Federalismo Municipale

Il Consiglio dei Ministri ha varato ieri sera il decreto sul Federalismo Municipale i cui contenuti interessano soprattutto i proprietari di immobili.
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Nonostante lo stop incassato in Commissione Bicamerale, il Consiglio dei Ministri ha varato ieri sera il decreto sul Federalismo Municipale, con le modifiche alla bozza iniziale apportate a seguito dell'incontro del ministro Calderoli con l'Anci, l'associazione dei Comuni italiani.
Senza entrare nel merito dei provvedimenti, vediamone quindi i contenuti, che interessano soprattutto i proprietari di immobili.

Imposte sulla casaL'obiettivo della legge è quello di spostare il 30% del gettito di una serie di tributi sugli immobili, quali imposta di registro, ipotecaria e catastale, Irpef su redditi fondiari non agrari (cioè sulle rendite immobiliari), imposta di registro sui canoni di locazione, dallo Stato ai Comuni, a partire dal 2014.
Dal 2011 al 2013 sarà attivo un Fondo sperimentale di riequilibrio (Fsr) che dovrebbe consentire ai Comuni più piccoli di non risentire del contestuale mancato trasferimento di fondi da parte dello Stato.

Per quanto concerne gli affitti, una cedolare secca sostituirà, a scelta del contribuente che lo ritenga conveniente, l'attuale tassazione progressiva Irpef e le relative addizionali regionale e comunale e le imposte di registro e di bollo per contratti di locazione, proroga e risoluzione degli stessi.
L'aliquota sarà del 21% per gli affitti a canone libero e del 19% per quelli a canone concordato.

Per chi sceglierà la cedolare, però, è prevista la sospensione dell'aggiornamento Istat del canone di locazione per tutta la durata del contratto, anche se prevista nella sua stesura.
Questa è l'unica notizia positiva per gli inquilini, visto che non è invece passata la possibilità di detrazioni fiscali per gli affittuari, di cui si era parlato in un primo momento.
La cedolare sarà in vigore già da quest'anno per gli immobili locati ad uso abitativo.

Comune italianoDal 2014, al posto dell'Imposta Comunale sugli Immobili (ICI), entrerà in vigore l'Imposta Municipale Unica (IMU), che si applicherà sempre a tutti gli immobili, fatti salvi quelli adibiti a prima abitazione, ed avrà un'aliquota fissa pari al 7,6 per mille e non più stabilita anno per anno.
Come per l'ICI saranno esenti tutti gli immobili della Chiesa, anche scuole, hotel e cliniche.

I Comuni potranno scegliere di applicare anche un'IMU secondaria che andrebbe a sostituire alcuni tributi locali, quali la tassa per l'occupazione di suolo pubblico o l'imposta comunale sulla pubblicità.

Diminuirà l'imposta di trasferimento della proprietà immobiliare, che passerà dal 4 al 2% per la prima casa e dal 10 all'8% per gli altri immobili.
Con la modifica del decreto ritorna anche la cosiddetta tassa di scopo, prevista dalla Finanziaria del 2007, che darà la possibilità ai comuni di finanziare alcune opere pubbliche, chiedendo un contributo ai cittadini.
Tra i tributi soppressi dal 2014 scompaiono la tassa per l'occupazione di spazi pubblici regionali, alcune concessioni regionali e l'addizionale regionale sull'acqua.

Per l'entrata in vigore definitiva del testo di legge, manca ora l'emanazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

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