Entro il 2012 avverra' il progressivo passaggio delle trasmissioni televisive sul digitale terrestre.
A partire dagli anni Cinquanta, quando in Italia incominciarono ad andare in onda le prime trasmissioni della RAI, la televisione è stata un mezzo che ha contribuito a compiere un importante processo di alfabetizzazione nel nostro Paese. Si dice, infatti, che l'italiano sia diventato davvero la lingua nazionale solo con l'avvento di questa tecnologia.
Gli anni 2000, però, oltre ad aver segnato un progressivo decadimento qualitativo dei programmi proposti, hanno visto la televisione segnare il passo rispetto a media di maggior impatto, soprattutto sui giovani, come Internet, la tv satellitare, la telefonia cellulare.
Fondamentalmente la televisione è un mezzo in cui l'utente si trova in una condizione di passività rispetto a chi produce l'informazione.
L'offerta è univoca e deve essere, in un certo senso, subita, a differenza di quanto accade, ad esempio, con il world wide web, in cui l'utente interagisce e ha la possibilità di svolgere un ruolo attivo nella scelta delle informazioni.
Per superare lo scoglio di questo forma di comunicazione ormai obsoleta, l'Unione Europea ha promosso il progetto Digital Video Broadcasting Terrestrial, che è alla base della rivoluzione del digitale terrestre e che porterà l'Italia ad adeguarsi al nuovo standard di diffusione del segnale televisivo entro il 2012.
Il passaggio avverrà in maniera graduale, interessando di volta in volta alcune regioni (in Sardegna è già partito da qualche mese), attraverso una prima fase detta di switch over, cioè di convivenza di diffusione tra il segnale analogico e quello digitale, e una fase definitiva detta di switch off, con l'abbandono definitivo del segnale analogico.
L'obiettivo è quindi quello di far sì che, in tutta Europa, la televisione diventi un mezzo di comunicazione non più unidirezionale, ma basato su uno scambio di informazioni interattivo. La tecnologia digitale, ad esempio, consente di trasmettere altri tipi di segnale oltre a quello audio-video ed è anche possibile ricevere più tracce contemporaneamente.
Sarà possibile così scegliere se vedere un film in lingua originale con sottotitoli in varie lingue o in versione doppiata.
Questo è consentito attraverso un canale di ritorno che permette all'utente di interagire con la trasmissione o di effettuare delle transazioni.
Ci sarà un aumento dei canali disponibili a fronte delle stesse frequenze impiegate, perché il digitale permette di trasmettere su una stessa frequenza fino a sette canali e, in prospettiva, con delle nuove tecnologie di compressione, si conta di arrivare a dieci.
Si potrà avere anche una riduzione dell'inquinamento elettromagnetico, perché il digitale richiede potenze inferiori per la trasmissione, rispetto all'analogico.
La televisione non sarà più solo un elettrodomestico, l'amato sostituto del focolare domestico, ma diventerà sempre più un mezzo con il quale accedere a diversi servizi, come navigare in Internet, fare la spesa, compiere operazioni bancarie, utilizzare servizi di pubblica utilità.
Per poter vedere i programmi del digitale terrestre è sufficiente dotarsi di un apposito decoder da collegare alla presa scart del televisore e a quella dell'antenna. Se ne trovano già in vendita ad un prezzo medio che si aggira intorno ai 40 euro, anche se sono previsti sconti governativi per gli abbonati RAI e gli over 65.
Solitamente sono adatte le comuni antenne utilizzate, ma se si hanno problemi di ricezione, è sufficiente far effettuare le opportune regolazioni da un'antennista.
Esistono in commercio anche televisori già dotati di decoder integrato e di slot per la card necessaria per ricevere i programmi criptati. La televisione del futuro sarà trasmessa in effetti in chiaro, senza pagamento di alcun canone aggiuntivo, ma si potrà continuare a ricevere i programmi di piattaforme a pagamento come Mediaset Premium o LA7 Cartapiù, con l'acquisto dell'apposita card.
Da ricordare che il digitale terrestre è diverso dalla tv satellitare e quindi il decoder per riceverlo è differente da quello necessario per il satellitare. Infine, occorre precisare che sarà necessario un decoder per ciascun televisore presente in casa.