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Annaffiare è un gesto semplice che però può nascondere alcune insidie per le piante in vaso.
Ogni specie esige acqua, ma in modi e quantità diversi.
Apici e fiori afflosciati, foglie raggrinzite, reclinate verso il basso o che cambiano colore, fioritura limitata: sono fattori che indicano che ha sete.
Inoltre, vi basterà toccarne le foglie: se non sono fresche e turgide, è tempo di intervenire.
Anche come si annaffia può fare la differenza. Ecco le principali modalità di annaffiatura:
Detto ciò, scopriamo quali sono i 10 errori da evitare quando si annaffiano le piante in vaso.
Solitamente, per annaffiare le piante in vaso si utilizza l'acqua del rubinetto, non sempre però è indicata.
Per cominciare, viene addizionata con cloro per tutelare noi da eventuali proliferazioni batteriche, ma può danneggiare le piante, uccidendo l'ecosistema batterico e fungino presente nel loro substrato.
Se è un'acqua dura, ovvero ricca di calcare, può causare la clorosi ferrica, malattia dovuta alla carenza di ferro. L'intero esemplare potrebbe avere un aspetto un po' avvizzito, foglie gialle o tendenti al bianco.
Un'acqua troppo fredda o calda, soprattutto in estate e nelle specie collocate all'esterno, potrebbe provocare shock termici dannosi per le stesse.
Lasciatela riposare in un annaffiatoio per almeno 24 ore; in questo modo:
In alternativa, usate l'acqua piovana, quella minerale che ha perso il gas o di cottura delle verdure, utili per la crescita della pianta.
Molti pensano che annaffiare le piante con cadenza regolare sia per loro garanzia di benessere.
In realtà, è un errore perché hanno bisogno di acqua in quantità e con frequenza differente variabile in base alla specie, alla luce e all'umidità ambientale, di stagione in stagione.
Infilate un dito o un bastoncino di legno nel terreno per percepirne il grado di umidità o di secchezza e comportarvi di conseguenza.
Se preferite, ricorrete all'igrometro, uno strumento ad hoc che misura l'umidità del terreno.
Alle piante piacciono livelli di umidità tra il 45% e il 55%.
Considerate l'acquisto di un umidificatore o aggiungete un sottovaso con ciottoli di argilla espansa e acqua sotto il vaso per mantenere una buona umidità nell'aria.
Un altro errore comune è quello di annaffiare le piante con poca acqua frequentemente.
Se toccando il terreno, avete constatato che necessitano di acqua, procedete in maniera uniforme, affinché raggiunga pure le radici.
Non è un bene neanche dar loro troppa acqua, ancor più se il terreno è umido.
Potrebbero formarsi ristagni idrici causa di danni radicali o dello sviluppo di funghi e parassiti. Fate asciugare il substrato tra un'annaffiatura e l'altra.
Persino il tipo di terreno gioca un ruolo fondamentale nella capacità della pianta di assorbire la giusta quantità di acqua.
Quelli sabbiosi sono drenanti e la fanno scorrere rapidamente, quelli argillosi, vista la ridotta dimensione delle sue particelle, non ne consentono un ottimo scolo e ne favoriscono il ristagno.
Annaffiare una pianta troppo velocemente non è una buona idea.
La terra deve avere il tempo di assorbire l'acqua in maniera uniforme, soprattutto se molto asciutta, si presenta dura, compatta e idrorepellente (ne assorbe poca o per niente).
Come intervenire? Smuovete la superficie con un piccolo rastrello o con una forchetta da tavola, facendo attenzione a non danneggiare le radici, e innaffiate per immersione.
In questo modo, il terreno si reidraterà e assimilerà l'acqua lentamente, in più, rilascerà quella in eccesso dai fori di drenaggio del vaso, che poi andrà eliminata.
È importante annaffiare le piante in vaso nel momento giusto.
Da giugno a settembre, se sono all'esterno, evitate le ore più calde della giornata.
Il sole tende a fare evaporare l'acqua e a seccare il terreno velocemente.
Fatelo al mattino presto.
I vantaggi sono tanti: possono gestire il picco di umidità durante la fotosintesi, se le foglie si bagnano hanno il tempo necessario per asciugarsi.
In alternativa, bagnatele la sera, le radici avranno la notte per reidratarsi, lontano da sbalzi termici e dal calore estivo che provoca rapide evaporazioni.
Se le piante sono posizionate all'interno, annaffiatele nelle ore pomeridiane.
Un altro errore frequente è quello di annaffiare le piante in vaso in un punto, orientando l'annaffiatoio in un'unica direzione.
In realtà, questa procedura porterà a beneficiare dell'apporto idrico solo in alcune parti.
Ecco perché è importante annaffiare tutta la superficie, senza tralasciare gli angoli, anche quelli più nascosti, che dovranno essere opportunamente irrigati per idratare al meglio l'esemplare in questione.
Annaffiare una pianta significa reidratarla fino alle radici.
Cosa succede se queste non sono abbastanza sviluppate nel vaso o mancano in alcune sue parti, perché la pianta è troppo piccola rispetto alle dimensioni del contenitore?
La terra in più potrebbe ammuffire, provocando la formazione di funghi o il marciume radicale.
La soluzione è quella di rinvasarla in un vaso 2 cm più grande rispetto alla stessa per sfruttarne lo spazio disponibile e gli effetti dell'annaffiatura.
Anche un vaso troppo piccolo può essere un problema.
Se la pianta ha occupato tutto il terriccio disponibile pure in superficie, potrebbe non avanzare spazio sufficiente per annaffiare dall'alto.
Procedete per immersione, fino a quando il terreno non avrà assorbito dai fori di fondo l'acqua necessaria a inumidirlo tutto, lasciate poi scolare.
Annaffiare le piante, foglie comprese, ogni tanto, è una cosa consigliata.
Assicuratevi di farlo all'esterno, in una giornata non troppo calda e con un po' di vento, cosicché possano asciugarsi bene all'aria, senza conseguenze.
L'esposizione al sole diretto, potrebbe provocarne la bruciatura.
In alternativa, usate uno spruzzino per refrigerarle nel periodo estivo.
In generale, quando annaffiate le piante in vaso, direzionate il getto d'acqua solo nella parte inferiore, foglie escluse, per non rovinarle.
Ogni pianta ha bisogno di un vaso dotato di fori di drenaggio.
Nei modelli che ne sono privi, l'acqua in eccesso si accumula sul fondo, causando marciume radicale, proliferazione di funghi e parassiti che, attratti dal terreno umido, potrebbero deporvi le uova. Eliminatela, svuotando il sottovaso.
Annaffiate le piante piccole sotto il rubinetto.
Attenzione alla scelta del materiale del vaso.
La terracotta è porosa e permette una maggiore circolazione idrica, quindi, anche se di poco, aumentate la dose di acqua.
La plastica, invece, isola, mantenendo un più alto grado di umidità.
I vasi grandi richiedono più acqua con meno frequenza, per quelli piccoli funziona al contrario.
Il sottovaso è utile, ma per le specie più delicate o che esigono un discreto livello di umidità, procedete con un'innaffiatura dal basso.
Infine, è sbagliato pensare che la pioggia sia sufficiente e possa sostituire la consueta annaffiatura.
Lo strato fogliare superficiale può impedire alla pioggia di penetrare in profondità oppure questa potrebbe essere scarsa per idratare la pianta in maniera adeguata.
Constatate il grado di umidità attraverso il terreno o l'acqua presente nei sottovasi.
Evitando questi 10 errori, annaffiare diventerà ancora più semplice e regalerà piante al top, anche ai pollici verdi meno allenati.
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