Questo sito utilizza cookie tecnici per annunci non profilati sulla tua esperienza di navigazione e cookie di terze parti per mostrarti invece annunci personalizzati in linea con le tue preferenze di navigazione. Per conoscere quali annunci di terze parti sono visibili sulle nostre pagine leggi l'informativa. Per negare il consenso dei soli cookie relativi alla profilazione clicca qui. Puoi invece acconsentire all'utilizzo dei cookie personalizzati accettando questa informativa. |
ACCETTA |
|
La Legge di Bilancio 2022 ha confermato anche per quest'anno i Bonus Casa, importanti occasioni di risparmio per migliorare le performance energetiche della propria abitazione.
Tra diverse agevolazioni disponibili spicca il Superbonus 110: la più ambita, ma anche la più difficile da ottenere. Vediamo insieme quali sono i requisiti
Chi esegue una ristrutturazione fino al 31 dicembre 2023 può infatti contare su una agevolazione fiscale del 110% per le spese relative agli interventi che migliorano l'efficienza energetica degli edifici. Questa scadenza interessa i lavori effettuati su condomini ed edifici plurifamiliari da 2 a 4 unità immobiliari, mentre per le abitazioni unifamiliari il termine ultimo è il 31 dicembre 2022 (a condizione che sia stato realizzato almeno il 30% dell'intervento entro il 30 giugno 2022).
Lo sconto fiscale previsto dal Sperbonus può arrivare al 110% se si effettuano degli interventi cosiddetti trainanti, che prevedono alcuni requisiti minimi, e altri trainati che accedono alla detrazione fiscale maggiorata solo se effettuati contestualmente a quelli trainanti.
La normativa, nota anche come Ecobonus Condomini poiché vede l'interesse dell'intero edificio residenziale, prevede dunque un credito d'imposta totale per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 e fino alle scadenze sopra indicate.
La normativa si rivolge a tutti i proprietari o detentori dell'immobile: inquilini, usufruttuari, comodatari, delle unità presenti in un condominio.
Il contribuente ha la possibilità di effettuare interventi di miglioramento energetico e di beneficiare, per tali interventi, di una detrazione al 110% in cinque quote annuali. In alternativa è possibile ricevere uno sconto in fattura sul prezzo dovuto cedendo il proprio credito Ecobonus al fornitore dei beni o dei servizi necessari per ottenere il miglioramento energetico dell'abitazione.
Tale contributo verrà poi recuperato dal fornitore come credito di imposta, di identico importo, da utilizzare in compensazione in 5 quote annuali.
L'iniziativa non è del tutto nuova, poiché già dal 2019 alcuni distributori Italiani hanno proposto questa opportunità ai propri clienti.
La prima reazione fu una netta levata di scudi da parte di alcuni esercenti rispetto al decreto non appena fu presentato.
Questa reazione poteva essere in parte condivisibile, in quanto la cessione del credito Ecobonus al solo venditore in cambio dello sconto in fattura senza la possibilità di un'ulteriore cessione da parte del rivenditore, rendeva la legge difficilmente fruibile: la limitata capienza fiscale del venditore avrebbe consentito uno sviluppo solo parziale del mercato.
Successivamente, qualcosa cambiò; il decreto (DL 34/2019) fu trasformato in legge (58/2019), introducendo la possibilità di poter cedere il credito a un secondo fornitore di beni o di servizi e a differenza di altri tipi di cessione, il credito sarebbe immediatamente maturato il mese successivo.
Il Decreto Crescita 2019 prevedeva la possibilità di beneficiare di un sconto immediato sugli investimenti effettuati sui prodotti volti a migliorare l'efficienza energetica degli edifici, come ad esempio la sostituzione di vecchi serramenti con infissi di ultima generazione.
Questo ha rappresentato sicuramente uno stimolo e un vantaggio per tutti coloro che erano intenzionati a sostituire le vecchie finestre di casa con infissi a risparmio energetico, non solo perché il risparmio sull'acquisto degli infissi era immediato, ma anche perché era direttamente il rivenditore a occuparsi delle procedure.
Nel 2019, all'entrata in vigore del Decreto Crescita, solo le voci fuori dal coro sono riuscite a coglierne i benefici.
Quando una legge dello Stato permette al consumatore di sostituire i serramenti della propria abitazione grazie a una detrazione fiscale ecobonus, c'è ben poco da opporsi. È pur vero che, come in ogni mercato soggetto a un repentino cambiamento, i tempi di reazione e di comprensione di tutte le implicazioni, se pur estremamente vantaggiose per tutti, può essere non breve.
C'è da dire che alcune riviste di settore non hanno mai messo a fuoco gli aspetti positivi che questa legge produceva (sviluppo del mercato e vantaggi per il consumatore) alimentando solamente le polemiche.
Il primo dovere di un imprenditore, ieri come oggi, è quello di assicurare profitti per la propria azienda riducendo il più possibile i rischi e creando valore per i propri clienti.
Ignorare una legge dello Stato senza comprenderne appieno le implicazioni è rischioso e non è possibile pertanto biasimare altri competitor se questi si sono ingegnati per poterne seguire le direttive.
