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Scegliere il ciclo di finitura per la facciata di un edificio moderno o storico presuppone una serie di valutazioni come la compatibilità ambientale, la tipologia di supporto, la forma architettonica, lo stato di conservazione e infine le prestazioni attese.
Ultimazione della finitura in facciata foto Getty Images
Si affrontano tante difficoltà prima di intervenire su una facciata in alcuni casi.
Ad esempio, l'aerosol marino non è benevolo con i manufatti edili, perciò le facciate in località vicine al mare hanno necessità di proteggere le superfici esterne con intonaci e cicli di finitura che vanno a demolire le reazioni chimiche scaturite dalla salsedine.
Finitura in facciata foto Getty Images
Anche le zone particolarmente inquinate, come i centri direzionali e industriali, sono soggetti a reazioni chimiche che determinano significativamente il degrado dei materiali.
Un'altro parametro da considerare è l'escursione termica che, con le particelle di acqua, sottopone a sforzi di dilatazione e ritiro i manufatti.
Le strutture murarie influenzano la scelta della finitura che si andrà ad applicare in facciata, infatti, prima di intervenire si vanno a notare alcuni punti come la valutazione delle caratteristiche della struttura muraria e lo stato di conservazione dell'intonaco.
Facciate esterne ventilate in vetro, foto di Getty Images
Ad esempio, capita di notare come alcuni edifici storici presentano un grado di conservazione inaspettato, nonostante siano millenari. Ciò è dovuto alle modalità antiche di applicazione degli intonaci, costituiti da innumerevoli passaggi di materiale e quindi spessori molto elevati.
Oggi gli interventi moderni in facciata vengono fatti esattamente all'opposto, si segue un ragionamento differente dagli studi del passato.
Non si opta più per numerosi strati e grandi spessori ma, siccome esistono miscele già pronte spesso da applicare in una sola passata, si opta per spessori minimi dalla elevata resa meccanica.
Il costo del prodotto è modesto, poco più alto delle semplici pitture ma è l'unica spesa che si va ad affrontare, di conseguenza non si spendono cifre esorbitanti.
Gli interventi in facciata possono essere molteplici, la finitura può essere in calcestruzzo; la facciata può essere rivestita con pannello prefabbricato o cappotto esterno.
In alternativa c'è il rivestimento in muratura con mattone pieno o mattone laterizio; e ancora, in pietra naturale (con facciata ventilata oppure no) e infine c'è il rivestimento pittorico classico oppure a base resinosa.
Per assicurarsi che le applicazioni di finiture in facciata siano eseguite a regola d'arte, è bene prestare attenzione a:
La facciata in pietra naturale permette la posa anche per facciate ventilate, perfettamente funzionanti nei mesi estivi e quelli invernali.
Le pareti ventilate in pietra sono una delle tecniche maggiormente utilizzate per l'edilizia moderna.
Le soluzioni di posa della pietra naturale leccese di Pimar sono frutto di un'accanita ricerca di soluzioni contemporanee per ambienti salubri ed ecosostenibili.
Facciata di rivestimento in pietra by Pimar
Le pareti ventilate in pietra si prestano a qualsiasi tipologia di costruzione, siccome la grande resa estetica incontra eccellenti performance tecniche di ventilazione e isolamento.
La resa estetica in facciata dei rivestimenti Pimar
Il sistema ventilato della facciata si serve del calore proveniente dall'esterno e con l'effetto camino innesca una ventilazione del tutto naturale che allontana l'umidità di condensa e rafforza il valore dell'isolamento termico con buoni risultati sia in estate che in inverno. Abbatte totalmente le dispersioni termiche.
Facciata nuova foto Getty Images
Si può parlare veramente di pareti ventilate in pietra solo quando il rivestimento esterno, ovvero quello protettivo, sia svolto da lastre in pietra lavorate ad hoc per l'ancoraggio con sistemi a secco.
Lo spessore deve essere ridotto, tale da assicurare leggerezza alla facciata ma anche resistente a flessione e dilatazione, trattandosi di uno strato protettivo esterno del palazzo (soggetto a shock termici).
La pietra in facciata dona un'aspetto raffinato e resistente agli edifici, ad esempio il quarzo naturale è indicato per la posa su muri esterni, caratterizzando con uno stile minimal le facciate.
La linea Everest di Bagattini S.r.l. è un rivestimento per interni e per esterni che prende spunto dalla famosa cima, la pietra è caratterizzata da toni freddi e permette di ricreare in facciata un ambiente naturale e ricercato.
In facciata esterna riesce a catturare il calore e la brillantezza dei raggi di luce naturale.
Rivestimenti Bagattini
Questa tipologia di rivestimento fa parte della collezione BAGA Stone di Bagattini e si differenzia per la ricchezza della pietra racchiusa in pratici moduli a listelli che permettono di rivestire facilmente le pareti e le facciate esterne.
Dipingere o rivestire una facciata con prodotti facili e veloci all'uso (per i posatori esperti) come le resine è una scelta spesso consigliata dai tecnici.
Si tratta di prodotti stabili nel tempo, resistenti a forti sollecitazioni meccaniche e fisiche ma soprattutto che aderiscono su qualsiasi tipo di supporto.
Tra i principali riferimenti per resine esterne c'è Kerakoll che, con la linea Outdoor Plaster si distingue per la qualità materica colorata in pasta della resina firmata Kerakoll Design.
Intervento pittorico della facciata, foto Getty Images
Questa resina gode di un'elevata resistenza meccanica e una massima protezione dell'edificio dagli agenti atmosferici, dal tipico design italiano per il benessere abitativo.
La matericità del materiale è data dalla sua finitura irregolare che regala alle facciate esterne una maggiore percezione di profondità.
Intonaci nuovi stagionati, foto Getty Images
Ne viene sconsigliato l'uso quando la facciata presenta difetti di umidità di risalita ma i campi di applicazione sono molteplici, grazie alle caratteristiche di resistenza ad attacchi di muffe e funghi, all'ottima lavorabilità e all'elevata resistenza agli agenti atmosferici.
Sia la resina che la pittura sono ottimi materiali di rivestimento pittorico per esterni firmati Kerakoll ma hanno una differenza sostanziale: uno è a base di resina e l'altro è una pittura decorativa.
Risanamento pittorico in facciata foto Getty Images
Outdoor Plaster è una collezione di rivestimento in resina per esterni con texture materica colorata in pasta, a elevata resistenza cromatica, per una massima protezione dell'edificio degli agenti atmosferici.
Rivestimento in resina foto Getty Images
La collezione Outdoor Paint, invece, è una pittura decorativa all'acqua per esterni con finitura naturale, a elevata resistenza cromatica e garantisce una massima protezione dell'edificio dagli agenti atmosferici.
La texture di questa pittura per esterni esalta la ruvidità dell'intonaco donando l'effetto imperfezione alla facciata che permette giochi di luce scenici.
Il fine di entrambe le collezioni è lo stesso: sia la resina che la pittura giocano con la matericità.
Tra le caratteristiche principali di Outdoor Paint c'è la perfetta copertura delle superfici, che solitamente quando si parla di pitture, e non di resine, si tende a sottovalutare.
La pittura è altamente traspirante e adatta anche a contesti cittadini, ambienti particolarmente aggressivi e può essere applicata su intonaci deumidificanti e tradizionali oltre che su rasanti e su calcestruzzo.
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