nella legge di conversione del decreto, con il quale viene stabilita la proroga dello stato di emergenza da Covid-19.
Come sopra anticipato, la previsione di una nuova data per il conguaglio dell'Imu 2020 si è resa necessaria a fronte del rinvio al 31 dicembre 2020 del termine ultimo entro il quale i Comuni dovranno provvedere a inserire sul sito del Mef l'aggiornamento delle aliquote da applicare e il relativo regolamento.
Lo spostamento del termine, normalmente fissato al 28 ottobre, per la delibera delle nuove aliquote, ha dunque avuto ripercussioni sui termini di pagamento di eventuali conguagli dell'imposta sulla casa.
Come conseguenza di tale slittamento, per il pagamento della seconda rata, fissata al 16 dicembre, si dovranno applicare le vecchie aliquote, nonostante la nuova Imu abbia fatto il suo ingresso a partire dal 1° gennaio 2020.
Per calcolare l'importo da corrispondere il 16 dicembre si dovranno utilizzare le aliquote del 2019.
Per la seconda rata, infatti, il contribuente pagherà la stessa cifra versata per l'acconto del 16 giugno 2020, per il cui calcolo si è fatto riferimento alla metà dell'importo dovuto a titolo di IMU e TASI nell'anno 2019.
Le regole dello scorso anno dovranno essere applicate anche per ciò che concerne le esenzioni e le agevolazioni.
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