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Posticipata la data dello switch-off per il passaggio al nuovo digitale terrestre di seconda generazione, il DVB T2.
Dal 15 novembre le frequenze dei canali del digitale terrestre verranno spostate progressivamente per liberare la banda 700 MHz, per essere messe a disposizione delle compagnie telefoniche per l'attivazione della tecnologia 5G.
Questo significa che da tale data molti dispositivi (tv o decoder) acquistati prima del 2017 non saranno in grado di supportare la nuova tecnologia, con la conseguenza che non potranno più trasmettere i nostri canali preferiti.
È possibile, invece, che una televisione prodotta dopo luglio 2016 consentirà di ricevere il nuovo segnale, con la conseguenza che sarà necessario soltanto effettuare una ricerca dei canali.
Come è avvenuto nell'arco degli anni 2009-2012 con la transizione dalla televisione analogica a quella digitale, il passaggio al digitale terrestre di nuova generazione DVB T2 in alcuni casi non sarà semplice, pertanto, è opportuno informarsi per tempo, in modo da essere pronti per tale cambiamento.
Il processo di switch off in favore del nuovo digitale terrestre, iniziato nel 2020, si concluderà nel 2023.
Per la completa sostituzione del vecchio sistema è stato infatti necessario un biennio, durante i quali sia il DVB T, sia il DVB T2 sono rimasti funzionanti.
Tale transizione riguarda tutte le Regioni italiane, ma con tempistiche diverse.
Lo scorso 27 novembre, il MISE ha riscritto il calendario per il passaggio alla nuova tecnologia, suddividendo le Regioni in quattro macroaree geografiche.
La prima Regione italiana interessata dalla transizione sarà la Sardegna (Area A1).
Toccherà poi all'Area 2 costituita da Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano e all'Area 3 in cui sono state ricomprese Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, tranne la provincia di Piacenza, che avranno tempo per adeguarsi dal 3 gennaio 2022 al 15 marzo 2022.
Dal 1° marzo al 15 maggio 2022 toccherà all'Area 4, ossia Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche.
Il grosso cambiamento riguarda il passaggio dall'esistente DVB T, dotato di sistema di codifica digitale MPEG 2, al nuovo DVB T2 HEVC, ossia, High Efficiency Video Coding, il quale consentirà di fruire di contenuti digitali con una qualità video più alta, che supporterà anche l'ultra definizione 8k.
Dal prossimo anno ogni Regione avrà completato il passaggio e le vecchie tv o i vecchi decoder, che non supportano il nuovo DVB T2 non potranno essere utilizzati per visionare i canali Rai e Mediaset.
In ogni caso, prima di acquistare un nuovo televisore è bene verificare in concreto se il nostro dispositivo sia in grado o no di ricevere il nuovo segnale, effettuando un rapido e semplice test ed eventualmente anche provando a informarsi presso un punto vendita o un negozio di assistenza elettronica.
Nel 2020 è stato avviato il passaggio dal digitale terrestre DVB T1 (o DVB T, di prima generazione) al nuovo standard televisivo DVB T2.
Questo processo si è reso necessario per consentire una riorganizzazione delle frequenze tv in vista dell'arrivo del 5g.
La conseguenza di tali cambiamenti è un'inevitabile riduzione della disponibilità di frequenze per la televisione. Per riuscire a trasmettere tutti i programmi, occorre innovare il sistema di qualità della trasmissione video.
Tramite lo standard di compressione HEVC, High Efficiency Video Coding, è possibile ottenere una maggiore qualità dei video in una porzione minore di banda.
Il DVB T1, supportava frequenze dai 400 ai 690 MHz, mentre il DVB T2, soltanto le frequenze a 700 MHz. Questo significa che, per consentire agli utenti di vedere i vari programmi, tutte le emittenti televisive devono migrare dalle prime verso le seconde frequenze.
Ma quali sono i modelli tv che occorre sostituire per poter accedere ai canali Rai e Mediaset?
