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Durante l'inverno, con l'arrivo del freddo, la condensa sui vetri diventa la principale causa di muffe e degrado delle finiture interne.
Il fenomeno è legato alla fisica dell’aria: quando l’aria calda e umida della casa tocca una superficie più fredda, come il vetro, il vapore si trasforma in goccioline.
In inverno questo accade spesso perché l’abitazione è molto chiusa, le stanze sono riscaldate e il vetro resta comunque più freddo rispetto all’ambiente interno.
La condensa si forma a causa di temperatura e umidità. L’aria calda può contenere più vapore rispetto all’aria fredda.
Quando incontra una superficie fredda, come un vetro esposto all’esterno, si verifica uno sbalzo termico improvviso e il vapore si deposita sotto forma di gocce.
Da dove nasce la condensa - Getty Images
Maggiore è l’umidità interna, più veloce sarà la formazione della condensa sui vetri.
In inverno, cucinare, fare la doccia, asciugare i panni in casa o usare umidificatori senza controllo fa salire rapidamente il tasso di umidità, soprattutto se le finestre restano sempre chiuse.
Non sempre la responsabilità è degli infissi. Molto spesso il problema nasce da come viene usata la casa e da come circola l’aria.
Le cause più frequenti possono essere riassunte in alcune situazioni tipo:
In tutte queste condizioni aumenta l’umidità da condensa, che finisce per depositarsi lì dove trova superfici più fredde: finestre, angoli delle pareti e ponti termici.
La prima arma contro la condensa è il ricambio d’aria: bastano pochi minuti di freschezza esterna, due o tre volte al giorno, per migliorare il comfort.
Dopo la doccia, dopo aver cucinato o quando si stende il bucato, aprire le finestre permette di far uscire l’aria umida senza raffreddare troppo pareti e arredi.
L'importanza di un buon ricambio d'aria - Getty Images
Meno vapore in casa significa meno condensa sui vetri nelle ore successive.
Nelle abitazioni moderne, molto ermetiche, il ricambio naturale non basta sempre.
In questi casi la ventilazione meccanica controllata, anche puntuale, è un valido aiuto.
Le unità a parete con recupero di calore rinnovano l’aria limitando le dispersioni e riducono in modo stabile l’umidità interna.
Un buon deumidificatore portatile, come ad esempio quelli di De'Longhi o Ariston, può affiancare lo stendibiancheria e tenere sotto controllo l’umidità da condensa nelle giornate più critiche.
Oltre alla gestione dell’umidità, è importante ridurre lo sbalzo termico tra aria interna e superficie del vetro.
Non serve portare la casa a 24 °C, anzi: temperature troppo alte con aria molto umida rendono la condensa ancora più probabile.
È meglio puntare su valori uniformi tra i 19 e i 21 °C in tutta l’abitazione, evitando stanze molto fredde accanto a stanze calde.
Le camere lasciate quasi spente attirano vapore dalle zone più calde, e i vetri diventano subito il punto di deposito della condensa.
Anche aprire le tende al mattino aiuta a riscaldare più rapidamente il vetro e a far asciugare l’eventuale umidità accumulata.
Prima di pensare a lavori importanti, vale la pena rivedere qualche gesto di tutti i giorni.
Alcuni accorgimenti semplici riducono davvero la quantità di vapore prodotto in casa.
Anche la cappa può aiutarti - foto Ariston
Con questi accorgimenti lo sbalzo termico tra aria interna e vetro resta più contenuto e la condensa sui vetri cala sensibilmente.
Anche se non sono quasi mai la causa principale, serramenti e guarnizioni possono aggravare il problema.
Spifferi e micro-infiltrazioni raffreddano localmente il vetro e la zona perimetrale, creando punti freddi dove la condensa si deposita più facilmente.
Un controllo visivo delle guarnizioni, una pulizia periodica e, se necessario, la sostituzione delle parti indurite aiutano a limitare questi effetti.
In alcuni casi l’aggiunta di guarnizioni isolanti adesive sui vecchi infissi può migliorare la tenuta all’aria senza interventi invasivi.
Controlla tutte le guarnizioni - Getty Images
Rimane comunque importante mantenere un minimo di ricambio d’aria controllato, distinto dagli spifferi incontrollati che aumentano solo il disagio.
Quando la condensa compare all’interno della vetrocamera, tra i due lastre, il quadro cambia. Non si tratta più della classica umidità da condensa superficiale, ma di un difetto del vetro isolante.
La sigillatura del bordo può essersi danneggiata e il gas isolante essere fuoriuscito, permettendo all’umidità di entrare.
I segnali tipici sono:
In questi casi di solito non serve cambiare tutto il serramento.
Un vetraio può sostituire solo la vetrocamera, ripristinando isolamento e comfort con una spesa più contenuta rispetto al cambio completo degli infissi.
Gestire la condensa sui vetri in inverno richiede un approccio complessivo: non basta un singolo intervento.
Un buon risultato arriva dalla somma di più azioni, scelte in base al tipo di casa e alle abitudini di chi ci vive.
Il deumidificatore: l'alleato della casa - foto De'Longhi
Nella maggior parte degli appartamenti questi interventi sono sufficienti per ridurre drasticamente l’appannamento e prevenire la formazione di muffe, senza dover affrontare subito lavori pesanti o sostituzioni complete dei serramenti.
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