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Da diversi anni, ormai, è in giro una mostra il cui cuore pulsante è rappresentato dall'esposizione dei più interessanti pezzi di design che hanno fatto la storia dell'industria e della cultura italiana nel mondo, fissando momenti nella nostra storia che riaffiorano alla mente ogni qual volta ci ritroviamo ad incrociare, con lo sguardo, uno qualunque di questi elementi: stiamo parlando della mostra Disegno e Design - Brevetti e creatività italiani, prodotta dalla Fondazione Valore Italia e dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Nella sua recente edizione, questa mostra si è svolta presso la suggestiva Rotonda di via Besana a Milano, dal 27 novembre 2011 al 29 gennaio 2012, grazie anche alla promozione attiva dell'Assessorato alla Cultura, Expo, Moda e Design del Comune di Milano.
Il senso e l'intento di questa mostra sono chiari: presentare e rappresentare il valore aggiunto che una corretta tutela della proprietà industriale, attraverso le procedure e gli istituti dei brevetti, può garantire, a maggior ragione in un'epoca, quale quella che viviamo, in cui l'apertura incontrollata dei mercati internazionali ha messo in circolo soggetti e merci che vivono e prosperano in virtù della concorrenza sleale.
La mostra, così come organizzata, testimonia il gusto, la creatività, lo stile e la sapienza industriale nella storia italiana dei passati 100 anni attraverso l'esposizione di brevetti, disegni e marchi, registrati e conservati presso l'Archivio Centrale dello Stato e l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, migliorando la lettura storica dei fatti anche grazie ad una attenta selezione di manifesti pubblicitari d'epoca.
In questa sua incarnazione milanese, Disegno e Design modifica, attualizzandoli ed ampliandoli, i contenuti già presenti nelle edizioni di Roma, datata 2009, e Shangai, datata 2010, senza perdere di vista l'unicità del Made in Italy: dal sorgere dell'idea alla sua materializzazione concreta, attraverso un percorso di sviluppo industriale che sancisce l'eccezionalità del modello, con un intento pedagogico-culturale volutamente supportato dalla Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione del Ministero dello Sviluppo Economico, in un'ottica di valutazione della corretta cultura della proprietà industriale.
I settori merceologici interessati sono davvero tanti, a dimostrazione che la storia industriale italiana è ricca e vivace come poche, se non unica da tanti punti di vista, ed il percorso espositivo, partendo dall'inizio del secolo scorso, prosegue fino ai giorni nostri toccando argomenti quali la moda, l'arredamento, la ricerca e l'innovazione, il settore agroalimentare e gli immancabili veicoli, con il nocciolo duro rappresentato da brevetti ottenuti tra il 1900 e il 1965 per oggetti entrati nelle abitudini quotidiane di tutti e riconosciuti come speciali ed innovativi.
Diversi pezzi esposti sono internazionalmente riconosciuti come icone del Design italiano: parliamo, ad esempio, della intramontabile Vespa, tuttora vista come l'emblema del trasporto a due ruote, oppure della lampada da tavolo Eclisse di Artemide, in cui il talento di Vico Magistretti fonde la semplicità delle forme curve in un unicum ancora insuperato, oppure, ancora, la bottiglia di vetro dell'aperitivo Campari Soda, di Fortunato Depero, in cui forma e funzione sono essenziali ma inconfondibili.
E che dire allora del ventilatore Ariante di Vortice, disegnato da Marco Zanuso nel '75 e vincitore del Compasso d'Oro nel 1979, ennesimo capolavoro dell'architetto milanese che mixa essenzialità e genio con gusto ed attenzione ai dettagli, oppure dei sandali di Ferragamo, sogno di tante donne che hanno visto in essi l'incarnazione della femminilità attraverso un accessorio semplice dall'eleganza senza tempo?
Tutti questi prodotti, e molti altri ancora che hanno segnato un secolo ed identificato ognuno un momento storico, sono visibili, per chi avesse perso anche l'edizione 2012, nel catalogo della mostra edito da Marsilio Editore, che arricchisce un ricco apparato iconografico con una rassegna di saggi critici autorevoli.
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