Degrado e manutenzione dei parapetti e delle ringhiere

I parapetti e le ringhiere costituiscono l'elemento di protezione contro la caduta dall'alto in balconi, terrazze e altri spazi aggettanti di un edificio.
Pubblicato il

Parapetti e ringhiere


Parapetto in legnoIl bordo esterno delle coperture piane praticabili, delle terrazze, dei balconi e degli altri affacci sul vuoto presenti in un edificio deve essere dotato di un parapetto o di una ringhiera che impedisca la caduta dall'alto di cose o persone.

Secondo le normative vigenti l'altezza di questi due elementi di protezione deve essere pari a 1 metro per differenze di quota fino a 4 metri e di 1,1 metri per dislivelli superiori ai 4 metri.

La differenza tra parapetto e ringhiera sta nella loro configurazione formale e consistenza materiale.

Il primo appare solitamente pieno e intonacato, rifinito al bordo superiore da una copertina in lastre di travertino, di altra pietra naturale o di metallo.

La seconda è invece formata da elementi singoli in legno o metallo, variamente assemblati al fine di ottenere disegni e partizioni più o meno complesse e decorative.


Degrado delle ringhiere


Essendo esposti all'azione continua degli agenti atmosferici oltre che a sollecitazioni meccaniche puntuali, i parapetti e le ringhiere possono patire fenomeni di degrado anche piuttosto estesi in relazione ai materiali dei quali sono costituiti o per incompatibilità rispetto ad altri elementi della costruzione.

Il legno, se non pretrattato in modo opportuno, è il materiale più esposto al degrado. Il processo può venire accelerato se, all'origine, si verifica la presenza di difetti legati alle caratteristiche specifiche dell'essenza utilizzata, come nodi o cipollature.

Ringhiera in metalloI fenomeni comuni di ritiro e rigonfiamento sono dovuti all'azione di pioggia e neve, oltre che all'alto tasso di umidità presente in atmosfera.

Insetti, funghi e batteri attaccano invece il materiale nella sua sezione resistente e la indeboliscono scavandovi cunicoli e gallerie e provocando marcescenze più o meno estese.

Il metallo teme invece l'umidità dalla quale si difende creando uno strato di ruggine e aumentando di volume. Questa variazione dimensionale causa, a catena, una serie di effetti negativi sugli elementi costruttivi circostanti.

Si formano fessure e crepe più o meno profonde in corrispondenza dei punti di innesto o ancoraggio della ringhiera nella soletta o nelle murature perimetrali e si creano così zone particolarmente vulnerabili perché sottoposte alla possibile infiltrazione d'acqua.

Parapetto e ringhieraInoltre, con le sollecitazioni termiche il metallo tende a dilatarsi, esercitando una crescente azione meccanica su altri materiali che completano la ringhiera.

Tipico è il caso delle pannellature in vetro; per porle al riparo dalla rottura devono essere protette con un'opportuna guarnizione elastica che percorra tutto il bordo della lastra in corrispondenza dell'intelaiatura metallica.


Degrado dei parapetti


I parapetti pieni in muratura, in calcestruzzo armato o in elementi prefabbricati di varia natura si presentano generalmente intonacati e tinteggiati ed è proprio in questi strati di finitura che si concentra il manifestarsi dei fenomeni di degrado.

Parapetti in cementoRigonfiamenti, lesioni, scagliature e distacchi portano alla luce lo strato portante sottostante e, nel peggiore dei casi, i ferri dell'armatura se non protetti, in fase di progettazione ed esecuzione, da un copriferro adeguato.

Il degrado può poi essere accelerato dalla mancanza di accorgimenti tecnici specifici atti a prevenirlo: corretto dimensionamento e posizionamento della guaina per l'impermeabilizzazione, presenza di giunti elastici tra le diverse parti, predisposizione di elementi di protezione come le copertine dotate di gocciolatoi.

In medicina si è soliti affermare che la miglior cura è la prevenzione.

Interventi di manutenzione di parapetti e ringhiere


Trasporre questo concetto nel campo dell'edilizia porterebbe senza dubbio a un notevole miglioramento dello stato di conservazione dei nostri edifici e ci tutelerebbe dalla necessità di far eseguire, nel corso del tempo, onerosi e impegnativi interventi di manutenzione e ripristino.

Parapetti degradatiSe si escludono i fenomeni di degrado più gravi, dovuti a un'errata configurazione progettuale iniziale dell'elemento parapetto, per i quali si rende necessario un ripensamento generale e una sostituzione dell'elemento incriminato, per prevenire l'insorgenza dei fenomeni di degrado più lievi è opportuno procedere con interventi di manutenzione periodica programmata.