Il Decreto Crescita è propedeutico al miglioramento dell'efficienza energetica di tantissimi condomini Italiani dato che più del 54% dei condomini in Italia risale a prima degli anni Settanta.
Oknoplast azienda numero uno nella produzione di serramenti in PVC e in alluminio, ha già aderito in passato all'Ecobonus, comprendendo una situazione estremamente interessante per il produttore, per il venditore e soprattutto per il consumatore.
Nel mercato ha avuto molta risonanza il fatto che Oknoplast sia stato il primo produttore di finestre ad aderire al Decreto Crescita, applicando lo sconto in fattura a quei consumatori che cedono ai propri rivenditori il credito Ecobonus concesso dallo stato.
L'Ingegnere Giuseppe Bencivenga, figura di riferimento Oknoplast per il mercato italiano, spiega che avere la possibilità di offrire ai consumatori finestre a un prezzo molto più basso di quello abituale, permette di sviluppare le vendite ampliando significativamente quelle che sono le normali capacità ricettive del mercato.
Il Decreto Rilancio è una perfetta opportunità per gli imprenditori di sviluppare le proprie vendite e, nello stesso tempo, un'ottima occasione per il consumatore che approfittando dell'Ecobonus, potrà cambiare i vecchi infissi che disperdono calore e lasciano entrare il rumore in casa.
Un'opportunità unica dunque, che presenta enormi benefici sia per il consumatore che per tutti gli imprenditori del settore del serramento.
Grazie al Superbonus 110% del Decreto rilancio, diventa possibile per il privato cambiare gratuitamente le finestre con i lavori in condominio, a condizione che la sostituzione degli infissi sia accompagnata a uno o più interventi trainanti.
Restano valide le due modalità per beneficiare del Superbonus: o tramite detrazioni fiscali diluite in cinque quote annuali di pari importo, oppure tramite sconto immediato in fattura con la cessione del credito.
Possono richiedere il Superbonus persone fisiche che detengono un numero massimo di due unità immobiliari o terzi che vivono in condomini, l'ente italiano IACP: Istituti autonomi case popolari, le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, le Onlus e le società sportive dilettantistiche (solo ed esclusivamente per il ripristino degli spogliatoi) e le organizzazioni non lucrative di utilità sociale ( per interventi realizzati su immobili che rientrano nelle categorie catastali B/1, B/2 e D/4).
Oltre ciò, sono escluse le categorie catastali A/1, A/8 e A/9 ovvero case nobiliari, abitazioni in ville e castelli.
L'ecobonus ristrutturazione: Superbonus del 110% per i lavori in casa si può applicare come anticipato solo se esistono degli interventi trainanti relativi all'intero edificio. Questi sono:
Inoltre, per poter accedere alle detrazioni fiscali dell'Ecobonus 110, gli interventi effettuati dovranno assicurare il miglioramento di almeno due unità della classe energetica dei condomini o degli edifici, previa certificazione energetica APE rilasciata da un tecnico abilitato.
In questo modo sarà possibile ottenere gratuitamente delle nuove finestre, sfruttando anche per i serramenti il Decreto Rilancio.
Segnaliamo inoltre che anche l'installazione dei soli serramenti per i lavori di solo recupero edilizio ( e dunque non accompagnata da interventi trainanti) dà diritto all'Ecobonus con sconto in fattura del 50%. Un'agevolazione comunque importante, e soprattutto svincolata da altri interventi decisamente più impegnativi.
Oknoplast è una delle prime aziende di serramenti che ha aderito al Decreto Crescita.
I consumatori rivolgendosi ai rivenditori Oknoplast possono usufruire dello sconto diretto in fattura. e risparmiare subito sull'acquisto dei nuovi infissi.
Tutte le finestre Oknoplast rispettano i requisiti tecnici necessari per beneficiare dell'Ecobonus.
Per avere maggiori informazioni sul funzionamento dell'Ecobonus è possibile visitare il sito ufficiale www.oknoplast.it e scoprire come ottenere lo sconto in fattura per l'acquisto dei nuovi infissi.
|
||
Oknoplast, azienda specializzata nella produzione di serramenti in PVC.
|
Buongiorno, avevo dei quesiti da porre al proposito di una ristrutturazione casa fatta quest'anno (rinnovo bagno con sostituzione sanitari, impianto elettrico, pavimenti,... |
Buongiorno a tutti, sono proprietaria di una villetta composta da due appartamenti accatastati separatamente. Vorrei usufruire del bonus 75% per sostituzione infissi di entrambi. |
Buonasera,ho motorizzato le tapperelle del mio appartamento. Sto facendo una ristrutturazione edilizia con relativa cila. il CAF mi dice però che questo intervento non... |
Buon pomeriggio,mi sono appena iscritto al gruppo per cercare di capirci qualcosa in più per il riscatto de sisma bonus.Chiedo scusa in anticipo se è un post doppio... |
Salve a tutti,ho appena comprato casa e mi preparo a ristrutturarla. Fortunatamente l'appartamento ha subito una grossa ristrutturazione già 15 anni fa e quest'anno sono... |