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Parapetti di balconi e muretti in giardino, se non sono ben riparati da portici e gronde oppure da un elemento con gocciolatoio posizionato sulla loro sommità, sono soggetti a tutti gli inconvenienti legati all'esposizione ad ambiente esterno e alle piogge.
Le tipologie di degrado più diffuse su questi manufatti sono la formazione di una patina biologica composta da muschi e licheni e di un particolare tipo di incrostazione detta crosta nera. Vediamo allora le caratteristiche di queste patologie e proviamo a riportare un esempio su come possiamo eliminarle.
La patina biologica è un insieme di varie essenze vegetali appartenenti alle famiglie di muschi e licheni. Queste due famiglie hanno caratteristiche molto diverse tra loro, pur essendo spesso associate nelle tipologie di degrado.
I muschi si presentano quando c'è abbondanza di acqua e possono diventare di colore nero quando c'è scarsa illuminazione, mentre in caso contrario diventano verdi. Sulle murature e sui manufatti in genere, hanno un comportamento simile ad altre specie vegetali, poiché procurano degrado fisico quando l'apparato radicale penetra in profondità producendo crepe e un degrado chimico mediante le sostanze secrete dalle radici.
I licheni invece derivano dall'unione di un fungo con un'alga e a differenza dei muschi possono proliferare anche in assenza totale di luce, poiché questa associazione costituisce una catena chiusa. Il fungo fornisce nutrimento all'alga, che con questo sostentamento non ha bisogno di fotosintesi clorofilliana. L'alga a sua volta fornisce nutrimento al fungo.
La formazione dei licheni avviene però solo in condizioni molto particolari poiché il fungo sopravvive solamente con determinati valori di umidità. I licheni si distinguono dai muschi per l'aspetto. Solitamente si presentano a placche rotonde e crostose, di colore variabile in base alle specie che li generano.
Nella maggior parte dei casi la presenza di patina biologica non è particolarmente dannosa di per sé, se non a volte dal punto di vista estetico. Al contrario, la diffusione di muschi e licheni può essere indice di presenza d'acqua, che in alcuni casi può portare danni notevoli, soprattutto quando si parla di muri di edifici.
La crosta nera trova origine nell'inquinamento e nelle piogge acide.
Le sostanze inquinanti, prevalentemente materiale carbonioso e anidride solforica, vengono veicolate dalle piogge e si stratificano sul manufatto formando in superficie una pellicola compatta scura.
La crosta, avendo una dilatazione termica differente dalla muratura sottostante, tende a provocare fessurazioni del manufatto. Successivamente, l'azione chimica delle sostanze all'interno delle fessure rischia di provocare un degrado ulteriore, in particolare fenomeni di disgregazione delle rocce calcaree.
Riportiamo di seguito un esempio su come è stato ripulito un parapetto in cemento.
Ricordate che per eseguire queste operazioni fai da te, seppure molto semplici, è sempre opportuno badare alla nostra sicurezza. Quindi procuriamoci dei guanti, una mascherina e degli occhiali per proteggerci da sostanze chimiche e inalazione di polveri.
In primo luogo è necessario ammorbidire la patina mediante un lavaggio con acqua nebulizzata. È preferibile effettuare queste operazioni d'estate, o per lo meno quando la temperatura non scende sotto i 15°C, in modo che l'acqua utilizzata evapori in breve tempo e non provochi inutili danni.
Per il lavaggio utilizzeremo solamente acqua priva di impurità o sali in soluzione.
Un consiglio è far bollire quella del rubinetto e aspettare che si raffreddi lasciando depositare i sali sul fondo. Riempiamo quindi un nebulizzatore e cominciamo col lavaggio.
Prestiamo però attenzione a non utilizzare troppa acqua: infatti, l'efficacia del lavaggio non dipenderà dalla quantità d'acqua utilizzata, ma dal fatto che essendo nebulizzata avrà maggiore superficie di contatto con le parti da pulire.
Inoltre, è buona regola non spruzzare l'acqua direttamente sulla patina, ma è meglio direzionare lo spruzzo verso l'alto. Le particelle finiranno così sul muretto da pulire durante la loro caduta.
Quando le croste saranno sufficientemente ammorbidite, prendiamo una spazzola di saggina e cominciamo a spazzolare via la patina, partendo dall'alto e procedendo verso il basso.
Si tratta di un'operazione molto semplice, ma bisogna valutare al momento quanto essere energici per non rovinare il muro.
Se il lavaggio con spazzolatura non fosse sufficiente e il problema si riproponesse con facilità, potete provare anche dei trattamenti biocidi, ma è utile ricordare che non tutti sono efficaci. Infatti in base al tipo di patina si dovrà individuare il biocida più indicato.
Il lavaggio con acqua nebulizzata e scrostamento con spazzola di saggina è di solito indicato anche per le croste nere. In caso di croste particolarmente resistenti, si può provare con degli impacchi di cellulosa. La polpa di carta è reperibile in un qualsiasi negozio di belle arti oppure online attraverso siti come Restauro online che commercializzano prodotti specifici per il restauro.
Il procedimento che prevede la pulizia dalle croste nere tramite impacchi è più elaborato del primo, ma sempre attuabile col fai da te. Diluite la cellulosa con un po' d'acqua fino a renderla lavorabile. Applicatela poi sulla patina e, succesivamente, fate aderire sulla cellulosa dei teli di garza e sopra di questi del cotone idrofilo.
Coprite poi con dei teli di nylon per evitare che l'acqua della cellulosa evapori, lasciando però delle piccole aperture verso l'alto.Lasciate a questo punto agire l'impacco per 2-3 giorni o più in base alla resistenza della crosta. Infine togliete i teli, lasciate asciugare la cellulosa e asportatela, lavando poi il manufatto con dell'acqua deionizzata.
La crosta dovrebbe essere così debellata.
Per casi estremi si possono applicare degli agenti chimici e dei solventi.
Ma anche per queste situazioni sarà da studiare bene la composizione chimica della crosta per comprendere quali sostanze siano più idonee a trattarla.
Ricordiamo infine che la presenza di patina e croste è un segnale di presenza d'acqua, che se eccessiva, rischia di procurare danni notevoli a un muro. Pertanto, i metodi di pulizia indicati restano validi, ma non dimentichiamo di provvedere anche a trovare una soluzione efficiente per allontanare l'eccesso d'acqua, agendo così alla radice del problema.
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