In cosa consiste l'istituto della prelazione ereditaria disciplinato dall'articolo 732 del codice civile? Vediamo di cosa si tratta e quali le regole da applicare
Prelazione ereditaria
La prelazione ereditaria, disciplinata dall'articolo 732 del codice civile, è un istituto giuridico in base al quale il coerede che vuole alienare ad un soggetto estraneo alla comunione ereditaria la propria quota o parte di essa, deve notificare agli altri coeredi, la proposta di alienazione (denuntiatio). In essa dovrà essere indicato il prezzo della cessione che pertanto deve essere sempre a titolo oneroso.
A seguito dell'avvenuta comunicazione i coeredi acquisiranno il diritto di prelazione che dovrà essere esercitato nel termine di 2 mesi dall'ultima notificazione.
In mancanza della notificazione, i coeredi hanno diritto di riscattare la quota dall'acquirente e da ogni successivo avente causa. Il riscatto avviene con il rimborso all'acquirente del prezzo da lui pagato.
Il coerede leso subentra così nella posizione del terzo acquirente e non è necessario un atto di ritrasferimento della quota poiché si diviene titolari della quota alienata alle stesse condizioni precedentemente pattuite con il terzo estraneo.
Condizione necessaria per far vale il diritto di riscatto (retratto successorio) è che permanga sempre lo stato di comunione ereditaria.
Il diritto di riscatto può dunque essere esercitato finché non avvenga l'eventuale divisione del patrimonio ereditario e comunque non oltre il termine di prescrizione decennale che decorre dall'alienazione al terzo estraneo.
Nel caso in cui i coeredi che si avvalgono del diritto di riscatto siano più di uno, la quota è assegnata a tutti in parti uguali.
Con l'istituto della prelazione ereditaria, l'intento del legislatore è far si che il patrimonio ereditario non venga disperso ma resti, anche in caso di successive alienazione, nella cerchia degli eredi.