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Per il pagamento dell'imposta unica municipale (IMU) e della tassa sui rifiuti (TARI) sulle seconde case la legge prevede delle agevolazioni fiscali sotto forma di riduzioni e delle esenzioni.
È bene pertanto essere informati su quelli che sono i benefici fiscali riconosciuti al contribuente proprietario di case soggette al pagamento delle imposte sopra indicate.
Più in generale, per esoneri e riduzioni è necessaria la presenza di specifiche condizioni. Sono solitamente le case disabitate, inagibili, dismesse quelle a non essere oggetto di riduzioni ma come vedremo non è l'unica situazione.
Pur essendo opportuno consultare per maggiori dettagli il regolamento del Comune dove è situato l'immobile, è bene conoscere quelle che sono le regole più generali previste dalla legge in merito alle varie agevolazioni.
Viene ridotta del 50% la base imponibile da dichiarare ai fini Imu, in caso di abitazione inagibile, inabitabile o comunque non utilizzata. Si considerano tali anche le case utilizzate solo pochi giorni all'anno (ad esempio nei periodi di vacanza).
La dichiarazione dovrà essere presentata all'Ufficio comunale entro il 30 giugno dell'anno successivo rispetto a quello d'imposta e dovrà essere certificata da un tecnico abilitato. Tuttavia, in base alla recente sentenza della Corte di Cassazione n. 1263 del 21 gennaio scorso sarà consentito al contribuente di presentare unicamente una dichiarazione sostitutiva sotto forma di autocertificazione al fine di snellire le procedure.
La stessa Cassazione ha inoltre previsto che la dichiarazione Imu non sarà necessaria (sia come autocertificazione che come perizia del tecnico) se lo stato di inagibilità o inabitabilità sia già noto al Comune.
Stessa riduzione del 50% della base imponibile Imu spetta in caso di immobili di interesse storico e artistico.
In base a quanto statuito dall'articolo 10 del decreto legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004 i fabbricati aventi un'importanza storica o artistica potranno beneficiare della riduzione a prescindere dall'utilizzo come seconda casa o dalla concessione in locazione o comodato a terze persone. Beneficiare di questa riduzione non impedisce al proprietario dell'immobile di farne comunque un utilizzo.
Anche in questa fattispecie è necessario presentare la dichiarazione Imu entro il 30 giugno dell'anno successivo rispetto a quello di imposta.
Nel caso in cui l'immobile sul quale l'Imu è dovuta viene concesso in locazione vi sarà una riduzione dell'imposta al 75% qualora il contratto d'affitto preveda il versamento di un canone concordato.
Il canone concordato o calmierato è definito secondo precisi accordi territoriali tra rappresentanze degli inquilini e proprietari. Il fine dell'accordo è far sì che esso non possa superare un tetto massimo consentito. L'importo da pagare non è oggetto di trattativa tra le parti contrattuali.
Sarà inoltre necessario presentare la dichiarazione Imu entro il termine del 30 giugno dell'anno seguente a quello a cui si riferisce l'anno di imposta.
Altra agevolazione fiscale in materia di Imu sussiste qualora la seconda casa sulla quale il proprietario è tenuto a versare il tributo locale venga concessa in comodato d'uso gratuito a figli o a genitori. In tal caso è necessario il rispetto delle seguenti condizioni:
A partire dal 2021 sulla base di quanto disposto dalla manovra finanziaria recentemente approvata, chi risiede in uno stato estero e percepisce la pensione nel proprio Stato di residenza può beneficiare del dimezzamento dell'Imu e di una riduzione della Tari pari a 2/3.
Condizione per poter fruire dell'agevolazione è che essa abbia ad oggetto un solo immobile che non venga concesso in locazione o in comodato d'uso.
Sarà inoltre necessario presentare la domanda entro il 30 giugno dell'anno successivo.
In caso di separazione e affidamento dei figli al coniuge assegnatario della casa coniugale, il contribuente cui è stato riconosciuto, previo provvedimento del Giudice, il diritto di abitare la casa di proprietà dell'ex coniuge potrà beneficiare di un'agevolazione fiscale.
Il coniuge affidatario dei figli potrà fruire dell'esenzione dal pagamento dell'Imu pur continuando ad abitare nell'immobile costituente dimora abituale della prole.
In riferimento a case inagibili o inutilizzate si ha diritto all'esenzione dal pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti. Il riconoscimento del beneficio fiscale è connesso al fatto che una casa dismessa o non utilizzata non sarà in grado di produrre rifiuti.
Diventa importante fornire prova della non utilizzabilità dell'immobile, situazione che potrà sussistere ad esempio in caso di mancato allacciamento alla rete elettrica, idrica oppure fognaria. Lo stesso dicasi in caso di accertata inagibilità o inabilità della casa.
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