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Ci siamo più volte occupati su questo nostro portale dello spazio mansarda, da vari punti di vista. Si tratta in effetti di una situazione abitativa talmente versatile che si presta a varie interpretazioni, a seconda delle esigenze della committenza e, ovviamente, a seconda dei metri quadrati a disposizione.
Un elemento fondamentale che riguarda la mansarda è la sua abitabilità e questa è una caratteristica non sempre scontata.
L'argomento, però, diventa particolarmente interessante da chiarire vista la possibilità concessa negli ultimi anni di poter approfittare di alcune agevolazioni fiscali per affrontare lavori di ripristino di questo spazio così utile e così, a volte, sottovalutato.
Infatti, se le altezze medie lo consentono e i rapporti aeroilluminanti soddisfano determinati requisiti minimi, trasformare uno spazio in disuso in spazio vivibile da aggiungere all'abitazione principale diventa vantaggioso sotto vari punti di vista.
Il concetto che si voleva portare avanti in generale, da parte del legislatore, era quello di recuperare l'esistente, incentivandone la manutenzione e la ristrutturazione, evitando così l'uso indiscriminato del suolo a ingrandire squallide periferie con nuove costruzioni, riqualificando così anche i centri storici.
Che sia piccola o grande, che permetta la semplice aggiunta di una camera in più o di una dependance autonoma per gli ospiti, ristrutturare una mansarda è sempre utile e oggi anche conveniente!
Non è detto che una mansarda agibile sia anche abitabile. La sola agibilità presuppone che sia possibile realizzarvi dei locali di puro servizio ma senza stazionamento, per cui non sarebbe possibile ricavarvi una camera da letto o un cucinino.
Per quanto riguarda invece il recupero di questi sottotetti a fini abitativi bisogna fare riferimento ai regolamenti locali e alle leggi regionali che stabiliscono criteri diversi in quanto a misure minime interne e a percentuali di volumetrie da poter aggiungere a quella esistente, con conseguenti oneri di urbanizzazione da calcolare.
Solo in alcune Regioni, ad esempio, è possibile variare le altezze del colmo o l'andamento delle falde per poter ottenere le altezze medie regolamentari, sempre nel pieno rispetto dei vincoli paesaggistici eventualmente esistenti in quella determinata zona.
Realizzare una mansarda, trasformando il sottotetto in abitazione, rientra in quei lavori di ristrutturazione edilizia per cui è prevista l'agevolazione fiscale Irpef del 50% fino a tutto il 2016.
Una volta definita la natura edilizia dell'intervento e le normative da tenere presenti, è possibile pensare alla progettazione degli spazi. Come può essere utilizzato uno spazio mansarda?
Innanzitutto si parte dalle esigenze dei proprietari e si studiano soluzioni alternative in base ai metri quadrati a disposizione. A proposito di quest'ultimo aspetto, non dimentichiamo che, nel caso di una mansarda, ogni centimetro risulta prezioso, in quanto la conformazione volumetrica che caratterizza questo ambiente pone dei vincoli oggettivi.
Il tetto a falde, infatti, determina un andamento dei volumi stessi che influenza la distribuzione in pianta. Si parte dunque dal considerare i punti con altezze maggiori per disporre armadiature e contenitori in generale, così come eventuali box doccia se si dovesse pensare a inserire un bagno.
Queste sono solo considerazioni molto generiche ma utili per indirizzare la progettazione del nuovo assetto murario e del conseguente arredamento degli interni.
Il progetto che considero in questo articolo si riferisce a una mansarda relativa a una abitazione singola: una villetta su due piani più un sottotetto abitabile, a pianta abbastanza regolare, con tetto a due falde.
La mansarda è collegata al piano inferiore per mezzo di una scala a chiocciola a pianta quadrata che serve tutti i piani della villetta e che smonta su un pianerottolo, il quale diventa punto di partenza per la distribuzione in pianta degli ambienti.
Si tratta di una costruzione piuttosto recente ma i proprietari avevano lasciato questo spazio grezzo, per riservarsi, in un secondo momento, di decidere come sfruttarlo. L'altezza più bassa è di 2 metri relativamente alle due pareti opposte finestrate, mentre al colmo abbiamo un'altezza interna di 3.20 metri.
