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L'uno è il fiore del sole, l'altra la pianta della preghiera simbolismo che ha portato l'e-commerce americano 1800flowers.com a decretare il girasole e la maranta come fiore e pianta del 2021. Un invito ad affrontare i prossimi mesi con positività.
Li abbiamo scelti perché rappresentano felicità e gratitudine. Il girasole, con il suo portamento eretto e fiero, esprime lealtà e devozione, mentre la pianta di Maranta leuconeura è stata selezionata per la sua caratteristica di ergere le foglie, a ricordare le mani giunte in segno di riconoscenza. Alfred Palomares, vice presidente merchandising del brand
Un modo per connettersi agli altri, prima ancora con se stessi e con la natura che ci circonda, portandola in casa. Scopriamo come coltivare il girasole e la maranta tra le mura domestiche.
Il girasole è una pianta annuale appartenente alle Asteraceae, la famiglia di piante a fiori più grande in natura. Originaria del continente americano, è stata introdotta in Europa alla fine del XVI secolo. È presente anche in Italia, soprattutto nelle regioni centrali.
La specie più diffusa e coltivata è l'Helianthus annuus, dal greco, helios=sole e anthos=fiore.
Dal suo nome scientifico e comune si evince la sua caratteristica più suggestiva: quella di seguire il sole. È un fenomeno chiamato eliotropismo e si verifica durante la crescita della pianta. Questo è prodotto dalle auxine, cellule motrici del pulvino, la parte flessibile dello stelo sotto il bocciolo.
Una volta adulta, ovvero dopo la fioritura, lo stelo è ormai rigido e non segue più il sole, fermandosi nella direzione dell'alba.
La semina si effettua in primavera, tra marzo e aprile, quando le temperature non scendono sotto i 15°C.
I semi possono essere presi dalla corolla quando il fiore si è seccato oppure si possono trovare dal fioraio o al supermercato.
Questi vanno messi a dimora in buche profonde 3-5 cm, in file poste a una distanza di 35-70 cm, a seconda della grandezza della specie, o seminate in vaso e trapiantate in vasi più grandi quando le piantine raggiungono i 10 cm, cercando di non danneggiarne le radici.
Si possono scegliere delle varietà nane, la cui altezza non supera i 50 cm, che non richiedono un vaso troppo grande: ne basta uno con un diametro di almeno 20 cm, o uno spazio eccessivo. La germinazione dei semi avviene all'incirca entro una decina di giorni.
Una volta impiantato, il girasole non richiede particolari cure e attenzioni; la potatura va riservata solo nel caso di fiori danneggiati.
La pianta del girasole, pur adattandosi a qualunque tipo di terreno, predilige quello fertile, ben lavorato, drenato e a pH leggermente acido.
Si può ottenere un buon substrato mescolando terriccio per piante fiorite con terra da campo e aggiungendo qualche manciata di stallatico.
Il terreno ideale deve essere ricco di sostanze nutritive; i risultati migliori si ottengono nei terreni ricchi di materia organica e con una buona quantità di argilla che sia in grado di mantenersi fresca a lungo.
Per quanto riguarda la concimazione, non ce ne dobbiamo preoccupare: il girasole non necessita di particolari fertilizzanti.
Il girasole è una pianta da fiore che ama i luoghi caldi e soleggiati per molte ore al giorno, è importante che abbia a disposizione almeno 4-5 ore di sole.
Non tollera invece le temperature troppo rigide, la temperatura minima suggerita è di 12-14°C.
Bisogna quindi considerare il percorso del sole, evitando che i fiori siano esposti dalla parte sbagliata per gran parte del giorno. Al Centro-Sud, ad esempio, il girasole cresce bene anche in leggera ombra.
Nel caso si abiti in zone ventose, è necessario fissare un supporto al fusto (canne di bambù, bastoni, tutori), per sostenerlo. Il consiglio è di usare dei legacci elastici, disponibili nei vivai, senza stringerli però troppo; il rischio è che la pianta si danneggi durante la crescita.
Il girasole necessita di costanti e frequenti irrigazioni, soprattutto nei periodi di prolungata siccità e in estate, facendo attenzione a evitare di bagnare il fogliame e i ristagni idrici nel sottovaso, per scongiurare il rischio di marciumi radicali.
I primi sintomi di una cattiva irrigazione sono la mancata fioritura dei boccioli.
In una pianta sofferente, spesso vediamo che non riesce a far fiorire più di un fiore alla volta e tutti gli altri boccioli si seccano.
Per favorire una completa fioritura, occorre fornire alla pianta un terriccio con una buona dose di drenaggio fatto di argilla espansa, sabbia o sassi per impedire il ristagno, causa di marciume radicale.
La maranta prende il nome da Bartolomeo Maranta, un medico e botanico del XVI secolo, scopritore dell'omonimo genere, il quale comprende alcune decine di piante dalle misure contenute originari dei tropici americani, tra cui la specie leuconeura.
Originaria del Brasile, è una sempreverde adatta a stare in casa sia per l'aspetto decorativo che per le dimensioni ridotte. Le foglie di un verde molto scuro, screziato di venature bianco e argentee, le donano un'allure ricercata.
Oltre alle venature chiarissime a cui deve il suo nome (letteralmente significa striata di bianco) non mancano pigmenti sulle tonalità del rosso e del marrone.
Un caleidoscopio di colori che la rendono ideale in ogni contesto.
Proprio le foglie sono le protagoniste della maranta le quali, durante le ore diurne, si richiudono su se stesse, quasi a simulare le mani giunte, da qui il nome comune di pianta della preghiera. Ciò serve per preservare l'umidità del suo apparato fogliare, in risposta a una maggiore luminosità.
