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Rendere abitabile uno spazio adibito a cantina significa tener conto di alcuni aspetti per aumentare il confort di un'ambiente originariamente progettato per altri scopi.
Dobbiamo infatti immaginare le cantine come ambienti pensati per essere frequentati solo saltuariamente, non presentando tutte le accortezze di un ambiente progettato invece per la vita quotidiana.
Come rendere la cantina abitabile - foto Getty Images
Ci sono situazioni più trasformabili, ovvero che per la loro configurazione possono essere più facilmente ripensate per ospitare una nuova funzione abitativa. Ma vedremo come generalmente, se si tiene conto di alcune accortezze, ogni ambiente può essere reso abitabile effettuando dei lavori mirati all'ottenimento di alcune caratteristiche primarie per uno spazio destinato alla vita di tutti i giorni.
Analizziamo in questo articolo i sei aspetti principali da tener presenti, come di seguito elencati:
La prima problematica che ci viene in mente quando pensiamo alle nostre cantine è proprio l'umidità. Spesso le cantine sono ambienti seminterrati e possono essere non ben coibentate.
L'umidità è un fenomeno molto presente in ambienti di questo tipo e porta a situazioni di disagio non sempre trascurabili, come rigonfiamento e distacco dell'intonaco o presenza di muffe, su pareti o ancor peggio sui nostri oggetti riposti.
Il problema dell'umidità diventa più fastidioso se vogliamo fare di quell'ambiente uno spazio da abitare.
Rigonfiamento dell'intonaco - Getty Images
La prima cosa da valutare è che tutte le pareti siano ben isolate dal terreno che le circonda. Quando il terreno è a diretto contatto con le pareti di un ambiente, esso diventa veicolo di acqua nelle murature, le quali tendono a deteriorarsi a contatto con il bagnato.
Una soluzione è porre delle barriere bituminose tra terreno e muratura, a partire dalle fondamenta salendo lungo tutto il perimetro di contatto, in modo da impermeabilizzare e isolare totalmente la struttura dall'acqua presente nel terreno.
È essenziale isolare tutta la struttura a partire dalle fondamenta, per non incappare in problematiche di umidità di risalita dal basso. Altro intervento efficace consiste nel disporre un sistema di drenaggio perimetrale, con tubazioni di scolo sotto il livello del pavimento, collegate ad un pozzetto di raccolta.
Altro sistema su cui poter agire è poi la coibentazione delle pareti esterne, ovvero prevedere dei pannelli di isolamento tra la parete e l'ambiente esterno, anche nei casi in cui non c'è diretto contatto con il terreno.
La coibentazione fa si che si mantenga una temperatura più costante internamente, evitando così fenomeni di umidità.
Coibentazione esterna - Getty Images
È importante prestare attenzione a tutti i possibili punti di dispersione di calore.
Se abbiamo a che fare con delle strutture murarie irregolari, dove l'isolante può presentare delle discontinuità, si creano i cosiddetti ponti termici, ovvero delle aree dove c'è passaggio d'aria dall'interno (a temperatura più calda) all'esterno (a temperatura più fredda) causando i fastidiosissimi fenomeni di condensa.
In generale, quello che dobbiamo tener presente è che un ambiente abitato ha bisogno di temperature più alte di quelle presenti in un ambiente adibito a cantina.
Quando si costruisce una cantina infatti non si tiene generalmente troppo in conto di dover mantenere una temperatura interna più alta di quella esterna.
Con gli accorgimenti visti, l'obiettivo che si vuole raggiungere è il mantenimento di una temperatura di confort interno maggiore, avendo meno dispersione di calore con l'ambiente esterno.
Un altro aspetto da tenere in considerazione quando si trasforma una cantina in uno spazio abitabile è quello dell'illuminazione naturale.
Gli spazi di deposito presentano solitamente assenza di finestre sull'esterno, sia in quanto non si ha necessità di ventilazione/illuminazione diretta, sia per il fatto che spesso ci troviamo ai piani interrati di un edificio, con la maggior parte delle pareti senza sbocco sull'esterno.
Quando questi ambienti devono diventare abitabili, occorre pensare a come ovviare l'eventuale carenza di illuminazione o ventilazione naturale.
Per prima cosa si potrebbe valutare, ove possibile, l'apertura di nuovi vani finestra, cercando di sfruttare lo spazio interno al meglio.
Nel caso di locali parzialmente interrati, si possono creare aperture a bocca di lupo in modo da creare maggiore superficie illuminante. Vediamo come questa soluzione permette anche l'inserimento di uno spazio funzionale con spazi a sedere e aiuole.
Apertura a bocca di lupo - disegno di Nicoletta Tiberi
Qualora non fosse possibile implementare la ventilazione naturale, si potrebbe installare sistemi di ventilazione artificiale, che fungano anche da deumidificatori dell'aria. In questo modo si dovrebbe evitare la creazione di muffe all'interno degli ambienti.
Per quanto riguarda invece l'illuminazione, una valida soluzione potrebbe essere la scelta di luci a LED (che possono essere anche faretti incassati al solaio per soffitti bassi). Queste simulano la luce naturale e sono energicamente più efficienti.
Un trucco generale molto valido è quello di scegliere colori chiari per catturare più luce o installare specchi in posizione strategica.
Ci sono dei requisiti minimi di altezza che un vano deve avere a seconda della destinazione d'uso che ospita.