Le parti in metallo possono ad esempio essere protette dall'azione degli agenti atmosferici procedendo con cicli di pitturazione tali da formare una barriera persistente tra la superficie esterna del materiale e l'atmosfera.

Gli elementi in legno possono essere impregnati con prodotti idrofughi, impermeabilizzanti e protettivi che conservino la grana e il colore naturale del materiale. Le parti ammalorate, se facilmente disancorabili dall'insieme, possono anche essere sostituite singolarmente.
L'integrazione deve essere fatta curando non solo l'idoneità tecnico – funzionale dell'inserto, ma anche l'uniformità estetica rispetto alle parti preesistenti.

riproduzione riservata
Degrado e manutenzione dei parapetti e delle ringhiere
Valutazione: 2.75 / 6 basato su 12 voti.
gnews
  • whatsapp
  • facebook
  • twitter

Inserisci un commento



ACCEDI, anche con i Social
per inserire immagini
Alert Commenti
  • Vitali Anna
    Vitali Anna
    Mercoledì 20 Marzo 2013, alle ore 11:08
    Il condominio mi sta rifacendo il pavimento del terrazzo al 7° piano e la nuova pavimentazione ha ridotto l'altezza del parapetto in cemento a 95 cm di altezza. Chiedo se è il Condominio che deve provvedere ad innalzare il parapetto all'altezza minima di 110 cm come da regolamento. Cordiali saluti
    rispondi al commento
  • Eleonora Cardona
    Eleonora Cardona
    Lunedì 5 Novembre 2012, alle ore 14:44
    Salve volevo un chiarimento in merito al discorso dei parapetti.
    Ho acquistato una casa ove il vecchio proprietario aveva incanalato i tubi per la grondaia dal tetto dell'acqua sotto il pavimento del balcone,di conseguenza ha alzato il pavimento del balcone di 15 cm. per motivi di perdite ho ripristinato il pavimento con il consenso dell'amministratore anzi suo sollecito.
    A questo punto il muro dal balcone che ha prescindere dall'intervento sul pavimento arrivava a stenso a 1200 cm e' diventato bassissimo(86cm) quindi ho visto che il palazzo accanto aveva un piccolo passamano in ferro e quindi ho provveduto anche io per motivi di sicurezza.
    Adesso alcuni condomini mi vorrebbero fare causa come devo comportarmi?
    rispondi al commento
    • Arch.santonastaso
      Arch.santonastaso Eleonora Cardona
      Mercoledì 23 Gennaio 2013, alle ore 12:34
      Per Eleonora Cardona: Se il corrimano in ferro le fa raggiungere l'altezza prevista nel regolamento edilizio locale per garantire la sicurezza, lei ha solo provveduto a un adeguamento.
      Prima di far eseguire l'intervento avrebbe però dovuto chiedere il permesso al Condominio, perché è una modifica della facciata.
      rispondi al commento
  • Nicola
    Nicola
    Sabato 15 Settembre 2012, alle ore 14:28
    Lei sostiene che, secondo le normative vigenti l'altezza di questi due elementi di protezione deve essere pari a 1 metro per differenze di quota fino a 4 metri e di 1,1 metri per dislivelli superiori ai 4 metri.
    Mi indica cortesemente la norma ?
    Grazie
    rispondi al commento
    • Arch.santonastaso
      Arch.santonastaso Nicola
      Lunedì 17 Settembre 2012, alle ore 11:37
      Per Nicola: la ringrazio per avermi fatto la domanda, esaminandola ho potuto rilevare una mia imprecisione. Devo aver erroneamente esteso all'applicazione generale una norma contenuta in uno specifico Regolamento Edilizio Comunale. Ho invece ripercorso il testo delle principali normative in materia di sicurezza (anche nei luoghi di lavoro, il D.Lgs. 81/2008, ai quali ad esempio un condominio può essere assimilato) e ho avuto conferma che l'altezza minima di un parapetto è pari a 100 cm, indipendentemente dal dislivello che comporta il pericolo di caduta dall'alto. So invece che nel Regolamento Edilizio del Comune di Milano questa misura è stata innalzata di 10 cm, con un 'altezza minima dei parapetti, dunque, pari a 110 cm.
      rispondi al commento
Torna Su Espandi Tutto
347.670 UTENTI
SERVIZI GRATUITI PER GLI UTENTI
SEI INVECE UN'AZIENDA? REGISTRATI QUI