In fase di sperimentazione in Calabria un nuovo tipo di impianto per produrre energia elettrica dal moto ondoso delle correnti marine.
Nell'ambito delle sperimentazioni per la produzione di energia pulita, ancora una volta si stanno distinguendo i ricercatori italiani, attraverso un progetto sviluppato dal dipartimento di ingegneria aerospaziale dell'Università degli Studi di Napoli Federico II in collaborazione con la società di Bolzano Fri-El Green Power che progetta e gestisce impianti di produzione dell'energia elettrica da fonti rinnovabili.
Lo studio, che partirà da Villa San Giovanni, in Calabria, intende sfruttare il moto ondoso del mare per la produzione di energia elettrica pulita.
L'impianto, che prende il nome di Fri-El Sea Power, è formato da una struttura galleggiante, costituita da un pontone o da una nave, e da una serie di turbine posizionate a distanze regolari lungo un tubo snodabile e modulare denominato filare.
Il tubo è in grado di allinearsi alle correnti marine, seguendone le possibili variazioni e funge inoltre da albero di trasmissione del moto, trasferendo la potenza catturata dal moto delle onde al generatore di corrente elettrica.
La corrente prodotta viene immessa direttamente in rete, attraverso un cavo sottomarino che collega ciascuna delle strutture galleggianti direttamente alla terraferma.
Le strutture galleggianti formate da pontoni e navi vengono disposte in gruppi di diverse decine, in modo da formare delle vere e proprie flotte, utilizzate per produrre energia dalle onde del mare.
I risultati ottenuti dai primi prototipi sono già stati piuttosto soddisfacenti, tanto che adesso è in fase di studio un progetto da 500 kW che verrà immesso nel corso di quest'anno nelle acque dello stretto di Messina, dove le correnti marine raggiungono la velocità di 2,5 metri al secondo.
Il modello sarà costituito da una nave con quattro filari allineati, ognuno dei quali conterrà 5 turbine da 4 metri di diametro, per un totale complessivo di 20 turbine.
Il progetto di sfruttamento del moto ondoso prevede per il futuro ulteriori livelli di sviluppo, da mettere in atto quando la tecnologia dell'idrogeno avrà raggiunto un adeguato livello di maturazione. Allora, infatti, l'impianto Fri-el Sea Power potrà essere utilizzato anche per produrre idrogeno.
Inoltre, per poter catturare anche l'energia prodotta da maree con velocità molto basse, verrà messo in opera un ulteriore modello di turbina, che, grazie ad un particolare diffusore ad anelli, avrà un'efficienza più che raddoppiata. Il sistema è già stato testato in galleria del vento e dovrà ora essere verificato in condizioni reali.
In futuro quindi si prevede di dotare del diffusore tutte le turbine, in modo da poter ottenere il massimo di energia possibile, anche da correnti marine di potenza molto limitata e con turbine di dimensioni ridotte.