Il galateo e la tavola

Ricevere ospiti a casa è davvero un arte.

Il saper mettere a proprio agio gli invitati a cena è una dote che non tutti possiedono, però l'arte di stupirli la si può imparare. L'incontro tra il cibo e la tavola deve essere fatto nei modi giusti e nulla va trascurato per una perfetta riuscita della cena o del pranzo.

Il galateo e la mise en place della tavola formale, richiede piccole regole precise quali: tessuti raffinati (rasatello di cotone o fiandra) per il sottotavola e lino, organza o mussola per la tovaglia, posate e servizi antichi di famiglia con incisioni e stemmi nobiliari, calici, cristalli colorati o trasparenti, vetri sottili di Murano per donare luce e bagliore al tutto.

Sembra difficile fare delle scelte del genere quando a cena hai gli amici di sempre, quelli con cui si condividono mille esperienze, con i quali ci si ritrova ogni estate a dividere le ferie estive in campeggio e quelle invernali in una baita di montagna.

Troppe formalità li spiazzerebbero e li farebbero sentire in imbarazzo.


È lontano dalla concezione di cena amichevole tale tipo di condivisione, ed il Monsignor Giovanni della Casa, autore nell'anno 1551 del trattato sul galateo, sembra fuori moda in questa circostanza. Una curiosità: Galateo è diventato sinonimo di Bon ton, Buona educazione, ma in realtà, Galateo overo dè costumi, erano regole scritte per il Monsignor Galateo, un ecclesiastico veronese conosciuto per le rette maniere.

Da lui possiamo in tale circostanza semplicemente acquisire i dettami della Buona educazione che dovrebbero comunque accompagnarci sempre e seguire ciò che dice il tratatto: “tavola, è luogo d'allegrezza e non di scandalo”. Dal Galateo overo dè costumi del Monsignor Giovanni della Casa.

Un allestimento a tema però non metterebbe in imbarazzo gli amici, anzi li aiuterebbe a condividere l'aspetto conviviale della situazione.
Le forchette se vogliamo, troveranno sempre posto alla sinistra del piatto e avranno i rebbi rivolti verso il basso nel caso si segua lo stile francese, ma la novità potrebbe essere nella scelta del colore: VIOLA.
Anche se tale tinta è abbinata a paramenti liturgici usati in periodo quaresimale la possiamo scegliere per attrarre e stupire gli invitati con accessori colorati in modo inusuale.
Il viola è proibito in palcoscenico giacchè, nel Medioevo, 40 giorni prima della Pasqua, venivano vietati tutti i tipi di rappresentazioni teatrali e di spettacoli pubblici che si tenevano per le vie o le piazze delle città.

Ma una cena tra amici non dovrebbe essere una commedia teatrale e pertanto scegliamo questa colorazione con piacere.
Possiamo scegliere i prodotti di Pandora design che, come le opere d'arte, si distinguono per l'attenzione ai toni e alle sfumature di ogni scelta visiva. Tutto quanto è necessario per raggiungere gli obiettivi di una cena particolare, li possiamo trovare nella linea realizzata da questa azienda.

Pandora Design, definisce la sua direzione: usa & getta, oggetti per la tavola temporanea:

“Quando il cibo cambia la sua fisionomia, quando il gesto intorno al cibo si trasforma in un nuovo gesto gli oggetti della tavola e del consumo si sentono spaesati, inadeguati come i vecchi utensili che abdicano alla forza dell'innovazione. Sostituire gli strumenti di un rito necessita la capacità di restituire l'allegria della nuova convivialità con un'anima che non si lascia scavalcare dalle funzioni che possono assolvere, con un segno leggero ma permanente, semplice ma prezioso, utile ma non malato di stile.
Semplificare è difficile, ma l'obiettivo della Pandora Design è presentare oggetti destinati per funzione ad essere gettati, ma per forma evocatori di più lunghi possessi, capaci di comunicare l'attenzione con cui sono stati pensati, disegnati e prodotti”.

www.pandoradesign.it … L'incontro tra una pietanza perfetta e una bella tavola è la conclusione ideale della dura e nobile fatica della cucina ...