Gli inerti possono essere di diversa natura e granulometria, questi costituiscono una parte fondamentale dei conglomerati cementizi e buona parte del loro peso.
Gli inerti, cosa sono e a cosa servono
Per inerti s'intendono tutti quei materiali minerali grezzi adoperati nel mondo dell'edilizia per realizzare materiali compositi, come conglomerati cementizi, intonaco, malte etc.
Gli inerti possono essere naturali o artificiali e nella realizzazione dei compositi costituiscono l'ossatura degli stessi, svolgendo un ruolo fondamentale nello sviluppo delle caratteristiche meccaniche. I più diffusi sono: sabbia, ghiaia, argilla espansa, vermiculite e perlite.
Uno dei materiali compositi in cui vengono adoperati più tipologie di inerti è il calcestruzzo.
Per realizzare un buon calcestruzzo si adoperano diversi inerti distinti per qualità, tipologia e granulometria, ma questi rappresentano circa l'80% del peso del conglomerato stesso.
La qualità degli inerti, serve per determinare la loro durezza e la loro purezza, la granulometria invece serve a classificarli in funzione delle loro dimensioni.
Si definiscono:
- inerti finissimi (fillers): < 0,063 mm; fini (sabbia/graniglia): 0,063 – 4 mm
- grossi: > 4 mm
- ghiaietto/pietrischetto: 4 – 16 mm
- ghiaia/pietrisco: 16 – 32 mm
Un'altra importante distinzione riguarda la natura. Gli inerti naturali possono essere di origine alluvionale, quindi da letti di fiume. Queste ghiaie e sabbie si distinguono facilmente poiché si presentano generalmente lisci e arrotondati.
Gli inerti naturali che provengono dalle cave e quindi dalla frantumazione di rocce, sono invece delle ghiaie e dei pietrischi caratterizzati dalla presenza di spigoli vivi e irregolari.
Un'accorgimento importante da adottare quando si utilizzano gli inerti nella realizzazione di coglomerati, è relativo alla loro pulizia. Questi, infatti, devono essere privi di impurità come limi e argille, che potrebbero compromettere la loro funzione strutturale all'interno dei conglmerati.