In commercio esistono diversi tipi di collanti per l'edilizia: l'utilizzo più frequente è per la posa di pavimenti e di rivestimenti interni.
Il collante è quella sostanza che permette di tenere uniti o, per meglio dire, incollati più oggetti. Detta così può sembrare un po' generica come definizione: in realtà l'argomento è un tantino più complesso e tale complessità è dovuta al fatto che in commercio ne esistono diversi tipi per l'edilizia a seconda dell'uso che se ne deve fare. Andiamo con ordine.
La maggior parte dei collanti oggi in commercio è di natura sintetica ed è usato per la posa di pavimenti e di rivestimenti: essi vengono usati anche per lavorazioni che prevedono l'uso di compensati, legno lamellare, parquet e pannelli multistrato.
La norma UNI EN 12004 stabilisce una classificazione degli adesivi per ceramica e materiali lapidei attraverso una serie di parametri quali la definizione di requisiti minimi del prodotto, metodi di prova e prestazioni fornite. Ogni collante poi viene fornito di un simbolo di conformità - presente sia sulla confezione che nella documentazione relativa al prodotto - collegato al tipo di applicazione. La normativa inoltre riporta sinteticamente per ciascun collante la classe di prestazione, le caratteristiche opzionali e la composizione chimica.
I collanti più noti sono:
- Collanti sintetici a dispersione, detti anche idrosolubili, di solito usati per l'incollaggio di parquet;
- Colle contenenti leganti quali resine acriliche o viniliche, usate principalmente per il fissaggio e la protezione di decorazioni a tempera o acrilico su muri, legno, pietra;
- Collanti a base di resine naturali, solitamente utilizzati per l'incollaggio di carta da parati.
Esistono poi i collanti a reazione, chiamati così poiché induriscono a seguito di una reazione chimica tra i loro componenti.
Tra i collanti a reazione troviamo:
- I Collanti epossidici: in edilizia si usano per realizzazione di riprese di getto monolitiche tra calcestruzzo fresco e calcestruzzo vecchio e per sigillatura monolitica di fessure di massetti.
- I Collanti poliuretanici: risultano particolarmente adatti per pavimenti e pareti in ceramica di bagni e docce poiché hanno un'ottima resistenza all'umidità.
- I Collanti a base di resine fenoliche e melamminiche: usati per incollare elementi in legno lamellare.
In realtà i collanti a reazione, come abbiamo potuto vedere, posseggono una elevata resistenza al calore e all'umidità pertanto sono utilizzati anche per l'incollaggio di moquettes, pavimenti in gomma e piastrelle su sottofondi solidi e per incollare materiali porosi o non resistenti ai solventi quali, ad esempio, i pannelli EPS per i sistemi di isolamento termico a cappotto. Per l'acquisto di collanti sintetici sarebbe opportuno scegliere quelli a basso contenuto di solventi, cioè meno del 5%.
Da quanto abbiamo visto fin qui si evince che l'acquisto di un collante deve essere effettuato in relazione all'uso che se ne deve fare: ecco qualche riferimento.
Keralastic di MAPEI è un adesivo reattivo migliorato indicato per l'incollaggio di piastrelle ceramiche, pietre naturali e artificiali ma anche per superfici in metallo, legno, fibrocemento, gomma, PVC, linoleum. Applicato in strato continuo realizza una perfetta impermeabilizzazione su cui applicare le piastrelle: grazie all'ottima resistenza all'umidità esso risulta adatto a superfici sottoposte a contatti accidentali con acqua, per esempio piani di cucine in legno.
Per l'incollaggio di moquettes può essere indicato l'adesivo per pavimenti n. 654 di Saratoga: si tratta di un collante acrilico in dispersione acquosa, privo di solventi e caratterizzato da un'alta presa iniziale. Le sue caratteristiche lo rendono idoneo ad essere usato anche per incollare pavimenti e rivestimenti in PVC.
Un buon esempio di colla da parati a base di resine naturali è data da AK Paper di Gattocel, collante concentrato in polvere che, una volta sciolto in acqua, diventa pasta adesiva inodore e facilmente lavorabile: con una confezione si possono posare dai 30 ai 50 mq di carta da parati.
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