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L'escolzia è una pianta erbacea perenne, dalle proprietà estremamente interessanti per il buon sonno. Con l'escolzia si apporta una vera e propria cura fitoterapica all'organismo, come meglio avremo modo di vedere.
Originaria di California e Arizona, ma anche Oregon e Messico, cresce tutto l'anno.
I suoi fusti prostrati si estendono in larghezza fino a formare dei veri e propri cespugli alti da 40 a 50 cm.
Le sue foglie sono di un verde cinerino, e i fiori sono a quattro petali, di colore bianco, arancio, o giallo. Queste le colorazioni principali, anche se in realtà si alternano diverse sfumature che propendono anche verso il rosso vivo.
I semi sono contenuti nel baccello della pianta, avente lunghezza di circa 4-5 cm. Sono piccolissimi e molto numerosi in ogni esemplare. Solitamente cresce in maniera spontanea in prossimità delle coste, per la precisione in dune costiere e valli aride con vicinanza al mare.
Viene anche coltivata appositamente, perlopiù in Paesi con un clima molto temperato, che ricordi quello dei luoghi d'origine.
Come anticipato, la pianta detiene proprietà eccezionali per la regolarizzazione del sonno, ma anche per placare gli stati d'ansia. Sia nello stelo che nel fiore dell'escolzia sono contenuti alcaloidi, flavonoidi, carotenoidi, fitosteroli.
Un prato con escolzie: la pianta è anche detta papavero californiano
Ottimo anche il grado d'incidenza su una regolare attività cardiaca, contenendo la pressione. Ma anche l'azione benefica sul sistema nervoso centrale è da considerare.
Il suo effetto, sempre a proposito di sistema nervoso, è quello di favorire una riduzione dell'attività delle cellule della corteccia cerebrale, con un conseguente stato di rilassamento e anche di sonnolenza.
Ciò non significa, comunque, che la pianta induca il sonno a prescindere, ma una sua regolare assunzione favorirà la qualità del sonno stesso e la sua regolarità, con un sonno che duri l'intera notte e senza interruzioni.
Gli effetti sin qui considerati sono opera degli alcaloidi, ma anche dei principi attivi.
Ad avere un ruolo prioritario, fra questi, è la protopina.
Oltre ad alcaloidi e protopina, vi sono altre sostanze da considerare per l'azione antispasmodica e analgesica, come avremo modo di vedere al passo successivo.
Tra le proprietà benefiche del papavero californiano, oltre a quelle citate per il sonno, la pressione sanguigna e il sistema nervoso, ve ne sono anche altre.
Vi troviamo infatti anche un'azione antispasmodica e una analgesica.
Una visuale dell'escolzia, papavero californiano, in ogni sua parte
La chelidonia è la sostanza, tra i principi attivi, fautrice di tali ulteriori azioni.
Essa esercita l'azione antispasmodica in particolar modo sull'apparato gastroenterico. Tornando ai flavonoidi, essi comportano anche una migliorìa del microcircolo, e ciò aiuta molto nel contrastare e prevenire i crampi notturni.
Per il resto, chelidonia e flavonoidi nel complesso esercitano un'azione analgesica percepibile altresì a livello di altre patologie dolorose.
Molto importanti gli effetti di contrasto al mal di testa, ma anche di spasmi colici e biliari.
Inoltre l'escolzia annovera tra i propri effetti benefici anche la funzionalità calmante della tosse, e gli effetti su una particolare sindrome neurologica quale la distonia neurovegetativa.
Tale sindrome non si contraddistingue solamente per la distonia ma in aggiunta per altri sintomi quali tremori cerebellari (per lesioni o patologie interessanti il cervelletto), emicranie, attacchi epilettici. Da qui si può dedurre l'incredibile utilità mostrata dalla pianta per questi casi problematici e gravi.
Dopo la presente trattazione sull'escolzia e sui propri effetti e proprietà, cerchiamo di capire quanta escolzia assumere per avere risultati soddisfacenti.
Individueremo cioè la quantità da prendere per avere un ciclo di sonno soddisfacente.