In Italia, l'altezza minima interna per un vano abitabile è regolamentata dal DM 5 luglio 1975, il quale stabilisce che l'altezza deve essere di almeno 2,70 metri per i vani principali, come soggiorni e camere da letto.
Occorre comunque sempre tener conto della normativa locale o dei regolamenti comunali vigenti al momento del progetto.
Se valutiamo che l'altezza esistente non è sufficiente per consentire l'abitabilità di un vano che prima era destinato a cantina, ci sono alcuni accorgimenti che possiamo mettere in pratica.
Una soluzione potrebbe essere per esempio quella di scavare ulteriormente sotto il piano calpestabile presente, in modo da porre il nuovo pavimento ad una quota inferiore, che ci consente di recuperare l'altezza che occorre fino al soffitto.
Possiamo poi ulteriormente agire sui pacchetti di finitura (sia a terra che a soffitto), tentando di risparmiare spazio nello spessore degli elementi di isolamento o nei vani impianti.
Altra questione da tener presente è che, ogni volta che cambiamo destinazione d'uso di un immobile, va presentata apposita dichiarazione al settore urbanistico comunale; in questo modo si provvede all'aggiornamento della planimetria catastale e al rilascio del certificato di agibilità.
Passando da un ambiente cantina ad uno destinato ad abitazione, il sistema impiantistico può facilmente risultare non adeguato alle nuove funzionalità.
Occorrerà pertanto valutare un'integrazione al sistema impiantistico esistente, con l'intervento di tecnici specializzati. Nel caso in cui si debba smantellare la pavimentazione esistente, si potrà approfittare per l'installazione di un impianto di riscaldamento a pavimento.
Impianto di riscaldamento a pavimento - Getty Images
Sicuramente andranno previsti nuovi punti luce e prese elettriche, integrando quelle esistenti, per far fronte ad esigenze diverse quando il vano risulterà abitato.
Occorrono inoltre impianti appositi per l'istallazione di un eventuale angolo cottura ed un allaccio alla rete idrica per l'acqua corrente.
Altra questione da prevedere sarà l'allaccio alla rete degli scarichi per le acque nere; qualora ci trovassimo al di sotto del livello della rete fognaria (es. in un vano interrato), ci vorrà l'installazione di una pompa di sollevamento per far scorrere l'acqua contrariamente alla gravità.
Uno degli aspetti di primaria importanza quando si trasforma una cantina in un ambiente abitabile è quello dell'isolamento. Questo deve essere pensato sia dal punto di vista termico che acustico.
Un miglioramento semplice che possiamo dare alle nostre pareti, senza dover ricorrere a particolari lavorazioni, è quello di affiancare internamente alle pareti esistenti dei pannelli isolanti a base di polistirene, poliuretano o lana di roccia.
In questo modo non dobbiamo preoccuparci di vincoli architettonici o di condominio, come quando andiamo a lavorare all'esterno dell'edificio.
Isolamento termico essenziale per rendere una cantina abitabile - foto Getty Images
Questa lavorazione può essere fatta senza dover necessariamente rimuovere l'intonaco esistente: si posizionano direttamente i pannelli di isolante e successivamente si chiude con il cartongesso.
In questo modo vado a migliorare l'efficienza energetica, riducendo i costi del riscaldamento, e creo anche ulteriore spazio per poter far passare gli impianti dentro la parete.
Qualora il nostro pannello isolante non abbia anche la funzione di freno al vapore, il consiglio è quello di prevedere una barriera al vapore, la quale va posta sempre sul lato caldo dell'isolante.
Per quanto riguarda l'acustica, l'isolamento può essere previsto con appositi pannelli fonoassorbenti, disposti sempre nello spessore delle pareti.
Quando approcciamo un progetto di rifunzionalizzazione di questo tipo, la prima cosa da fare è studiare lo stato di fatto dell'immobile.
Una valutazione importante è quella strutturale: la presenza di crepe può indicare problemi di assestamento del terreno e dunque cedimenti in fondazione. Qualora questo si verifichi sarà necessario un intervento sulle strutture di fondazione.
Con l'uso di una termocamera possiamo valutare la presenza di eventuali infiltrazioni d'acqua o umidità nelle pareti; individuiamo così i punti dove intervenire per risolvere la problematica.
Valutiamo poi l'illuminazione naturale. Nell'esempio che voglio proporvi c'era già la presenza di una finestra e la possibilità di far entrare luce dalla parete di ingresso totalmente esposta.
Si trattava di un ampio stanzone inizialmente pensato come garage/rimessa, parzialmente disposto sotto il livello stradale, e con due lati totalmente chiusi
Disposizione delle aperture - disegno di Nicoletta Tiberi
Si dispongono quindi gli ambiti funzionali in modo da porre in vicinanza dei vani finestra quelli che necessitano di più luce.
Ambiti funzionali - disegno di Nicoletta Tiberi
La soluzione finale è quella di avere nella zona in giallo l'angolo cottura, a diretto contatto con la finestra, e la zona pranzo.
Angolo divano con camino - disegno di Nicoletta Tiberi
Si lascia invece per la zona rossa la disposizione di un angolo relax; per sfruttare al meglio tutto lo spazio, essendo questo non molto grande, si predispone un divano su misura davanti al camino.
Disposizione completa della zona giorno - foto di Nicoletta Tiberi
Con poche semplici accortezze siamo riusciti a sfruttare al meglio lo spazio per avere una zona giorno completa.
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