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É stato approvato dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge relativo alla Legge di Bilancio 2019.
Nella Legge di Bilancio il Parlamento approva anche il Bilancio di Previsione, in cui sono raccolte le spese pubbliche e le entrate previste per il triennio 2018-2020, volte a sostenere la crescita e a rafforzare i servizi di base a disposizione di tutti i cittadini.
Al titolo II nelle misure per la crescita sono presenti le voci relative alle detrazioni fiscali, ristrutturazioni ed ecobonus relative al pacchetto casa.
Vediamole brevemente insieme.
La legge di Bilancio riconferma il bonus del 50% per le ristrutturazioni fino al 31 dicembre del 2019, esattamente come avviene per lo sconto attualmente in vigore. Sono detraibili anche i costi di progettazione, le prestazioni professionali inerenti le perizie e i sopralluoghi.
La detrazione deve essere fruita in 10 quote annuali dello stesso importo ed è applicata a un costo massimo di 96.000 euro.
Per gli interventi di riqualificazione energetica, viene prorogata fino al 31 dicembre del 2019 la detrazione del 65% per gli investimenti di efficientamento energetico di singole unità immobiliari, come l'isolamento termico o l'istallazione dei collettori solari per l'acqua calda, pompe di calore e altri interventi sull'involucro edilizio.
Per alcune tipologie di investimento, quale sostituzione di infissi e installazione di schermature solari e di impianti di climatizzazione invernale tramite caldaie a condensazione e a biomassa, le aliquote scendono dal 65% al 50%.
Viene invece confermata la scadenza al 31 dicembre del 2021 per le detrazioni del 70% e 75% dedicate agli investimenti strutturali (definiti pesanti), come il cappotto termico.
Gli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici delle parti comuni degli edifici condominiali vengono stabilizzati.
In particolare, la detrazione è pari a:
Viene quindi eliminata la scadenza al 31 dicembre 2021.
Per la concessione dei bonus saranno previsti severi controlli attraverso verifiche a campione, sia documentali che nelle case oggetto di ristrutturazione, per controllare che l'intervento sia stato effettivamente svolto e che rispetti i requisiti fissati per avere diritto alle detrazioni fiscali.
Le detrazioni fiscali per la messa in sicurezza antisismica, valide fino al 31 dicembre 2022, vengono estese anche alle case popolari.
Gli istituti autonomi case popolari potranno quindi usufruire del sisma bonus per la messa in sicurezza antisismica, fino a una percentuale massima dell'85%.
Non è ancora chiaro se verranno incentivate le certificazioni statiche degli edifici non seguite da lavori di adeguamento o miglioramento antisismico.
Le detrazioni attualmente esistenti del 50% e del 65% coprono gli interventi sugli edifici ma non il verde urbano.
Per il 2019, rispetto alle spese documentate relative al verde, sarà detraibile una cifra pari al 36% fino a un massimo di 5.000 euro per ogni unità immobiliare. Il nuovo sconto è destinato alla sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, come terrazzi, balconi e giardini condominiali, giardini pensili e coperture, messa a dimora di piante e arbusti.
Con il termine sistemazione a verde si definisce la fornitura e messa a dimora di piante o arbusti di qualsiasi genere o tipo, la riqualificazione di tappeti erbosi, con esclusione di quelli utilizzati per uso sportivo, il restauro e recupero del verde relativo a giardini di interesse storico e artistico e la realizzazione di giardini pensili.
La detrazione spetterà anche per le spese condominiali, sempre con un tetto massimo di 5.000 euro per unità.
Fino al 31 dicembre 2019 si ha diritto a usufruire di una detrazione del 50% , per un massimo di 10.000 euro, sull'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, sempre nel caso in cui l'acquisto sia legato a degli interventi di ristrutturazione edilizia, iniziati nel 2018.
Il bonus mobili, così come specificato dall'Agenzia delle Entrate comprende anche le spese di trasporto e montaggio dei beni acquistati, sempre se dimostrabili attraverso pagamenti effettuati con bonifico bancario.
La novità è che la cessione sarà possibile non solo per i lavori sulle parti comuni degli edifici condominiali, ma anche per gli interventi eseguiti sulle singole unità immobiliari. Colui che acquisirà il credito, cioè l'impresa o il fornitore, potrà a sua volta cederlo ad altri soggetti.
Al fine di incentivare l'accesso al bonus anche per le famiglie a basso reddito, tra le novità ritroviamo l'istituzione di un fondo nazionale per la concessione di garanzie sui prestiti finalizzati alle operazioni di riqualificazione energetica.
La dotazione prevista tra il 2018 e il 2020 sarà di 50 milioni all'anno, ripartiti tra ministero dell'Ambiente e ministero dello Sviluppo economico.
Le famiglie, quindi, accedendo più facilmente ai prestiti bancari, contribuiranno ad aumentare gli investimenti in materia energetica.
Sono stati inoltre aggiornati i requisiti tecnici minimi che gli interventi di efficientamento devono rispettare per rientrare nel perimetro dello sconto.
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