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Una presenza eccessiva di umidità nell'aria di casa può nuocere alle condizioni di benessere, principalmente, con la formazione di muffe e cattivi odori.
La riduzione di umidità in un ambiente riduce anche quella assorbita dai mobili, dalle pareti, e da ogni altro oggetto presente nello stesso ambiente, inoltre, migliora le condizioni di benessere e limita la formazione di muffe, di cattivi odori e danni ai materiali più delicati.
Rispetto al passato, oggi, è possibile realizzare impianti, non particolarmente costosi e con buone prestazioni, per il controllo dell'umidità e la sua regolazione nei diversi ambienti di casa, generalmente, afflitti da tale problema come le tavernette, gli scantinati ed i garage, mantenendo, nel contempo, le condizioni microclimatiche desiderate.
Il principio di funzionamento di tali impianti è basato sul fenomeno naturale della condensazione dell'acqua contenuta, sotto forma di vapore nell'aria, quando entra in contatto con una superficie fredda.
Per capire cosa accade dal punto di vista fisico bisogna pensare all'aria come una spugna che ad una determinata temperatura assorbe una massima quantità di acqua, senza dare luogo a fenomeni di condensa, tale quantità è espressa come grammi per metro cubo di aria e definisce l'umidità assoluta.
La capacità di comportamento dell'aria, simile ad una spugna, cambia se cambia la temperatura, se questa diminuisce, diminuisce la capacità dell'aria di immagazzinare acqua.
Per questi motivi quando le norme definiscono le condizioni di riferimento microclimatiche, per il benessere dei vari ambienti e che possono essere controllate con un sistema di deumidificazione, fanno riferimento all'umidità relativa che esprime il rapporto tra la quantità di acqua effettivamente presente nell'aria e quella massima che fosse possibile contenere, senza fenomeni di condensa.
Con riferimento agli ambienti nei quali viviamo tutti i giorni, casa, uffici, etc., i valori di umidità relativa, verificati statisticamente, per il benessere delle persone, sono compresi tra il 50% ed il 60%.
Negli ultimi anni, con il diffondersi degli impianti a pannelli radianti sia per il caldo che per il freddo, si sono diffusi anche gli impianti di deumidificazione che sono necessari per evitare i fenomeni di condensa sulle superficie radianti durante la climatizzazione estiva.
Tali impianti sono costituiti, generalmente, da un'unità di climatizzazione canalizzata con delle bocchette di immissione e ripresa dell'aria dai vari ambienti da deumidificare e da uno o più sensori di umidità collocati negli stessi ambienti.
I climatizzatori portatili sono, invece, più semplici ed economici, quelli attualmente disponibili in commercio sono notevolmente silenziosi e contenuti nei consumi rispetto agli anni passati, generalmente, dispongono di ruote che ne facilitano lo spostamento, sia nella applicazioni civili sia per gli ambienti di lavoro, come i cantieri edili.
I modelli di deumidificatori per uso civile, più comuni, sono disponibili in commercio di varie forme e dimensioni, per l'installazione verticale a parete hanno dimensioni, con larghezza per altezza, di circa 700 mm x 600 mm e profondità generalmente di circa 300 mm.
Sia i deumidificatori portatili sia quelli in impianti permanenti, sono apparecchi che facendo circolare l'aria su una batteria, sufficientemente fredda, ne tolgono gradatamente l'eccessiva umidità.
Osserviamo che anche i comuni climatizzatori, come quello nella foto a lato e che oggi sono tutti ad inverter, dispongono della funzione di deumidificazione, realizzata come un condizionamento a bassa velocità, rispetto alle condizioni normali, che favorisce il fenomeno di condensa.
In un deumidificatore, l'aria umida presa dall'ambiente, tramite un ventilatore, attraversa un filtro ed una batteria ad acqua, dove viene raffreddata e portata ad una condizione prossima alla saturazione, quindi, passa attraverso una successiva batteria dove viene ulteriormente raffreddata e deumidificata.
I range di riferimento per il corretto funzionamento dei deumidificatori prevedono le temperature ambiente comprese tra 15°C e 30°C, mentre i valori di umidità tra il 40% ed il 90%; la temperatura dell'acqua circolante nelle batterie ha un range generalmente definito tra 15°C e 45°C.
Superati i 35°C la deumidificazione avviene in parte tramite una batteria all'interno della quale circola acqua fredda ed in parte per ventilazione.
Un preriscaldamento della stessa aria, prima dell'immissione in ambiente, è necessario nei casi in cui non si vuole raffreddare l'ambiente con l'aria deumidificata.
Le condizioni standard di riferimento per il funzionamento di un deumidificatore sono: la temperatura ambiente a 26°C e l'umidità relativa del 65% con acqua fredda in ingresso alla batteria a 15°C; l'umidità asportata in 24 ore, in tali condizioni, è di circa 20 litri con una potenza termica della macchina di circa 1300W ed una capacità di trattamento di circa 250 metri cubi aria all'ora.
La potenza elettrica necessaria è di circa 400W, con alimentazione a 230V e 50Hz con un assorbimento di corrente tra nominale e massimo di 2,5A – 3A, quest'ultimo valore fa riferimento a condizioni di elevate temperature ed umidità relativa (35°C – 80%).
In questi casi, infatti, i climatizzatori portatili, permettono di accelerare l'asciugatura delle superfici durante alcune lavorazioni come gli intonaci ed i sottofondi dei pavimenti per la posa dei rivestimenti riducendone, così, i tempi.
Infine ricordiamo che tutti i tipi di condizionatori hanno un filtro per l'aria, generalmente, lavabile ed una vaschetta per la raccolta della condensa che deve essere opportunamente convogliata; una manutenzione ordinaria prevede un controllo periodico della pulizia del filtro e dello scarico di condensa.
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