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Con il passare degli anni la vernice ha la tendenza a screpolarsi, passando da una campitura piena ad un rivestimento composto da un reticolo di fessurazioni irregolari che ne determinano l'invecchiamento.
Si tratta di un fenomeno denominato craquelure, o crettatura in italiano, molto comune negli oggetti antichi, siano essi dipinti o mobili verniciati.
Nella foto, vernice invecchiata effetto crackle
Queste fessurazioni vanno a creare un pattern dal forte valore decorativo, che può quindi essere riprodotto anche artificialmente come finitura.
Questa tecnica viene definita Crackle o Craquele ed è facile da riprodurre sfruttando una reazione chimica che va a creare una spaccatura della pitturazione.
Nella foto, vernice Craquelè di Colorificio MP
Inizialmente, va stesa la prima mano di fondo che sarà il colore delle spaccature, dopo la quale va applicata la vernice speciale effetto crackle che agirà sulle mani di finitura creando le spaccature in fase di essicamento.
La ceramica è uno dei materiali in cui l'effetto crackle risulta più evidente in quanto, se un oggetto è antico, è un fenomeno che può avvenire naturalmente.
Come per la pittura, però, si tratta di un effetto che può essere ottenuto anche in modo artificiale a scopo decorativo.
Nella foto, piatto Raku #R442 di Sebastiano Fischer
La tecnica di lavorazione della ceramica giapponese denominata Raku, ad esempio, prevede un particolare tipo di cottura dello smalto ad alte temperature che viene poi raffreddato rapidamente una volta estratto dal forno.
Questo processo crea inevitabilmente l'annerimento di alcune zone dell'oggetto e la formazione di crepe effetto crackle sulle parti smaltate.
La tecnica raku consente di creare oggetti dal design unico e irripetibile, ed è per questo spesso utilizzata da designer e artisti.
Sebastiano Fischer, ad esempio, è un ceramista che ha un laboratorio sull'isola di Pantelleria e tra le varie tecniche che sperimenta c'è anche quella del Raku, reinterpretata in chiave artistica.
L'effetto crackle della ceramica è molto suggestivo anche se proposto nei rivestimenti in piastrelle.
Nella foto, diversi formati di piastrelle Kraklè di Tonalite
Kraklé di Tonalite Spa, è una linea che riproduce la craquelure sulla piastrella, ma a scala molto piccola. Può quindi essere percepito solo se la piastrella viene osservata molto da vicino, allontanandosi si ha invece una visione uniforme del rivestimento.
Nella foto, rivestimento in piastrelle Kraklè di Tonalite
È disponibile in 16 colori e 4 formati per il rivestimento di pareti e 9 colori e 1 formato per il rivestimento di pavimenti.
Il pattern crackle è molto apprezzato anche da chi ama texture naturali in quanto richiama in modo molto evidente l'effetto della terra povera d'acqua tipico delle zone desertiche.
Nella foto, esempio di spaccature naturali del suolo effetto crackle
Novacolor lancia la sua prima linea di carte da parati firmate dall'architetto ed Interior Designer Barbara Sansonetti, ed ispirate dalla morfologia del nostro pianeta visto dall'alto.
Nella foto, carta da parati Karaba di Novacolor
Tra i sette pattern creati, Karaba riproduce in modo facilmente ripetibile anche su vaste superfici l'effetto crackle.
La texture è ispirata ad una città del Kenya ospitante le meraviglie del Chalbi, un piccolo deserto tra oasi e dune situato nella parte settentrionale dello stato.
É disponibile in tre colori caldi e dettagli metallizzati.
L'ispirazione iniziale per la creazione del pattern Vermeer Wall firmato Rubelli è quella derivata dall'osservazione di alcune piastrelle rotte, ma le linee sono state geometrizzate a creare un effetto crackle morbido e armonioso.
Nella foto, carta da parati Vermeer Wall di Rubelli
Sono disponibili sei varianti di colore con fondo patinato e motivo opaco.
Se invece si preferisce una texture più fine, Rubelli propone la linea Craquele, che è composta dallo stesso pattern di Vermeer Wall, ma in scala ridotta.
La texture crackle si presta anche per essere riprodotta su tessuto, come in questo esempio di Alessandro Bini in velluto jacquard con un pattern ispirato all'antica tecnica dell'arte decorativa della ceramica.
Nella foto, tessuto di rivestimento della poltrona, Cracklè di Alessandro Bini
L'effetto crackle può essere ottenuto anche per decorare un tappeto.
Con una speciale tecnica chiamata carving, si intaglia il vello del tappeto finito realizzando un bassorilievo tra lo sfondo e il disegno.
Nella foto, tappeto Meta Carving di Sartori
Si tratta di una tecnica impiegata da Sartori per la realizzazione della collezione Meta Carving in cui l'effetto crackle viene riprodotto manualmente sul tappeto.
Anche il vetro è un materiale che si presta molto bene a una decorazione ad effetto crackle: la trama con increspature viene quindi utilizzata per creare un particolare gioco di vedo non vedo.
Si tratta quindi di un decoro particolarmente adatto per pannelli divisori in vetro a cui si vuole dare un effetto opaco senza perdere quello di luminosità e trasparenza.
Nella foto, sistema di pannelli divisori in vetro Crakle di Nathan Allan Glass studios
Il sistema di pannelli in vetro Crackle di Nathan Allan Glass Studios è composto da tre strati di vari tipi di vetro, che vengono fusi insieme e laminati a specchio, per creare vetri di sicurezza.
L'effetto finale è quello di una superficie sfaccettata che ricorda quella delle pietre preziose.
Il pattern crackle può essere riprodotto anche negli arredi, in forme differenti.
L'azienda Luxxu Modern Design & Living propone la linea Crackler, ispirata al pattern a effetto spaccato, che comprende dei tavolini per l'area living caratterizzati da una complessa struttura in ottone su cui è montata l'impiallacciatura in radica di noce.
Nella foto, tavolino in ottone e radica, Luxxu modern design & Living
La stessa azienda ha in catalogo anche un particolare specchio in ottone placcato oro e specchio nero fumé.
Arredi pattern crackle - Luxxu design - specchio
Il design ad effetto crackle ricorda uno specchio in frantumi ricomposto, che creerà interessanti giochi di riflessione.
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