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Comunicazione ENEA per ottenere l'Ecobonus non è obbligatoria

La Cassazione chiarisce: la comunicazione ENEA per l’Ecobonus ha solo fini statistici e non è obbligatoria per ottenere la detrazione.

È obbligatoria la certificazione ENEA per l’Ecobonus?


La comunicazione da inviare all’ENEA per l’ecobonus ha finalità solo statistiche e come tale non è obbligatoria.

A definirlo la Corte di Cassazione intervenuta recentemente con due sentenze indicando che la comunicazione da inviare all'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile serve a monitorare i risultati complessivi in termini di risparmio energetico, ma non è vincolante per ottenere l’incentivo fiscale.

In pratica, secondo i giudici, anche se il contribuente non invia la comunicazione all’ENEA, non perde il diritto alla detrazione.

L’ecobonus è uno degli incentivi più importanti per chi ristruttura casa con l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica dell’edificio.

Ma cosa succede se non si invia la certificazione all’ENEA? È ancora possibile ottenere la detrazione fiscale?

Ecobonus per l'anno 2025 Ecobonus 2025 - Foto Getty Images



Vediamo nel dettaglio precisando prima cosa sia l’ecobonus, come funziona, per quali spese è ammesso e gli adempimenti individuati dalla legge per fruirne e poi le novità decise recentemente dalla Corte di Cassazione.


Quali sono le detrazioni previste dall’Ecobonus?


L’ecobonus 2025 è una detrazione fiscale prevista per chi effettua lavori di riqualificazione energetica.

La novità principale di quest’anno riguarda le percentuali di detrazione.

In particolare l’ecobonus fino al 31 dicembre 2025 ha l’aliquota al 50% per lavori effettuati sulla prima casa e al 36% per lavori su seconde case o altri immobili.

Il tetto massimo di spesa è stato indicato a 96.000 euro per unità immobiliare.

La detrazione si ottiene sempre nella dichiarazione dei redditi e la somma da detrarre viene divisa in 10 quote annuali di pari importo.


Per quali lavori è possibile chiedere l’ecobonus


L’ecobonus copre numerosi interventi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica. Ecco alcuni dei lavori che continuano a beneficiare della detrazione:

  • Installazione di impianti di climatizzazione ibridi, che combinano pompe di calore con caldaie a condensazione. Questi sistemi rispettano le nuove normative europee, puntando su tecnologie più sostenibili;

  • Coibentazione degli edifici, come la realizzazione del cappotto termico;

  • Sostituzione di infissi e serramenti con modelli a basso impatto energetico;

  • Installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda.

Non sono più ammessi alle detrazioni gli impianti alimentati solo da combustibili fossili, come le vecchie caldaie a gas, perché non rientrano più negli obiettivi di sostenibilità promossi dalle direttive europee.


Quali sono gli adempimenti necessari per usufruire dell’Ecobonus?


Per beneficiare dell’ecobonus, il contribuente deve rispettare alcuni obblighi precisi.

In primo luogo deve pagare i lavori con bonifico parlante, cioè un bonifico che riporti la causale specifica del pagamento, il codice fiscale del beneficiario e la partita IVA o codice fiscale dell’impresa esecutrice.

In secondo luogo deve ottenere un’asseverazione da parte di un tecnico abilitato, che certifichi i requisiti tecnici dei lavori e la congruità delle spese sostenute e richiedere l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), che dimostri il miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio.

Detreazione fiscale per lavori di efficientamento energeticoDetrazione per lavori di efficientamento energetico - Fonte Getty Images



Infine occorre inviare all’ENEA online la comunicazione relativa ai lavori entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Ed è proprio su quest’ultimo punto – la comunicazione all’ENEA – che sono arrivate importanti novità dalla Corte di Cassazione.


Ecobonus: è valida la detrazione anche senza certificazione ENEA?


Secondo quanto stabilito dalla Cassazione difatti l’ecobonus è valido anche senza la certificazione ENEA.

Due recenti pronunce hanno chiarito una volta per tutte se questo adempimento è davvero indispensabile per accedere alla detrazione.

In primis con l’ordinanza n. 12422/2025, la Cassazione è intervenuto su un contenzioso specifico, spiegando in modo molto chiaro che la comunicazione ENEA ha una funzione puramente statistica.

In pratica, serve solo a monitorare il risparmio energetico ottenuto grazie ai lavori di riqualificazione, ma non è un requisito essenziale per avere accesso alla detrazione fiscale.

Subito dopo è arrivata anche la sentenza n. 12426/2025, che ha confermato la stessa interpretazione: la comunicazione all’ENEA non è un obbligo che determina la perdita del diritto al bonus.

I giudici hanno ribadito che non esiste nella normativa in vigore alcuna disposizione che colleghi l’assenza della comunicazione alla decadenza dal beneficio.

Negli anni passati, l’Agenzia delle Entrate ha sempre ribadito che la comunicazione all’ENEA fosse un passaggio obbligatorio per avere diritto alla detrazione.

Tuttavia, le recenti sentenze della Corte di Cassazione hanno cambiato le carte in tavola.

In ogni caso, in attesa di un aggiornamento ufficiale delle regole da parte dell’Agenzia delle Entrate, è meglio agire con cautela e rispettare comunque tutte le procedure previste.


Cosa succede se la comunicazione ENEA arriva in ritardo?


Nel caso in cui la comunicazione all’ENEA venga inviata dopo i 90 giorni previsti dalla legge, secondo i giudici, non si perde il diritto alla detrazione.

Lavori di risparmio enegetico con agevolazione ecobonusLavori di risparmio energetico agevolati con l'ecobonus - Fonte Getty Images



Il contribuente può comunque accedere all’Ecobonus, anche se non ha rispettato perfettamente i tempi.


Cosa deve fare il contribuente se non ha inviato la certificazione ENEA?


Il diritto alla detrazione rimane, anche in assenza della comunicazione.

Tuttavia, la situazione non è ancora del tutto chiara, perché manca un adeguato aggiornamento delle linee guida ufficiali da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Per questo motivo, in attesa di indicazioni più precise, il consiglio è quello di continuare a inviare la comunicazione ENEA, quando possibile.

Questo evita complicazioni in caso di controlli futuri o interpretazioni restrittive.


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Ecobonus anche senza certificazione ENEA
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Mancata comunicazione enea per ecobonus
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