Divani vintage informali

Due divani, due storie. Una ha radici nell'Italia degli anni '70, l'altra cavalca l'onda delle esposizioni internazionali ed è costellata di prestigiosi riconoscimenti.
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Sedute di una volta


Divano anticoC'erano una volta i divani e le poltrone dalle forme un po' rigide, inquadrate in una solida e sinuosa cornice in legno riccamente lavorata, imbottite non un filo in più del necessario.

La comodità, un tempo, non era infatti un'esigenza da tenere in gran conto e il più delle volte soccombeva di fronte a imperativi estetici.

Mi vengono alla mente ritratti ottocenteschi di eleganti signore che, fingendo – con un sorriso tirato - una forzata naturalezza e disinvoltura, faticavano a tenere la schiena ben dritta, appollaiate su pochi centimetri di sedia, giusto giusto per non spiegazzare il vestito.


Divano vintage rinnovato


Ci sono oggi, invece, e c'erano già negli anni '70, sedute flessibili e avvolgenti, accoglienti come nidi e adattabili al gusto personale e al desiderio quotidiano di comfort e calore.

Dico che c'erano già negli anni '70 e non lo faccio senza cognizione di causa.
Guardo infatti il ricco catalogo di mimodesigngroup e mi accorgo che, in una folta schiera di arredi minimal, spunta l'inconfondibile morbidezza vintage di Nuvolone.

mimodesigngroup, NuvoloneQuesto divano – che non potrebbe chiamarsi altro che così – è un'eredità importante e traccia il legame della nuova azienda con quella madre, la Mimo Leone & C., per la quale Rino Maturi lo disegnava più di 40 anni fa.

Si presenta oggi in una soffice veste tecnicamente rinnovata ma conserva, senza ombra di dubbio, il suo fascino informale, giovane e intrigante.

Nuvolone
è vestito di ecopelle o pelle (bella la versione in bianco candido) e non è sfoderabile; la sua struttura, molleggiata grazie all'intreccio di alcune cinghie elastiche, è realizzata in massello di abete e in multistrato di conifera, mentre le tamponature sono in pannelli di fibra di legno.

Del poliuretano espanso a diversi gradi di densità imbottisce riccamente lo schienale e la seduta e ne delinea alla perfezione le forme piene e sempre riconoscibili.

I prezzi di Nuvolone partono da 2.200 euro per la versione in ecopelle e da 2.800 euro per quella in pelle. La poltrona della stessa serie costa invece rispettivamente 1.400 e 1.650 euro.


Design tedesco per un divano componibile


Ma non è solo in Italia che la convenzionalità e la rigidità sembrano cedere il passo all'informalità. Il processo avviene persino nell'austera Germania, dove la produzione di molte aziende abbraccia apertamente la via della flessibilità e dell'adattabilità degli arredi a diversi stili di vita e particolari esigenze.

È il caso di Brunner, che da Rheinau catapulta nel prestigioso contesto dell'imm Cologne (conclusosi il 20 gennaio scorso) il divano componibile Plot, pubblicizzando il prestigioso Interior Innovation Award 2013 appena ottenuto.

Brunner, PlotIl riconoscimento si somma all'iF product design award 2013 riconosciuto all'innovativo sgabello Hoc (progettato dal prolifico duo jehs + laub) e non fa che rimarcare il carattere innovativo di una seduta che sembra davvero essere pronta a tutto.

Vediamo un po' le sue caratteristiche. Il succo sta tutto in un modulo base di forma quadrata che, ripetuto e combinato in elementi di forme diverse, può essere giocato su tre livelli: bracciolo, schienale e seduta.

I tre, però, disdegnano nel modo più assoluto il loro ruolo tradizionale e invece, ben disposti verso qualsiasi ospite, lo accolgono in una composizione variabile e di volta in volta personalizzabile.

Prendiamo il bracciolo, ad esempio; siamo da sempre abituati a vedercelo accanto, ben piantato nella sua posizione e per niente incline ad assecondare il nostro bisogno di appoggiarci un libro o il notebook.

Quello di Plot, invece, lo fa; è regolabile in altezza senza alcuna fatica ed è in grado di assecondare gli utilizzi più diversi.

Inoltre – e sembra quasi inutile dirlo – un divano così non può che diventare assoluto protagonista dello spazio in cui è inserito.

Che venga collocato al centro di un ambiente - aggregato in più moduli fino a delineare una sorta di scultura – o, più discretamente, lungo una parete, colpisce per il gioco dei suoi volumi, pur non interferendo con il rigore di altri arredi presenti.

Il grigio antracite della fodera, infatti, parla con accenni di colore eleganti e sobri, e mai sferra colpi cromatici fuori luogo.

Dimenticavo: il design è dei berlinesi osko + deichmann

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Alert Commenti
  • Loretta Tura
    Loretta Tura
    Martedì 12 Febbraio 2013, alle ore 16:24
    Possiedo un divano MIMO Nuvolone fin dalla sua nascita (vale a dire 40 anni fa), la sua aria è piuttosto vissuta perché sono cresciuta ed invecchiata con la sua presenza costante nella mia casa... qualche volta sono sul punto di sostituirlo, ma ancora non ci sono riuscita, è troppo coccoloso.
    rispondi al commento
    • Arch.santonastaso
      Arch.santonastaso Loretta Tura
      Giovedì 14 Febbraio 2013, alle ore 20:14
      Per Loretta Tura: grazie per la bella testimonianza di design vissuto e per l'interesse dimostrato per i contenuti dell'articolo!
      rispondi al commento
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