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Come preannunciato dal Governo, la legge di bilancio ha ritoccato alcuni bonus edilizi, nella maggior parte dei casi prevedendo diminuzioni considerevoli di aliquote e dall'altra è intervenuta con una significativa sfoltita dei bonus edilizi.
Novità sulle detrazioni fiscali con la legge di bilancio 2025 - foto Getty Images
Sin dal principio l'approccio, neanche tanto velato da parte del Governo, è sempre stato di sfavore e sfiducia nei confronti dei diversi bonus edilizi, introdotti negli anni.
Tale intenzione ha trovato conferma nella Manovra 2025.
Il bonus ristrutturazioni, disciplinato dall'art. 16 bis, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, è stato profondamente modificato, con riferimento all'aliquota e ai periodi di imposta interessati dal beneficio fiscale, diversi in considerazione della realizzazione dei lavori delle unità immobiliari sulle quali si procede.
Per tutti le opere eseguite sull'abitazione principale:
Per il triennio 2025-2027 è previsto un unico tetto di spesa pari a euro 96 mila.
La situazione cambia nel caso in cui gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari non adibite ad abitazione principale.
Agevolazione prima casa, due anni per rivendita - foto Getty Images
In tale caso, infatti, l'aliquota scende ulteriormente, mantenendo il tetto a euro 96 mila:
Medesimo approccio è stato seguito dal Governo con riferimento ai bonus energetico e all'agevolazione che prevede la messa in sicurezza (art. 1 co. 55, L .n. 207/2024), rispetto a eventi sismici degli edifici, c.d. sismabonus, in relazione ai quali sono state sensibilmente ridotte le aliquote e, come per il bonus ristrutturazioni, sono strettamente dipendenti dall'utilizzazione dell'immobile da parte dell'avente diritto.
In particolare, per entrambi i bonus si applica:
Da quest'anno la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili, non sarà più considerata intervento rientrante nell'ecobonus.
Aspettative confermate anche con riferimento alla detrazione fiscale più dibattuta di sempre, ovverosia il Superbonus, in relazione alla quale la legge di bilancio ha previsto limiti ancora più stringenti.
Superbonus ormai verso la fine con la legge di bilancio 2025 - foto Getty Images
Per il periodo di imposta 2025, l'applicazione dell'aliquota pari al 65% può applicarsi solo se al 15 ottobre 2024:
A partire dal 2026, al momento non sarà possibile fruire della detrazione fiscale.
La fruibilità della detrazione può essere spalmata in quattro o in dieci anni. La scelta della fruibilità decennale è irrevocabile e deve essere esercitata nella dichiarazione dei redditi integrativa.
Al momento, per il solo periodo di imposta 2025, il c.d. bonus mobili, previsto dall'art. 16 co. 2 del D.L. n. 63/2013, è confermato nella misura del 50% entro il limite massimo di spesa di 5.000 euro.
Per il periodo di imposta 2025, è prevista l'applicazione della detrazione con aliquota al 75% solo per lavori su scale, ascensori, rampe, servoscale e piattaforma elevatrici, ripartita in 5 quote annuali di pari importo.
Il tetto massimo di spesa, ammesso in detrazione, varia a seconda della tipologia di intervento realizzata:
Nessuna sorpresa anche in tema di fruibilità della detrazione: già a partire dallo scorso anno, a eccezione del bonus per le barriere architettoniche, i bonus edilizi possono essere fruiti solo mediante detrazione diretta e non più attraverso cessione del credito o sconto in fattura.
Non è infatti più possibile optare per modalità alternative alla detrazione per la fruibilità dell'agevolazione.
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