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Gli impianti di riscaldamento a radiatori con una caldaia come generatore sono quelli maggiormente diffusi nelle case italiane.
Raccogliendo una serie di semplici informazioni sugli ambienti e sul tipo di radiatori che vogliamo utilizzare è possibile effettuare una stima del numero di elementi necessari per il riscaldamento e scegliere anche la corrispondente caldaia, che provvederà alla produzione di acqua clada sanitaria.
Per il dimensionamento di un radiatore di ogni ambiente, occorrono valutare alcuni parametri, tra cui le condizioni geo-climatiche della località, le caratteristiche dell'involucro edile e degli infissi e la loro esposizione geografica.
Le caratteristiche delle pareti esterne, così come gli infissi, il pavimento e il soffitto, influenzano notevolmente il calcolo della potenza termica necessaria per il riscaldamento.
La stessa potenza potrà essere fornita da un differente numero di elementi, in funzione della temperatura di lavoro e della superficie radiante utlizzata.
La potenza termica emessa da ciascun elemento di ogni singolo radiatore, è generalmente fornita per un valore di Δ50 K. Ciò corrisponde ad una temperatura media di circa 70 °C per l'acqua nei radiatori ed una temperatura ambiente di circa 22 °C.
Valori differenti di potenza, dipendenti dal materiale e dalll'ampiezza della superficie scaldante di ogni modello in commercio, sono prelevabili dalle schede tecniche fornite dalla aziende produttrici.
Facciamo un esempio di riferimento per un appartamento standard, di circa 100 metri quadrati e discretamente isolato, ubicato in una regione italiana con condizioni climatiche miti; l'impianto a radiatori può avere un numero di 50 e 60 elementi e come generatore una caldaia a condensazione di 24 - 28 kW.
La potenza indicata è comprensiva dei circa 10 kW necessari per la produzione di acqua calda sanitaria per il bagno dell'appartamento.
Per stime più precise si può utilizzare il software di calcolo automatico dell'impianto di riscaldamento, che ci permetterà di conoscere anzitempo le dimensioni dei termosifoni e la relativa potenza della caldaia.
In ogni caso, ai fini del risparmio energetico, come prescrivono le norme per gli impianti nuovi o ristrutturati è fondamentale avere per ogni radiatore delle valvole termostatiche a bassa inerzia termica.
La differenza sostanziale tra i moderni radiatori e quelli in ghisa utilizzati un tempo, è nelle temperature di lavoro. Le temperature sono più basse per i radiatori che esaltano il concetto di superfici radianti e sono detti a basse temperature, rispetto a quelli in ghisa strutturati a colonne.
Le temperature medie di riferimento per i moderni radiatori sono, per la mandata ed il ritorno dell'acqua, di circa 60 e 50 gradi centigradi.
Per i radiatori in ghisa le temperature possono essere, invece, dell'ordine di 80 e 70 gradi centigradi. In ogni caso i radiatori sono sempre caratterizzati da una profondità, un'altezza un interasse e da una potenza per elemento. Mediamente, la profondità può variare da circa 60 a 180 mm, l'altezza da 400 mm a circa due metri e similmente l'interasse.
Come generatore termico di un moderno impianto a radiatori che lavora a basse temperature, non può che esserci una caldaia a condensazione, in grado di recuperare calore dalla condensa dei fumi di scarico. In tal modo si ha un rendimento incrementato mediamente del 10% rispetto ad una caldaia standard di pari potenza.
In maniera analoga a quanto descritto sopra per il riscaldamento a radiatori e per la scelta della caldaia, è possibile stimare la potenza necessaria per il riscaldamento e quella necessaria per la climatizzazione estiva, con il software di calcolo automatico per condizionatori .
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