In quale quantità assumere escolzia per regolarizzare il sonno
Presa tale quantità, non solo regolarizzerà il sonno, ma essa dispiegherà per bene i propri effetti anche a livello analgesico e di altre patologie.
Ci sono diversi modi di prendere l'escozia. Si può ingerire sotto forma d'infuso, così come d'integratore o di tintura madre.
Partiamo dall'infuso. Ci servirà un cucchiaio di brandelli di sommità fiorite dell'escolzia, e una tazza d'acqua. Facciamo bollire l'acqua, e spegniamo il gas una volta raggiunto il punto d'ebollizione. A questo punto versiamo nella pentola anche la sommità dell'escolzia, la quale dovrà restare in infusione per almeno una decina di minuti.
Al termine del periodo di tempo, filtriamo l'infuso, che sarà ora pronto per essere bevuto.
Nella forma poi d'integratore ne possiamo usufruire in compresse oppure capsule d'estratto secco. Prendiamo una compressa o due prima di andare a letto, circa mezz'ora prima.
Resta solamente la tintura madre. Assumiamone, ove si preferisca tale forma, dalle 20 alle 30 gocce, da diluire in meno di mezzo bicchiere d'acqua.
Il fatto che l'escolzia detenga così tanti effetti positivi per la regolarizzazione del sonno e per la salute in generale, non vuol dire che non abbia controindicazioni.
E ciò sebbene si tratti pur sempre di un prodotto 100% naturale.
Escolzia controindicazioni: non è da assumere in caso di ipotensione, e non solo
Per determinati soggetti ne è infatti sconsigliata la somministrazione.
Parliamo dei bambini, ma anche delle donne in stato di gravidanza.
Da sconsigliare altresì in quei soggetti che soffrano di pressione bassa (ipotensione) in quanto il suo uso può abbassarne ulteriormente il livello, con possibilità di malore improvviso.
Laddove poi si assumano dei farmaci di sintesi chimica, quali tranquillanti, sedativi, antistaminici, l'applicazione in contemporanea è parimenti sconsigliata.
L'aggiunta dell'escolzia, infatti, in qualsiasi forma assunta, amplificherebbe in maniera pericolosa la sedazione, e quel che è peggio, favorirebbe il sopraggiungere degli effetti collaterali previsti dai farmaci in questione.
Ci chiediamo adesso come poter coltivare l'escozia nel proprio giardino.
La pianta necessita secondo quanto già riportato, di un clima davvero molto mite, e in Italia non tutte le località saranno idonee.
Troviamo in giardino un luogo adatto, con terreno sabbioso
Per prima cosa dunque, molto meglio assicurarsi che il clima del luogo sia favorevole in tal senso, diversamente la pianta rischia di non farcela. In particolare, non tollera il freddo troppo rigido, ma può essere coltivata altresì in casa, in vaso.
Per procedere inoltre, scegliamo un tratto di terreno particolarmente esposto al sole. Il terreno dovrà anche rivelarsi povero e sabbioso.
Sull'ultimo punto, l'odeale è rinvenibile in una parte più difficilmente praticabile del giardino. Il periodo ancora corrente è ottimo per la semina.
Basterà coprire di poco i semi con la terra, al momento di piantarli.
Laddove si tratti di un tipo di terreno leggero, la semina andrà bene anche a settembre. In merito alla concimazione, l'escolzia non la richiede, e complessivamente chiede poche cure.
Per favorire il formarsi di ulteriori boccioli, si potranno rimuovere le capsule.
Nei periodi di freddo, e in presenza d'umidità del terreno, molto meglio proteggere la coltivazione dell'escolzia con adeguati teli protettivi, qualora la stessa sia stata seminata in settembre.
L'escolzia andrà irrigata periodicamente e costantemente fino al proprio sviluppo. Per il resto ci si può affidare alle piogge, che esse facciano il proprio corso.
Basterà intervenire nelle settimane estive e in quelle di siccità.
L'irrigazione dovrà essere sempre regolare con la coltivazione in vaso.
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