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L'illuminazione degli interni di una casa è un fattore soggettivo, almeno in parte, che deve rispondere a varie esigenze del fruitore: studiare, rilassarsi, leggere, ascoltare la musica e tanto altro. Per ognuna di queste funzioni, andranno trovate la tipologia di luce e la dislocazione più adatte.
Il compito del progettista è quello di determinare la posizioneesatta dei puntiluce, cosa che può essere fatta solo dopo aver deciso le varie zone della casa e anche la posizione corretta degli arredi.
Tracciare sulla planimetria degli interni abitativi il corretto posizionamento dei puntiluce, usando dei segniconvenzionali, da progettisti, è fondamentale anche per poter poi procedere alla giusta distribuzione degli attacchielettrici: prese, interruttori, prese per gli elettrodomestici (a maggior amperaggio), interruttori bipolari di sicurezza per lavatrici e scaldabagni, punti luce per lampade a soffitto o da parete, prese tv, campanelli, prese comandate dagli interruttori, ecc.
Unitamente alla pianta dei punti luce, un progettista deve adoperarsi per realizzare anche quella dei collegamenti tra gli interruttori e i corpiluminosi che essi comandano. Per fare questa operazione si utilizzeranno delle lineecolorate e numerate, ciascuna attribuibile ad un interruttore diverso.
I corpi luminosi disponibili in commercio sono i seguenti: lampade a sospensione, plafoniere, applique, lampade da terra, lampade da tavolo, faretti, faretti da incasso fissi o orientabili, faretti o spot a parete, faretti a binario, faretti da incasso calpestabili, faretti segna-passo.
Ciascuno di questi tipi di luce dà luogo ad un diverso effettoluminoso.
Quando decido di utilizzare un puntoluce posizionato in un certo punto ma non ho scelto ancora la tipologia precisa, utilizzeró il termine generico per indicare quel corpo luminoso.
Ad esempio, se scelgo un punto luce centrale alla stanza ma non ho ancora deciso se si tratterà di un lampadario, un tubolare di neon o una plafoniera.
Una lucemirata è la proiezione di un fascio che crea un visibile cono di luce. Essa diviene diretta se il fascio di luce proviene dall'alto puntando verso il basso. Un esempio è dato da questa lampada a sospensione di Opinion Ciatti.
Il tipo di luce illumina completamente la stanza essendo il corpoluminoso completamente aperto, senza paralume.
In questo caso, se si vuole evitare l'effetto abbagliamento, si consiglia di utilizzare un vetroopalino invece che totalmente trasparente. Il lampadario nell'immagine è un chiaro esempio di luce diffusa di Gallotti & Radice srl.
Se il fascio di luce proviene dal basso e si proietta verso l'alto, si parlerà di luceindiretta. É un caso frequente nelle applique e nelle lampade da appoggio.
Per questa tipologia di luci l'offerta in commercio è davvero vasta e il design sempre ricercato: nella foto le applique di AXO LIGHT SRL.
Qualora vi sia un corpoluminoso che abbini un fascio di luce diretta ad uno di luce indiretta, saremo in presenza di una lucemista. Quella nell'immagine è un simpatico mix proposto da: Deltalight: tipologia applique, forma faretto.
Quando non ci sono particolari funzionivisive da svolgere e particolari esigenze illuminanti, si può ricorrere ad una luce prettamente estetica, che crei particolari ambientazioni, enfatizzando determinati oggetti o caratteristiche architettoniche e decorative. E' questo il caso dei faretti calpestabili a pavimento.
All'interno di questa categoria vi si possono racchiudere anche i faretti segna-passo, benché abbiano anche una loro utilità illuminando ingressi o scale, posizionati ad una altezza di 20/30 cm da terra, ed essere usati come lucenotturna.
Profili costituiti da tubifluorescenti o led inseriti in apposite scanalature o lungo il perimetro di controsoffitti rappresentano la lucenascosta, un tipo di illuminazione coadiuvante il corpo luminoso principale o semplicemente da ambientazione e compagnia.
Per scegliere il tipo di luce corretta, bisogna fare varie considerazioni. Innanzi tutto bisogna dire che esistono due tipi di luce: calda e fredda.
La prima, detta anche gialla, è quella delle lampade ad incandescenza, delle alogene (benché queste presentino una luce più bianca delle altre ad incandescenza), degli slim gialli e delle lampadine a bassoconsumo. La luce fredda, o bianca, si può trovare nei neon e nelle lampadine a bassoconsumo.
Con le tradizionali fonti luminose non si poteva scegliere il colorepreciso della luce che la lampadina produceva, dovendo optare o per una tonalità o molto fredda o molto calda. Dato che le lampadine a led usano una tecnologia completamente diversa e molto più avanzata, è possibile selezionare la gradazione di colore che si desidera.
Essi inoltre rappresentano una delle scelte qualitativamente più alte, con il solo problema dei danni causati dalla luceblu, questione alla quale il mercato ha già fatto fronte con delle soluzioni innovative, come i faretti biocompatibili della LSG.
Sconsigliate da molti sono, invece, le lampadine a bassoconsumo, oggetto di numerose polemiche per i danni che causerebbero alla salute. Una buona progettazione è in grado però di trovare una soluzione rispettosa del benessere dell'individuo, anche per questi dubbi corpi luminosi: ponendoli ad una distanzaopportuna, divengono utilizzabili in sicurezza.
