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Il successo del pavimento in gres e dei rivestimenti in materiale ceramico in genere è dovuto, in gran parte, alla loro facilità di manutenzione e pulizia.
Si è partiti dalle piastrelle in monocottura di un tempo, per arrivare ai prodotti odierni, molto più performanti in termini sia estetici sia, soprattutto, di resistenza meccanica e all'usura.
Come noto, la monocottura non garantiva la tenuta all'usura nel tempo e, soprattutto, per sua propria costituzione, in caso di accidentali urti e scheggiature, lasciava intravedere il colore dell'impasto, diverso dalla decorazione superficiale.
Al contrario, il gres viene realizzato con impasti diversi, molto più resistenti e che assicurano lo stesso colore in tutto lo spessore della piastrella. Anche il fattore estetico, nel frattempo, è diventato discriminante e ha definitivamente consacrato il successo del gres porcellanato rispetto alla monocottura di un tempo.
La tecnologia odierna permette di avere pavimenti in gres porcellanato effetto legno, effetto pietre, effetto marmi, e tanto altro ancora, oltre a colorazioni, spessori, dimensioni e finiture una volta impensabili per piastrelle in ceramica.
Il tutto lasciando inalterate, in alcuni casi aumentandone le performance, le caratteristiche di praticità che da sempre contraddistinguono questo materiale.
Nonostante ciò, il capitolo della pulizia rimane uno dei più importanti da curare, sia in fase di fine posa sia nella normale manutenzione quotidiana. L'uso di tecniche particolari e materiali idonei restano le armi migliori per una gestione che renda le qualità del pavimento inalterabili e durature nel tempo anche in caso di utilizzo intenso.
La pulizia del pavimento in gres, intesa come manutenzione quotidiana, va distinta da quella propriamente detta dopo posa.
In quest'ultimo caso, infatti, si intende l'eliminazione di residui di colle e malte e di tutti quei materiali che concorrono alla posa in opera del pavimento, sia esso su sottofondo normale che su precedenti pavimentazioni.
La quotidiana pulizia del gres porcellanato o della ceramica sottintende un normale uso di prodotti detergenti atti a eliminare lo sporco più comune che si deposita sulle piastrelle e che dipende anche dall'ambiente in questione.
A seconda che si tratti di cucine, living, bagni o zona notte, il tipo di sporco cambia e cambiano anche i detergenti utilizzati, oltre alla frequenza con cui questi pavimenti sono trattati.
Sempre più spesso sono proprio le aziende produttrici a consigliare alcuni prodotti per la pulizia e sconsigliandone altri, in alcuni casi propongono detergenti dedicati con il proprio marchio, a garanzia di tutela del prodotto nel tempo. Nella maggioranza dei casi, comunque, si adoperano normali detergenti reperibili in commercio facilmente.
Scendendo più nello specifico, è chiaro che l'operazione di pulizia del gres a fine cantiere, la cosiddetta pulizia dopo posa oltre a essere obbligatoria, è anche particolarmente delicata e se è realizzata in maniera poco professionale rischia di creare danni permanenti, soprattutto nel caso del gres porcellanato lucido, creando aloni opachi o macchie visibili che non vanno più via.
Si tratta infatti di rimuovere i residui di stucco, boiacca e cemento, per cui i prodotti impiegati, per lo più a base acida, vengono diluiti con acqua per meglio poterli distribuire sulle superfici da trattare, lavorando con spazzole abrasive e utensili appositi.
Sono le colle e soprattutto i residui polverosi dei materiali per le fughe che lasciano un velo sottilissimo ma molto insidioso perché tende ad assorbire polvere e sporco grasso nel caso non sia risciacquato accuratamente con acqua pulita, rendendo difficile in seguito la pulizia quotidiana del pavimento in gres, con il perenne risultato di opacità e impronte.
È sconsigliabile, come sottolineato nei manuali di molti produttori di piastrelle in gres porcellanato, eseguire la pulizia dopo posa in condizioni meteorologiche particolari, ad esempio, quando fa molto caldo e le piastrelle sono esposte al sole. L'azione degli agenti chimici, in questo caso, viene esaltata dalla temperatura e risulta più aggressiva.
Per la pulizia del gres porcellanato nella fase dopo posa, Cotto D'este consiglia l'uso di monospazzola con dischi appropriati: in particolare, verde per le superfici rivestite con gres strutturato/antiscivolo e rosso per le altre.
L'azienda consiglia anche come pulire il gres porcellanato dopo la posa a seconda del tipo di stucco utilizzato:
• stucco cementizio miscelato con l'acqua
• stucco epossidico bi-componente e reattivo
Nel primo caso, la pulizia del pavimento in gres viene effettuata dopo 4/5 giorni dalla fine dei lavori di stuccatura, utilizzando un detergente a base acida da testare prima su piccole parti, soprattutto in caso di piastrelle a finitura lappata o levigata.
