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Il restauro di un mobile si conclude applicando sulla sua superficie un prodotto di finitura in grado di esaltarne la bellezza e proteggere il legno. Le finiture che si possono effettuare sono diverse. Alcune sono classiche (cera, gommalacca, ecc.), alcune sono moderne. Lasciamo queste ai professionisti ed affrontiamo quelle che più sono adatte all'appassionato, in particolare la finitura a cera.
La finitura a cera è senz'altro la più antica e la più diffusa. Ha il grande pregio di essere di facile esecuzione, di proteggere a lungo il legno e di essere anche molto bella. La finitura a cera è consigliabile quando un mobile era, in origine, trattato a cera e si desidera mantenere le sue caratteristiche. La cera si applica dopo averla adeguatamente preparata o utilizzando un prodotto già pronto per l'uso.
L'applicazione si può effettuare con il pennello, con la spazzola a setole morbide ma anche con il tampone. Quest'ultimo sistema, però, è da riservarsi a mobili che presentano ampi piani lisci e continui, senza modanature, incisioni o rilievi, in quanto il tampone non si adatterebbe bene. In ogni caso la cera va passata su tutta la superficie del mobile senza lasciare alcuna parte scoperta e senza creare accumuli. Non caricate troppo il pennello o la spazzola per non creare gocciolature e colature.
Dopo aver steso la cera con cura attendete alcune ore durante le quali il prodotto si asciuga e viene ben assorbito dal legno. A questo punto passate sulle superfici trattate un panno di lana intiepidito.
Lavorando la superficie con calma, ma un po' energicamente, ne aumenterete la lucentezza. Se la cera si fosse asciugata eccessivamente passate sul mobile un panno di lana bagnato con cera più diluita di quella usata in precedenza, quindi strofinate con il panno caldo. Il trattamento può essere ripetuto.
La cera che si usa per la finitura del mobile è cera vergine di api. Un tempo essa era disponibile unicamente in pani solidi, oggi si trova anche già pronta per l'applicazione in diverse formulazioni. La preparazione classica della cera per finitura è, comunque, questa: spezzettate una limitata quantità di cera (es. 100 g) e ponetela in un contenitore aggiungendo 1 litro di essenza di trementina. Scaldate il contenitore a bagnomaria mescolando di tanto in tanto (attenzione: l'essenza di trementina è molto infiammabile). Quando la cera è sciolta completamente è pronta per l'uso.
Potete riempire un contenitore e chiuderlo bene per poter utilizzare nuovamente la cera quando è necessario. Il rapporto tra cera e trementina può variare in base alle specifiche esigenze: potrete individuare le diverse miscele adatte a ogni tipo di lavorazione.
In generale, i legni più duri richiedono una maggiore diluizione mentre quelli più dolci vogliono una soluzione più concentrata.
La cera così preparata può essere mescolata con coloranti vari per ottenere una tonalità ben determinata.
Il tampone è un mezzo di applicazione delle vernici (ma anche delle cere liquide) molto antico e, per certi versi, insuperabile, grazie alla sua capacità (se ben utilizzato) di applicare sottilissimi strati di vernice in modo estremamente preciso. Ecco come si prepara:
1) Per ottenere un tampone di medie dimensioni prendete un batuffolo di cotone (o di feltro) grande quanto una mela.
2) Poggiatelo al centro di una pezzuola di cotone da 15x15 cm.
3) Piegate verso il centro i quattro angoli della pezzuola in modo da inglobare il cotone formando un sacchetto.
4) Piegate i bordi all'indietro.
5) Poggiate il sacchetto al centro di una tela di lino da 25 x 25 cm.
6) Formate un nuovo sacchetto.
Le caratteristiche del tampone variano a seconda dell'impiego cui è destinato: le sue dimensioni sono determinate in relazione alla superficie da lavorare: per un tavolo ampio conviene usare un grosso tampone in modo da effettuare un numero inferiore di passate, se invece dovete trattare superfici piccole, preparate un tampone piuttosto piccolo. Il tampone si prepara bagnando il batuffolo interno e chiudendo bene i tessuti di contenimento.
Quindi, impugnando il tampone, lo si fa scorrere sul legno premendo meno all'inizio e maggiormente verso la fine. L'applicazione a tampone consiste in una continua sovrapposizione di sottili strati di vernice. Il tampone, tra una fase di lavorazione e un'altra, può essere conservato chiudendolo ermeticamente in un barattolo, per poterlo riutilizzare senza doverne realizzare uno nuovo ad ogni applicazione.
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