Design senza marchio

Progettisti e produttori nell'ombra, autori di oggetti belli, utili, etici ed ecologici. Ecco la nuova frontiera del design contemporaneo: l'anonimato.
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Un compendio dell'assortimento di MujiMujirushi (No Brand) Ryohin (Quality Goods) è il nome per esteso di Muji, catena di negozi giapponese nata con una selezione di appena quaranta prodotti, esposti in un supermercato all'inizio degli anni '80, e ora diffusa a livello mondiale, con punti vendita anche in Italia a Milano, Roma, Bologna e Torino.

L'assortimento attuale vanta più di settemila articoli nel settore abbigliamento, accessori, cartoleria, arredamento, oggettistica, prodotti per la cura della casa e della persona, tutti avvolti in semplice cellophane trasparente e carta marrone da pacchi. Il minimalismo del packaging, illuminato solo dall'inconfondibile scritta a caratteri rossi, riflette perfettamente il rigore concettuale sotteso all'intera operazione commerciale, improntata alla filosofia del no- logo o no- brand.

Questo si traduce nella preferenza per prodotti senza marchio e di designer sconosciuto (escluse alcune incursioni di celebrities come Jasper Morrison), scelti esclusivamente per la loro qualità e valenza estetica e conosciuti dal grande pubblico non attraverso le tradizionali campagne pubblicitarie condotte sui media, ma con il semplice passaparola tra amici o con la diretta esperienza dello shopping in negozio.

Candele colorate in vendita da MujiFare acquisti da Muji è piacevole oltre che per la sensazione di benessere che deriva dalla disposizione ordinata e funzionale degli oggetti e dai colori tenui degli ambienti di vendita, anche per i prezzi, ragionevolmente contenuti e il più possibile commisurati, per dichiarato intento, al costo di produzione. Insomma, un universo a parte fatto di design di qualità, bello, etico e anche ecologico, solo raramente visitato dai brand contemporanei più in vista: da Thonet per omaggiare, con una linea di arredamento, la celebre No. 14 Chair e da Nissan per collaborare al progetto della Muji Car 1000.

In Italia c'è anche chi, come Vittorio Bassi, docente di disegno industriale allo IUAV di Venezia, al no-brand ha pure dedicato un libro, Design anonimo in Italia, edito da Electa. 272 pagine popolate dagli oggetti della nostra quotidianità, indistinguibili per progettista e azienda produttrice, anonimi e pure utilissimi e senza i quali, per dirla con Umberto Eco, non si capisce né cosa sia l'Italia, né cosa sia il design: la tanica da benzina (immagine di copertina), la valigia 24 ore, la pentola a pressione, la plastilina. Per ognuno di questi, e per molti altri, l'autore ricostruisce, attraverso una vera e propria scheda analitica, origine e storia, e svela i nomi dei progettisti e produttori, non vanitosi a tal punto da essere stati trascinati nell'oblio.

La copertina del libro di Vittorio Bassi Una sorpresa tra le tante: i giocattoli in gomma della Walt Disney?

Fabbricati dalla Ledraplastic, industria di Osoppo in provincia di Udine.

Designer noto (ma non famoso) e totale assenza di marchio caratterizzano invece tutti gli oggetti in vendita su DaWanda, portale inglese online che si autodefinisce the marketplace for unique products.

Chiunque abbia un po' di capacità manuali e possa vantare la creazione di oggetti unici e particolari, introvabili sul mercato e che non siano di produzione industriale, può metterli in vendita qui; il risultato è un assortimento degno di un suk marocchino ma in una versione web, nella quale la ricerca dell'oggetto desiderato è facilitata dalla possibilità di navigare attraverso le varie categorie che indicizzano i diversi prodotti, dall'abbigliamento, ai gioielli, agli articoli per la casa e alla divertente sezione everything else, dove tutto è possibile.

Cuscini fabbricati a mano in vendita su DaWandaPer concludere userò le belle e illuminanti parole di Naoto Fukasawa, progettista giapponese, non a caso già collaboratore di Muji, che ci riporta alla dimensione umana e quotidiana del progetto e ne rivaluta il profondo legame con la vita di ogni giorno, spesso lontana dal clamore dei media e dei marchi famosi: Il mondo del design vive una situazione di deriva della normalità, ha dimenticato le proprie radici e il principio originario in base al quale ai designer spetta prendersi cura dell'ambiente creato dall'uomo.

Per avere ulteriori informazioni e per acquistare online, è possibile consultare i siti:

www.muji.eu

www.electaweb.it

en.dawanda.com

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