Due sono le ipotesi: crearci una zona studio oppure una vera e propria dependance per gli ospiti.
Parto dai punti fissi, vale a dire il pianerottolo finale della scala a chiocciola e il pilastro centrale che concorre, insieme ai corrispondenti perimetrali, a sorreggere il tetto a falde.
Tutta la mansarda è illuminata sufficientemente grazie alla presenza di tre aperture sulle due pareti opposte più basse.
Sfruttando la posizione in asse degli impianti dei due bagni dei piani inferiori, è possibile predisporre un comodo e spazioso bagno anche in mansarda, in cui inserire gli articoli sanitari base, lavabo/w.c./bidet, oltre ad un box doccia angolare, anche se di piccole dimensioni, facendolo capitare nell'angolo con altezza maggiore.
Sul disimpegno che si viene a creare c'è la porta di accesso alla zona studio che divido in due utilizzando una parete in cartongesso. Nell'ambiente a destra, rispetto al muro di spina, è predisposto uno spazio studio di rappresentanza, con scrivania, sedie e un piccolo divanetto.
Nella nicchia che si viene a creare con il pilastro e la parete in cartongesso viene inserito un mobile contenitore ad ante e cassetti, con la parte superiore a giorno per i libri e le riviste di consultazione. Si tratta della fascia volumetrica con altezza maggiore che si può quindi sfruttare al meglio come spazio di contenimento.
L'altro ambiente diventa invece uno spazio studio più privato, con scrivania e mobili per tutto il materiale di lavoro.
Questa mansarda è sufficientemente spaziosa per ricavarci, in alternativa allo studio, anche una comoda dependance utile ad accogliere eventuali ospiti che potranno alloggiarvi mantenendo una certa autonomia e privacy rispetto al resto dell'abitazione, anche grazie alla posizione della scala a chiocciola, decentrata.
Mantenendo lo stesso schema base già utilizzato per la prima soluzione, allunghiamo semplicemente la parete divisoria fino a creare due ambienti ben distinti: zona giorno e zona notte.
In questo modo il risultato è duplice a livello funzionale. Da una parte abbiamo tutto questo piano- mansarda da poter utilizzare per il soggiorno di una famiglia-ospite, diviso e arredato di conseguenza con bagno, zona giorno completa di divano letto matrimoniale e zona notte con doppio letto.
Dall'altra abbiamo due zone ben distinte da poter essere utilizzate, a seconda delle esigenze, anche quotidianamente dai vari componenti del nucleo familiare, che troverebbero qui un living per rilassarsi e gustarsi il programma tv preferito, oppure una camera studio in più.
Vediamo qualche suggerimento sull'arredo dell'ambiente studio o della dependance che dovrà essere funzionale ed esteticamente gradevole.
La considerazione generale da fare è che l'arredo di una mansarda, soprattutto di dimensioni contenute, deve essere il più leggero possibile per non appesantire questo ambiente che, per sua natura, ha una conformazione particolare.
Il fatto stesso che il soffitto sia movimentato con zone più basse e zone più alte spinge a giocare molto sia con il design e le tipologie dei mobili sia con le cromie da utilizzare, sicuramente chiare.
A proposito di mobili, le soluzioni più corrette sono quelle che prevedono multifunzionalità, quindi largo ad armadiature a ponte, a sofà che diventano letti matrimoniali, così come a letti singoli con contenitore o a cassettoni oppure con doppia struttura per ospitare più persone.
Le armadiature, poi, se non si possono sistemare, come invece si è potuto fare nel nostro caso, appoggiate al muro più alto e regolare, sono da prevedere su misura per seguire l'andamento della falda oppure divise in più settori, ognuno di altezza diversa a scalare.
Quest'ultima soluzione è sicuramente la più economica perché sfrutta elementi non realizzati su misura e può risultare comoda in caso di trasloco e conseguente diversa sistemazione in altra camera della struttura-armadio.
Tante le aziende che hanno in catalogo divani trasformabili in letti singoli o matrimoniali o strutture armadio adattabili per la mansarda senza realizzare soluzioni su misura, sicuramente più costose. Nella gallery trovate delle realizzazioni dalle aziende ZG Mobili e DEMA Firenze che ho scelto per voi e che ringrazio per il contributo.
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