Bisogna inumidire bene le superfici prima dell'operazione di lavaggio e raccogliere il liquido con le apposite macchine aspira-liquidi. Risciacquare bene con acqua pulita e utilizzare di nuovo la macchina per aspirare oppure utilizzare strofinacci puliti.
Il rischio, se non si effettua tutto bene, è quello di vedere delle patine lucide a causa dei residui.
Se lo stucco è di tipo epossidico si dovrà agire immediatamente dopo la sua posa in opera in quanto indurisce nel giro di pochi minuti con il rischio di lasciare degli aloni antiestetici intorno alle fughe stesse. Sono importanti le istruzioni del produttore dello stucco.
Tra i produttori di detergenti a base acida consigliati da Cotto D'Este: Mapei per Keranet, Faber Chimica Srl per Cement Remover, Lithofin per Trek, GEAL Srl per Solvacid.
Oltre all'acqua calda, ogni giorno per pulire il gres porcellanato vengono a volte impiegati dei detergenti che contengono sostanze additive lucidanti o cere che si depositano sulla superficie del pavimento.
In questi casi può succedere che alcuni liquidi come la coca cola e il vino, o simili, vadano a togliere quella sottile patina che si è formata, lasciando intravedere l'originale finitura opaca della piastrella in gres porcellanato, dando erroneamente l'illusione che siano queste le macchie sul pavimento.
In realtà è artificiosa la finitura creata dalla cera o dal detergente lucidante, ragione per cui è necessario rimuoverla completamente per ripristinare lo stato iniziale.
Ci sono dei prodotti che Cotto D'Este consiglia per ripristinare l'originaria finitura.
Per la pulizia quotidiana l'azienda suggerisce molto semplicemente acqua calda con strofinaccio in microfibra.
Anche Marazzi suggerisce semplicemente acqua calda, da sola o al limite contenente delle piccole dosi di alcool.
Solo ogni 8/10 giorni utilizzare un detergente apposito, purché privo di sostanze lucidanti che lascino cere o altre patine. Se ne trovano normalmente in commercio, basta leggere attentamente i componenti e avere cura di risciacquare bene.
La scelta di alcuni detergenti rispetto ad altri dipende anche dal tipo di macchia da trattare. Detergenti a base alcalina saranno ottimi per le macchie di Coca Cola, caffè, succhi di frutta, grasso.
Per macchie di vino è meglio un detergente ossidante, mentre a base acida è consigliato per residui di calcare o ruggine, a base solvente se ci sono macchie d'inchiostro o di pennarello.
Per le fughe, utilizzare un detergente apposito, magari spray; per i decori meglio un detergente neutro privo di cere.
Nel caso invece di segni scuri lasciati dalle scarpe in gomma bisognerà agire con un'azione abrasiva diretta, utilizzando normali spugnette asciutte o dei panetti di pasta abrasiva gommosa che si trovano in commercio (tipo quelle che si acquistano nei negozi di calzature) e che si utilizzano per lo stesso tipo di problema sul parquet in legno o in laminato.
Le piastrelle prodotte oggi non hanno nulla a che fare con quelle di una volta dal punto di vista estetico, intendendo con questo l'effetto finale dato dalla finitura superficiale, non solo dal colore. Anche il formato, il design e lo spessore danno il loro contributo in questo.
Perfino la posa è studiata ad hoc per creare effetti particolari nell'ambiente. Nascono così i rivestimenti con piastrelle in gres porcellanato lucido effetto marmo o cementine oppure opache nella versione del gres porcellanato effetto legno, effetto pietra o cemento.
La fuga può essere impercettibile per dare continuità ai grandi spazi, oppure larga per un effetto più deciso e geometrico. Ecco quindi quanto diventa importante poter attingere a una varietà di prodotti per preservare più a lungo la bellezza dei pavimenti rivestiti.
Oltre alla pulizia si può anche agire preventivamente sulle fughe e le piastrelle dei pavimenti in gres utilizzando prodotti dedicati per proteggerne la finitura o evitare che risultino troppo scivolosi.
Nel primo caso, si usano prodotti che riducono la porosità delle fughe realizzate con paste cementizie che, in questo modo, risultano anche pulibili più facilmente dopo il trattamento.
KF Fugenschutz di Lithofin è uno di questi prodotti consigliati da Cotto D'Este allo scopo.
Per il trattamento antislip, invece, sono consigliati prodotti come Bonagrip di Bonasystems Italia, molto performanti da questo punto di vista, anche se tendono a sbiancare leggermente l'effetto cromatico e a rendere meno facili le operazioni di pulizia.
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