Tutti i dispositivi e non dotati di tecnologia DVB T2 e acquistati antecedentemente al 1° luglio 2016, possono essere associati a un decoder, pertanto, potrebbe non essere necessario sostituirli con nuovi dispositivi.
La tv digitale acquistata dopo il 1° gennaio 2017 dovrebbe invece essere compatibile con il DVB T2, in quanto una legge ha provveduto a rendere obbligatoria la vendita esclusiva di tali apparecchi dopo quella data.
Gli apparecchi tv, acquistati a partire dal 2017, dovrebbero essere adeguati alle nuove disposizioni per supportare la nuova tecnologia di trasmissione dei segnali.
Ciò nondimeno, prima di affrontare qualsivoglia spesa, è opportuno, in ogni caso, accertarsi della eventuale compatibilità del nostro modello tv con quelli previsti per il passaggio al nuovo digitale.
Per effettuare tale accertamento è sufficiente eseguire un semplice test, al termine del quale è possibile conoscere l'effettiva ricezione del nuovo segnale.
Utilizzando il telecomando in dotazione, basterà digitare il codice 100 (opzione RAI) o 200 (opzione Mediaset). Se a seguito della digitazione di tali codici, dovesse apparire la schermata con la scritta Test HEVC Main10, vuol dire che il televisore è compatibile con le nuove frequenze e, dunque, non sarà necessario sostituirlo o acquistare un nuovo decoder.
Se, al contrario, dovesse risultare il messaggio Canale non disponibile, significa che il televisore non è compatibile.
Nel caso non dovessero apparire né l'uno né l'altro avviso è consigliabile provare a risintonizzare tutti i programmi.
Chiarito cosa accadrà da qui a poco da un punto di vista tecnico, occorre valutare quali sono gli incentivi messi a disposizione dai recenti Governi per agevolare e sostenere i costi per il nuovo digitale.
Le misure messe in atto, sono sostanzialmente due: il c.d. bonus tv –decoder e il bonus rottamazione tv.
I bonus sono cumulabili.
I costi da sostenere per l'arrivo del nuovo sistema di digitale terrestre DVB T2 HECV sono relativi alla sostituzione della televisione e all'eventuale acquisto del decoder.
La Legge di Bilancio 2019 ha previsto un incentivo concesso per l'acquisto, dal 18 dicembre 2019 al 31 dicembre 2022, di un nuovo tv digitale o decoder dtv2, fino ad esaurimento scorte.
Il bonus TV – decoder è una misura prevista per le famiglie con ISEE fino a 20 mila euro.
E' importante precisare che il contributo, pari a euro 30 (comprensivo di IVA), sarà riconosciuto una sola volta per nucleo familiare (ciò significa che solo un utente per nucleo potrà riceverlo per l'acquisto di un solo apparecchio), o da cittadini che al 31 dicembre 2020 risultino di età pari o superiore a settantacinque anni, residenti in Italia, ed esenti dal pagamento del canone tv ai sensi dell'articolo 1, comma 132, della legge n. 244 del 2007.
Per ottenere lo sconto, i cittadini dovranno presentare al venditore una richiesta per acquistare una TV o un decoder beneficiando del bonus.
Il bonus rottamazione TV, operativo dal 23 agosto 2021, è ulteriore contributo di cui si può beneficiare, rottamando contestualmente un televisore acquistato prima del 22 dicembre 2018, data di entrata in vigore dello standard di codifica HEVC MAIN 10 adottato dalla nuova tecnologia.
Si tratta essenzialmente di un incentivo, riconosciuto sotto forma di sconto praticato dal venditore dell'apparecchio televisivo sul prezzo di vendita, per un importo pari al 20% per cento del prezzo, entro l'importo massimo di 100 euro.
I beneficiari del bonus rottamazione sono i cittadini che versano il canone TV mediante la bolletta elettrica oppure tramite modello F24 o, ancora, i cittadini che al 31 dicembre 2020 risultino di età pari o superiore ai settantacinque anni, residenti in Italia, ed esenti dal pagamento del canone tv ai sensi dell'articolo 1, comma 132, della legge n. 244 del 2007.
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