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Il fenomeno delle Home Gallery si afferma in America circa un paio d'anni fa, in risposta alla situazione di crisi economica globale, per sostenere la ricerca degli artisti e le loro produzioni.
Di cosa si tratta?
Potrebbe considerarsi come una forma di mecenatismo, in quanto è una sorta di mostra d'arte che si svolge tra le pareti domestiche di case di privati che aprono i loro spazi alla collettività per dare visibilità alle opere in esse esposte.
Chiunque abbia a cuore e nutra passione per il settore artistico può farlo: ci si dà appuntamento per il vernissage, magari on line tramite i vari canali di comunicazione esistenti, oppure con il passaparola tra amici e conoscenti.
Dopo la presentazione, la mostra rimane aperta in determinati giorni ed orari in cui le porte di casa si aprono per consentire la visita ad appassionati e curiosi.
In questo modo non si sostengono spese derivanti dall'affitto di locali, o per la pubblicità, e si tenta di consentire ai più la conoscenza di un mondo spesso troppo di nicchia ed elitario: quello dell'arte.
Certo, per realizzare un evento simile bisogna innanzitutto disporre di uno spazio, non necessariamente grande, in una grande città o comunque in un ambiente che risponda bene a tale evento.
Dopo le esperienze estere di New York e Londra, il fenomeno si sta affermando anche in Italia soprattutto al nord e nella capitale dove sono frequenti gli appuntamenti di Home Gallery con mostre e convegni sulla fotografia, l'architettura, il design, la pittura.
Sono gli stessi artisti che, a volte, consorziandosi, danno vita a questi eventi, alla ricerca di una visibilità, spesso legata ad oneri e spese per l'allestimento.
Se qualcuno volesse cimentarsi in tali eventi, basta poco: la propria casa non deve essere stravolta per accogliere gli ospiti; è necessario solamente trovare pareti, ricavare spazi, nicchie, nei quali alloggiare temporaneamente le opere d'arte, garantendo al visitatore la sensazione di entrare proprio in una casa privata, e non in una galleria d'arte.
L'evoluzione del fenomeno, inoltre, ha portato ad alloggiare tali eventi non solo in appartamenti ma anche in studi professionali di architetti e designer i quali trasformano, in determinati periodi, il loro ufficio in una sorta di vetrina dei prodotti realizzati.
In questo modo però ci si distacca nettamente dall'idea originale di Home Gallery: tale estensione però può essere giustificata da due ragioni.
La prima è che spesso il luogo di lavoro, specie in questi settori, diventa per il professionista una seconda casa.
La seconda è di ordine economico: se il fenomeno nasce per la promozione della cultura e degli artisti nell'ottica del risparmio, anche questa soluzione è giustificata.
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