La maranta è una perfetta pianta da appartamento o da serra. Appena viene portata a casa va rinvasata in un contenitore di una o due misure più grandi.
In breve tempo, occuperà tutto lo spazio disponibile; per tale ragione, bisogna rinvasarla almeno ogni due anni, in un vaso più grande, avendo l'accortezza di eliminare tutte le parti secche o danneggiate.
Il periodo indicato per il rinvaso è la primavera.
Non necessita di potature, ma periodicamente occorre recidere alla base gli steli con foglie essiccate per consentire l'emissione di nuovi giovani steli.
Il terreno ideale deve essere poroso e leggero, composto da terra di foglie e torba, uno dei materiali organici più usati nella coltivazione di piante ornamentali, derivante dalla decomposizione progressiva di specie vegetali che vivono in ambienti umidi e freddi, spesso acquatici.
Non dimenticate di aggiungere perlite o sabbia per rendere il composto drenante.
È importante, infatti, evitare i ristagni d'acqua che potrebbero far marcire i piccoli tuberi.
È consigliato scegliere un terriccio universale che sia soffice e ben concimato.
A proposito di concimazione, questa va fatta in primavera ed estate con del fertilizzante da somministrare ogni due settimane.
La maranta ama gli ambienti caldo-umidi e ombreggiati, lontano da correnti d'aria e dalla luce solare diretta. Un'eccessiva o ridotta esposizione solare provocano lo scolorimento delle foglie.
Non sopporta le temperature rigide e gli ambienti troppo secchi, anche questi causa della perdita di colore dell'apparato fogliare.
La temperatura ideale non deve scendere al di sotto dei 12-14°C, in inverno, né superare i 27-30°C, in estate.
La pianta di maranta va annaffiata con frequenza nel periodo compreso tra l'inizio della primavera e quello autunnale; il resto dell'anno va irrigata con moderazione.
È fondamentale mantenere su alti livelli l'umidità ambientale; per farlo, è consigliato mettere il vaso su una terrina riempita di ghiaino tenuto costantemente bagnato.
Per lo stesso motivo, bisogna vaporizzare regolarmente le foglie con acqua non fredda e priva di calcare; si può usare dell'acqua piovana leggermente intiepidita.
I girasoli come fiori recisi si utilizzano in composizioni singole o in gruppo, abbinati a colori sgargianti oppure al bianco, per esaltarne la loro brillantezza e vitalità.
Il fusto si taglia alla base, in diagonale, e si inserisce in vaso con acqua tiepida, arricchita da un prodotto nutriente per fiori.
Se siete dei pollici neri, ma non volete rinunciare alla possibilità di accogliere gli ospiti con un allegro bouquet di girasoli, non disperate: potete sempre ricorrere a qualche idea fai da te.
In rete, sono tanti i tutorial che permettono di realizzare girasoli di carta pesta o feltro.
Occorrente:
- carta velina;
- colori acquarello;
- compasso;
- colla a caldo;
- matita.
Ricaviamo dei cerchi sulla carta velina con il compasso (apertura 8); dalla grandezza del cerchio dipenderà l'ampiezza della corolla. Ritagliamoli in multistrato e dividiamoli in gruppi: quattro servono per la corolla, quattro per formare la parte interna, un paio per quella esterna.
Con i relativi colori acquerello (giallo-corolla, marrone-parte interna, verde-parte esterna), coloriamo i cerchi di carta velina su fronte e retro e lasciamo asciugare.
Per creare la corolla, bisogna prendere quattro dischi gialli, sovrapporli, piegarli a metà più volte fino ad ottenere un piccolo triangolo.
Su questo, a circa 2-3 cm, disegniamo due trattini, dai quali tratteggiare il petalo.
Con le forbicine, ritagliamo sia le due ali laterali che il petalo; se qualcuno non si apre, è possibile tagliarlo man mano che apriamo i vari strati.
Apriamo delicatamente i petali e stacchiamo i fogli di carta velina l'uno dall'altro.
Per ideare la parte centrale del girasole, invece, occorre usare i quattro cerchi marroni, piegarli a metà due volte, tagliare la seconda metà lateralmente a formare delle frange.
Per la parte sottostante, utilizziamo due cerchi verdi, pieghiamoli a metà più volte fino a ricavare un piccolo triangolo, sul quale disegnare, quasi a metà, due trattini e un petalo, più piccolo rispetto a quello della corolla, ritagliamolo.
Passiamo all'assemblaggio: prendiamo i cerchi marroni, pieghiamoli in due, arrotoliamoli a partire dal centro e incolliamoli sul bordo.
Impiliamo i cerchi con i petali in maniera sfalsata, pieghiamoli a metà due volte, tagliamo la parte del cono finale; si formerà un foro al centro.
Facciamo la stessa operazione con uno dei cerchi verdi.
Ricopriamo di colla la parte vicino alle frange e infiliamo, a partire dal basso, la corolla ottenuta, abbassando i petali il più possibile, e il cerchio verde forato.
Tagliamo tutte le parti in eccesso e incolliamo il secondo cerchio verde, il girasole è pronto per dare vita a una composizione da mettere a centrotavola oppure, creando il gambo, per formare un allegro bouquet.
Per quanto riguarda la maranta, chi ci sa fare con matita e colori può disegnare un esemplare o parte di esso e incorniciare il disegno ottenuto.
Per essere ancora più creativi, che ne dite di imprimere la particolarità delle sue foglie su un sasso?
In alternativa, è possibile acquistare una stampa già pronta.
In questo 2021, in casa, non può mancare una pianta di girasole o di maranta per vivere con positività e gratitudine i prossimi mesi, come simboleggiano questi due esemplari, e, perché no, essere di tendenza.
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