I dissesti che possono essere in atto nelle costruzioni sono riconoscibili da precisi segnali premonitori.
Le cronache degli ultimi mesi, con il terremoto in Abruzzo e con scosse che si sono ripetute in altre zone del Paese, hanno riportato all'attenzione dell'opinione pubblica il problema della sicurezza degli edifici.
È frequente, quindi, una certa preoccupazione della gente, quando si trova di fronte a macchie o crepe negli edifici in cui abita. Questo non è negativo, perché indica una presa di coscienza del problema da parte del cittadino, che è il primo elemento alla base della prevenzione.
Tuttavia non bisogna farsi prendere dalla psicosi del crollo e saper distinguere i segnali delle costruzioni per capire quando ci può essere un pericolo e, in ultima analisi, affidarsi al consiglio di uno strutturista.
Gli edifici, in Italia, sono realizzati per lo più con tre tecniche costruttive: muratura portante, cemento armato, struttura mista.
Gli edifici costruiti in epoca precedente a 80-90 anni fa sono in muratura portante. I muri portanti sono costituiti da blocchi di mattoni pieni, pietra o tufo, ed hanno uno spessore variabile tra 40 e 80 cm. Corrispondono ai muri perimetrali e ad un muro centrale detto di spina.
I solai sono sostenuti da una struttura in legno con travi o travetti.
La maggior parte degli edifici costruiti negli ultimi 80 anni hanno, invece, una struttura portante costituita da travi, pilastri, solai e setti in cemento armato.
Le case a struttura mista sono quelle che hanno pareti portanti in muratura e solai in cemento armato e laterizi.
Questa tipologia edilizia è usata soprattutto per costruzioni di piccole dimensioni.
I mattoni che formano le murature portanti stanno insieme anche perché sono compressi dal peso stesso dell'edificio, ma si possono scucire sotto l'intervento di forze di segno contrario. Questo è un fattore positivo, perché fa sì che gli edifici in muratura, anche in presenza di assestamenti o cedimenti notevoli, non sempre crollino, ma trovino una posizione di equilibrio.
Quando si nota che un edificio ha subito un assestamento o sono presenti crepe, esso va fatto controllare. I segni che indicano che nella struttura sono in atto dei movimenti sono i seguenti:
- deformazioni dei piani orizzontali consistenti in ondulazioni, cioè successivi avvallamenti e rigonfiamenti. (Se sono vecchie, sono comunque meno preoccupanti di quelle che compaiono all'improvviso);
- rigonfiamento o sgretolamento delle pareti perimetrali contro terra delle cantine ed eventuale presenza d'acqua;
- crepe sopra o sotto la finestra nei muri portanti, che possono essere sintomi di cedimenti strutturali;
- lesioni e crepe nei muri, che sono preoccupanti soprattutto se hanno andamento diagonale, nelle cuciture tra i mattoni e se attraversano sia l'intonaco che la muratura retrostante.
Questi segnali indicano che qualcosa sta avvenendo a livello delle fondazioni. È quindi fondamentale interpellare uno strutturista (ingegnere o architetto) che analizzi la situazione.
Osservando il pavimento su un solaio in legno si possono notare spanciamenti, che non necessariamente devono preoccupare perché possono derivare da un progressivo inarcamento dovuto al tempo e non al deterioramento della struttura.
Se camminando o battendo i talloni si avverte un molleggiamento è un buon segno, perché indica la conservazione delle doti di elasticità del legno, fattore importante per la sua resistenza ai carichi. Invece, ciò che deve preoccupare in presenza di uno spanciamento è la mancanza di elasticità. Se, alzandosi sulle punte e scendendo poi sui talloni il pavimento non restituisce elasticità bisogna far intervenire un tecnico che analizzi la struttura.
I solai in legno con l'aggiunta di un sottofondo cementizio possono eccessivamente appesantirsi. Ciò non pregiudica l'intera struttura, ma può far crollare parte del solaio.
A differenza di quanto si è detto per le strutture in muratura, le strutture in cemento armato possono permettersi meno assestamenti e movimenti in quanto sono strutture intelaiate in cui un dissesto in un elemento (trave o pilastro) può pregiudicare l'intera struttura.
Le cause di dissesti in edifici in cemento armato possono essere dovute a ristrutturazioni eseguite in maniera non controllata, che hanno compromesso qualche elemento, oppure a carichi eccessivi rispetto a quelli previsti per ogni solaio.
Negli edifici in cemento armato i segni premonitori di un dissesto debbono subito essere presi in considerazione, ricorrendo a uno strutturista. I segnali che devono destare allarme sono i seguenti:
- lesioni in travi e pilastri e fuoriuscita delle parti in ferro dal cemento armato;
- distacco di intonaci o rivestimento non attribuibili all'umidità e distacco di parti in laterizio dai solai;
- presenza di grosse crepe sulle facciate;
- presenza improvvisa di acqua nei box delle cantine;
- difficoltà ad aprire e chiudere le porte, salvo che non sia dovuto a un difetto o a una cattiva messa in opera dell'infisso.
Questi fenomeni interessano l'intero edificio e quindi si riproducono allo stesso modo in tutti i piani e negli stessi punti.
Poiché le case a struttura mista hanno elementi in muratura e solai latero-cementizi, bisogna rifarsi, di volta in volta, alle indicazioni date per ciascun tipo di struttura. È importante tenere d'occhio soprattutto le crepe che compaiono all'improvviso e che hanno andamento diagonale.
Un altro elemento che può essere causa di dissesti è l'acqua, la cui presenza alla base dell'edificio non è di per sé fonte di pericolo, basti pensare al caso estremo di Venezia. Si tratta, però, si una situazione da tenere sotto controllo.
L'innalzamento della falda acquifera è un fenomeno che interessa varie parti d'Italia ed una fondazione deve essere progettata in maniera tale da resistere a questa eventualità.
L'acqua in movimento è invece più insidiosa se fluisce abbondantemente al di sotto del fabbricato. Questo può accadere per la deviazione di qualche canalizzazione, per la rottura di grosse tubazioni, per lo scarico direttamente nel terreno di grosse quantità d'acqua da attività limitrofe.
Il fenomeno può causare il dilavamento del terreno su cui è poggiata la casa e quindi la formazione di vuoti. Per arginarlo è necessario ricorrere ad indagini che ne scoprano le cause.