Un altro aspetto da considerare è l'effetto che le varie tipologie di luce possono avere sui diversi tipi di superfici e di colori, argomento molto vasto e affascinante. In breve, possiamo dire che una lucegialla, ammorbidendo forme e colori, è l'ideale per le abitazioni, permettendoti di rilassarti, e può tranquillamente essere usata in soggiorno, nelle camere da letto e nelle zone di lettura.
Per i bagni e per le cucine, andrebbe preferita una lucebianca poiché non altera i colori. Queste sono zone dove c'è bisogno di una luce più reale, per questioni igieniche e di sicurezza: in cucina sarà enfatizzato il colore e la freschezza del cibo, in bagno sarà visibile lo sporco e saranno accompagnate agevolmente le azioni di routine, come la cura del corpo ed il trucco.
Ogni area vuole la sua illuminazione, attentamente studiata in base alle caratteristiche architettoniche e alle esigenze visive. All'ingresso, le possibilità distributive e di scelta dei corpi luminosi sono svariate.
Molto dipende dalla conformazione di questa zona: una superficie dalla forma regolare potrà facilmente realizzare un'illuminazione nascosta nel controsoffitto con profililuminosi,come luce estetica, e un punto luce centrale. Altre opzioni sono rappresentate da combinazioni di faretti da incasso, a binario o applique.
L'illuminazione nella camerada letto, presenta una distribuzione che si ripete quasi sempre: un punto luce centrale a luce diffusa, abat-jour sul comodino e piantana ad illuminare la zona armadi. Quest'ultima potrà anche avvalersi di farettidicroici a soffitto o incassati direttamente negli armadi.
In cucina, oltre alle luci incassate nella struttura, sopra il piano lavoro, bisogna considerare un corpo luminoso a luce diffusa, al centro dell'ambiente, e uno a luce miratadiretta sopra il tavolo e/o sopra il piano snack. Alternativamente alla luce diffusa, si potranno apporre dei faretti.
Nello studio, la luce da scrivania e un punto luce centrale al centro della stanza bastano, solitamente, ad illuminare quest'area. Si possono aggiungere farettiincassati direttamente nella libreria o sul soffitto nei pressi di essa. Alternativamente si potrà disporre di una piantana, sempre comoda e funzionale.
Nel bagno, generalmente, si varia tra faretti e plafoniere. Luci estetiche a pavimento possono creare un estetico fascio di luce sul muro adiacente, faretti segna-passo possono evidenziare un gradino. Anche la zona della doccia può essere illuminata e valorizzata da appositi faretti. Lo specchio dovrebbe avere un'illuminazione integrata.
Nelle aree di servizio e nei disimpegni un punto luce centrale è più che sufficiente.
Nel corridoio, faretti da incasso o a binario, seguono il suo l'andamento. Luci a pavimento che costeggiano il muro, creando scenograficieffetti con fasci luminosi, possono rimanere accesi anche quando questa zona non viene attraversata.
Lungo le scale, applique combinate a faretti segna-passo, rappresentano una buona soluzione.
In soggiorno, essendo il luogo più vissuto della casa, che dovrà quindi assolvere varie funzioni, saranno necessarie più tipologie di corpi luminosi: lampade da tavolo atte a creare atmosfera e accompagnare la lettura, punto luce centrale sopra il tavolo da pranzo e faretti nella zona divano.
Il porticato dovrà avere un punto luce centrale mirato, sia sopra il tavolo sia sopra la zona divanetti, e varie applique sul muro, in base alla metratura.
Per distribuire i faretti, che siano da incasso o a binario, ci sono regole ben precise. Le distanze tra l'uno e l'altro variano in base alle dimensioni della parte illuminante degli stessi. Da tenere in considerazione sono anche la potenzaluminosa di ogni corpo illuminante e l'ampiezza del conodi luce che creano.
Altro fattore a cui far riferimento, per quelli da incasso, è la rientranza nel controsoffitto. In linea generale, i faretti tondi, che sono i più comuni, andranno distanziati di 80/100 cm in base al diametro che si aggira intorno ai 10 cm.
La potenzaluminosa, ovvero il flusso luminoso, è il totale dei watt o dei lumens prodotti da una lampada. Effettuare questo calcolo è utile nella scelta della tipologia dei corpi luminosi e della loro quantità e deve essere fatto preventivamente.
La regola generale, per progettare una corretta illuminazioneartificiale, è quella di considerare 30 watt per ogni metro quadro. L'eccezione è rappresentata da ingressi e disimpegni, dove 15 watt a metro quadro sono più che sufficienti.
Se un tempo c'erano delle varianti solo in base al fatto che si trattasse di un ambiente scuro o di uno chiaro, oggi lo studio è molto più complesso: per apportare delle varianti alla regola generale, bisogna considerare i tipi di colori e di materiali che abbiamo scelto per l'ambiente da illuminare.
Con l'avvento dei led, non si parla più solo di watt ma anche di lumen: un buon prodotto led è in grado di raggiungere rese di almeno 60 lumens per watt, fino a raggiungere i 90-100 lumens per watt.
Per calcolare l'illuminamento in lux (lumens per metro quadro), bisogna dividere il flusso luminoso, che deriva dal totale dei lumens di uno o più apparecchi illuminanti, per la superficie dell'ambiente da illuminare.
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