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Vi mostreremo quanto in realtà sia semplice e relativamente poco costoso, risultando al contempo estremamente efficace per il mantenimento di condizioni termoigrometriche e sanitarie, l'utilizzo di un sistema innovativo di ventilazione meccanica controllata, detta anche VMC.
Il sistema di ventilazione deve essere realizzato nelle costruzioni ad uso civile, in rapporto ad un oculato risparmio energetico come prescrive il D.Lgs. N.192 del 19 Agosto 2005 e le disposizioni correttive ed integrative del decreto sopracitato contenute nel D.Lgs. 29 dicembre 2006, N.311.
Due sono le ragioni tecniche: per limitare l'umidità ambientale e per limitarel'inquinamento dell'ambiente.
Si parta dal presupposto che una persona in condizione di riposo produce circa 55 g/h. di vapore (traspirazione + respirazione).
Una stanza di 54 mc (4x5x2,7) alla temperatura di 20° C al 50% di umidità relativa contiene circa 470 g. di vapore.
Due persone che abitano questa stanza per 4 ore producono 440 grammi di vapore, che sommati a quelli pre-esistenti, danno 910 g ossia 16,85 g/mq e, qualora la temperatura ambientale sia di 20° C, ciò corrisponde ad un'umidità del 90%.
Pertanto non si ritene molto gradevole vivere in un ambiente con tale presenza di umidità, senza tenere conto che il vapore d'acqua comincerà a condensare sui vetri e sulle pareti creando nel tempo muffe, macchie sgradevoli e maleodoranti generando sensazioni di malessere agli occupanti.
Una persona a riposo produce 22 lt/h di anidride carbonica.
Un ambiente è considerato salubre quando la concentrazione di anidride carbonica (CO2) non supera la concentrazione di 1,5 lt/mq.
Due persone che abitano la stessa stanza per 4 ore producono circa 176 lt di CO2 pari a 3 lt/mq in riferimento alla nostra stanza.
In una camera da letto, invece, dove normalmente due persone dormono in media 8 ore spalmate nell'intero arco di una giornata, la concentrazione di CO2 può arrivare a valori di 6-7 lt/mq corrispondenti a quattro volte il valore ritenuto ideale per il benessere degli occupanti.
In questo caso abbiamo considerato come input solo l'anidride carbonica, non tenendo conto degli ipotetici inquinanti interni, prodotti chimici, lavastoviglie e lavatrici, formaldeide dai mobili, etc.
Facendo un calcolo molto elementare, la considerazione che subito risalta agli occhi è che l'impianto di ventilazione costa certamente meno di quello di riscaldamento: si tenga presente che per scaldare un ambiente umido si consumano più calorie che per un ambiente secco e giustamente ventilato.
Sono igroregolabili, variano la portata di ricambio aria in funzione dell'umidità esistente nelle stanze nelle quali esse sono installate.
Questa tecnica assicura quindi la migliore conservazione delle pareti e degli arredi della casa, l'igiene ed il confort degli occupanti, in quanto il sistema elimina i rischi di condense e di muffa.
Sono igroregolabili e suddividono la portata d'aria di rinnovo totale in quantità proporzionale al fabbisogno specifico di ogni stanza.
La portata d'aria non è quindi distribuita in modo omogeneo tra le stanze principali (soggiorno, camere da letto, ecc... ) ma suddivisa in funzione del numero di occupanti della stanza e del tipo di attività.
La rete di canali consiste in una tubazione in PVC, solitamente nascosta da controsoffittatura, che va dalla bocchetta di estrazione al ventilatore di estrazione.
In termini economici i costi sono contenuti sia per la fornitura sia per il montaggio: esso può essere addirittura eseguito autonomamente poiché (come si evince dalla foto, rappresentati in giallo) gli attacchi ad anello assicurano la tenuta del montaggio senza colla.
L'ottimizzazione della portata d'aria permette di ridurre i consumi di energia per riscaldare l'aria di rinnovo e quindi di realizzare importanti recuperi di calore, soprattutto in inverno quando l'aria esterna, essendo più fredda e meno umida, ci permette di ridurre le portate di ricambio.
Il sistema è di semplice installazione, semplice da utilizzare, manutenzione minima, il consumo elettrico dell'estrattore è irrilevante, i livelli sonori di funzionamento sono impercettibili in prossimità delle bocchette di estrazione, risolvendo così il problema di ventilatori da parete rumorosi e senza ricambi periodici di filtri.
Il costo medio di un impianto per un appartamento di circa 150 mq varia dagli € 800 ai € 1.600.
Se si considera la riduzione del rischio di contrarre e accentuare malattie come asma, mal di gola e raffredori, ne vale la pena, soprattutto se a ciò si aggiunge che un ambiente correttamente ventilato consente di abbattere i costi per il riscaldamento del 15/20%.
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