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Il nostro personale approfondimento su efficienza energetica e contenimento dei consumi, già trattato nei precedenti articoli in merito ai costi e i ricavi della riqualificazione energetica di un edificio e come migliorare l'efficienza del tetto, continua attraverso una indagine più specifica relativa a prodotti ed elettrodomestici di uso comune ed al giusto modo in cui sceglierli.
D'altronde, che l'argomento in questione rappresenti oltre che un trend anche una priorità per le famiglie lo conferma una recente indagine di mercato che ha svelato come, il 95% della popolazione italiana considera un fattore fondamentale la eco sostenibilità di un elettrodomestico al momento del suo acquisto, anche in considerazione del fatto che da questa scelta deriva in maniera diretta una concreta riduzione delle spese domestiche e quindi delle bollette.
Il risparmio energetico risulta quindi essere la prima motivazione che muove e orienta la scelta di un elettrodomestico e questo rende il dato prima introdotto ovviamente interessante.
A questo fattore statistico aggiungiamo che il 50% delle famiglie italiane preferisce inoltre, al momento dell'acquisto, spendere di più pur di avere un elettrodomestico che garantisca un significativo risparmio energetico; in aggiunta è ormai ampia la conoscenza delle fasce orarie che portano un costo energetico più contenuto in cui, di conseguenza, vengono utilizzati.
Probabilmente al fine di assecondare tali tendenze e per facilitare la scelta degli acquirenti, in tal senso, a fine 2011 è entrata in vigore la nuova etichetta per le categorie di frigoriferi e congelatori, lavastoviglie e congelatori, che descrive in modo più completo le qualità e le caratteristiche di eco sostenibilità di un dispositivo domestico.
Rispetto all'etichetta energetica introdotta nel 1995, che aveva lo scopo di aiutare al momento dell'acquisto a fare scelte consapevoli, la nuova label revisionata ha mantenuto il concetto di semplicità e gli elementi di base che la rendono riconoscibile: 7 classi di efficienza energetica e una scala cromatica dal verde acceso, che identifica l'alta efficienza energetica, al rosso per la bassa efficienza.
La vera novità consiste nelle 3 nuove classi energetiche (A+, A++, A+++) che vanno ad aggiungersi alla tradizionale scala.
Si aggiunge il dato obbligatorio sulla rumorosità in decibel (n.4 nelle immagini allegate), per gli apparecchi per i quali il rumore costituisce un rilevante criterio di classificazione ed il consumo di energia annuo (n.3 nelle immagini allegate) e d'acqua (n.7 delle energy label di lavatrici e lavastoviglie), che viene espresso su base annua.
Scopo della nuova etichetta energetica è indubbiamente quello di aver adeguato i propri parametri all'offerta del mercato, costantemente in crescita, fornendo un maggior numero di informazioni rispetto alla precedente.
Purtroppo il panorama dell'etichettatura non è ancora del tutto definito ed uniforme per le classi di elettrodomestici. Infatti è bene ricordare che per i forni, i piani cottura, le cappe ed i forni a microonde non esiste ancora nessun tipo di etichetta.
Si verifica quindi un paradosso importante che pone l'acquirente, che raramente è un tecnico o un addetto ai lavori, in una condizione di difficoltà oggettiva dato che da un lato, per alcune famiglie di prodotto, l'eccellenza viene contrassegnata dalle classi A+, A++ e A+++ e dall'altro, per altri prodotti si riportano le diciture ufficiose A-20%, A-30%, etc..
Risulta quindi importante saper leggere con attenzione le indicazioni fornite dall'etichetta energetica in considerazione del fatto che dietro i segni (+) si nascondono delle percentuali di risparmio rispetto alla classe A.
Naturalmente l'omogeneità della simbologia adottata indistintamente per le categorie del lavaggio e del freddo, complica la lettura corretta di tali valori: al segno (+) dei frigoriferi, per esempio, corrisponde un risparmio del 20% ma per le altre merceologie, lavastoviglie e lavatrici, il risparmio percentuale scende a circa il 10%, con variazioni seppur minime tra le due tipologie.
I frigoriferi, ad esempio, della Miele mod. KF12823 SD-3 e della Siemens Elettrodomestici mod. KG49EAI40, garantiscono una classe di efficienza energetica A+++.
Analoga classe di efficienza, A+++, è conseguita, ad esempio, dalla lavastoviglie della Samsung mod. BG970 per efficienza energetica, efficacia di lavaggio e di asciugatura e dal prodotto della Miele, mod. G 5600 e G 5830.
Rimanendo però nel campo delle lavastoviglie, altri sono i fattori e caratteristiche, ancora poco conosciuti a parecchi utenti, che concorrono al risparmio in bolletta.
Stiamo parlando della possibilità, attraverso l'allacciamento dell'apparecchio all'acqua calda della rete idrica domestica, di sfruttare l'acqua riscaldata da fonti di energia pulita, come impianti fotovoltaici o geotermici, che porta ad un conseguente risparmio fino al 40% in più.
Anche la riduzione del consumo di acqua necessaria, indicato nell'etichetta energetica, corrisponde ad un effettivo e concreto risparmio garantito dai produttori di elettrodomestici che, riversato sulle spese condominiali, è fondamentale anche in un'ottica di sostenibilità ambientale.
Aggiungiamo la riduzione del rumore che, tenuta in grande considerazione nelle sempre più diffuse soluzioni open-space per living e cucina, anche con angolo lavanderia integrato, permette di poter usufruire con maggiore comodità e minori disagi delle tariffe notturne, sicuramente più convenienti.
Interessanti ed efficienti lavatrici sono prodotte, tra le tante aziende altrettanto competitive sul mercato, dalla Whirlpool mod. dreamspace, classe A+++ da 11 Kg a carico frontale con regolazione automatica di acqua, temperatura, tempo e centrifuga in base al bucato effettivo, durante tutto il ciclo di lavaggio e possibilità di lavare anche solo 1kg di biancheria con la tranquillità di consumi adeguati; dalla Candy mod. GrandO' Evo, classe A+++ da 9 Kg di carico frontale, in grado di ottimizzare il tempo di lavaggio ed i consumi di acqua ed energia.
Quello che risulta evidente, nonostante la ricerca di efficienza da parte dei produttori di elettrodomestici continui ad evolversi molto velocemente, è che occorrerebbe intervenire in maniera omogenea su tutte le famiglie di prodotto, coinvolgendo nella etichettatura anche segmenti fino a oggi esclusi, come per esempio i piani cottura e le cappe di aspirazione.
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