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FRP è un acronimo che sta per Fiber Reinforced Polymer ovvero materiali rinforzati con fibre a matrice polimerica, tra i quali anche le fibre di carbonio che, in edilizia, possono essere trattate come una sorta di tessuto e quindi mantenere una notevole duttilità e versatilità di forma e di utilizzo.
La componente di supporto viene assicurata dalla combinazione con resine epossidiche o plastiche termoindurenti che rendono il materiale finito molto resistente e rigido rispetto al peso.
Questi materiali compositi, fino a poco tempo fa molto costosi e dunque di impiego quasi esclusivo in settori di eccellenza come quello aeronautico e astronautico, ne hanno invasi molti altri, in tempi recenti, grazie allo sviluppo di procedimenti di produzione più economici; le fibre di carbonio sono infatti il risultato di un processo industriale in tre stadi (riscaldamento, ossidazione, carbonizzazione) che parte dal poliacrilonitrile, un polimero già diffuso in campo tessile (tessuti acrilici).
Mentre è ormai noto l'impiego delle fibre in ambito strutturale, per il consolidamento delle opere in cemento armato e muratura, rimane un po' più insolito il loro apparire in elementi di arredo, oggetti di design e addirittura accessori moda.
Una linea di borse da donna, quelle dell'azienda austriaca Purisme, e le scarpe del calciatore argentino Messi ai Mondiali 2010, di Adidas, mostrano orgogliosamente il carattere rude e performante del materiale, esaltato da linee pulite e rigorose sostenute da pesi piuma da record: solo 165 grammi per le F50 Adizero!
La Knotted Chair di Marcel Wanders per Cappellini (1996 – 2001), Fly di Zanotta (2003), Sophie di Andrea Fino e Samanta Snidaro per Sand & Birch (2008), la Chaise Longue di Designkommander (2009) e la Carbon Fiber Chair di Shigeru Ban (2009) hanno molte cose in comune, oltre al fatto di essere sedute di design.
Primo: il loro materiale, esclusivo o predominante, è la fibra di carbonio, lavorata artigianalmente, declinata in nero o in colori decisi come il bianco ottico o il rosso lacca.
Secondo: sono eleganti, sinuose, sofisticate e, nonostante questo, quanto di più lontano si possa immaginare dall'arredo classico.
Terzo: sono contemporanee in un modo sfuggente e imprevedibile; le linee e le superfici (di volumi non possiamo parlare visto che lo spessore è quasi trascurabile) le sviluppano, più che definirle e delimitarle, tentando di fuggire alla contemplazione statica a favore di una percezione istantanea e dinamica.
Alberto Del Biondi fa un uso delle fibre ancora più estremo: nella collezione Nerocarbonio introduce addirittura una coppia di sanitari sospesi, identici tra di loro, leggeri e molto hi tech, giustificando la sua creazione con l'eccellenza nell'industrializzazione di questa materia che, attraverso il design, può portare alla creazione di oggetti entusiasmanti da utilizzare tutti i giorni.
Come la sfera Sheer di Gatto Cucine, d'altra parte…
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