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Con riferimento alle applicazioni civili, per impianto gas si intende un impianto costituito da diversi componenti, tra cui i principali sono: l'impianto interno, i collegamenti, le predisposizioni, il punto di riconsegna, il punto di inizio, le tubazioni, le guaine, i giunti, i dispositivi di intercettazione, le prese pressioni.
Per impianto interno gas si intende l'insieme delle tubazioni che partono dal punto immediatamente a valle di quello di consegna e raggiungono le varie apparecchiature gas; un impianto gas domestico è in particolare un impianto nel quale la potenza dei singoli apparecchi collegati, e la somma degli stessi, è non superiore a 35 kW, indipendentemente dalla finalità di riscaldamento, cottura e/o produzione di acqua calda sanitaria.
I collegamenti agli apparecchi utilizzatori dalla tubazione principale possono essere di vari tipi e materiali, generalmente i piani cottura sono collegati con tubi di acciaio flessibile mentre le caldaie con tubi rigidi.
Analogamente possono essere di varie natura le predisposizioni, esse possono essere edili e/o meccaniche e generalmente sono relative alla ventilazione ed alla aerazione dei locali nei quali devono essere installati i piani cottura, essendo la maggior parte delle caldaie di tipo C a camera stagna e tiraggio forzato, che possono essere installate anche in locali privi di aerazioni e ventilazioni.
Il punto di consegna o di riconsegna è quello nel quale la proprietà del combustile gassoso cessa di essere dell'ente distributore e diventa dell'utente, mentre per punto di inizio dell'impianto gas si intende quello in cui è posto il primo elemento dell'impianto soggetto alla applicazione della norma; il punto di inizio generalmente è posto immediatamente a valle del misuratore o contatore gas installato dall'ente distributore. A valle di un contatore può esserci, ad esempio, una diramazione con una chiusura a monte di un impianto gas domestico; la chiusura definisce il punto di inizio dell'impianto gas domestico e può trovarsi anche relativamente lontana dal misuratore o contatore gas, mentre la tubazione a monte della derivazione può proseguire alimentando una centrale termica con potenza termica superiore a 35 kW e quindi soggetta a norme diverse dall'impianto gas interno.
Le tubazioni di un impianto gas sono di quattro tipi, rame, ferro, polietilene e multistrato, ogni tipo di materiale è destinato ad una specifica modalità di posa. Il rame inguainato si utilizza per i percorsi interni agli edifici, sottotraccia o per quelli esterni agli edifici con installazione a vista, con quest'ultima modalità di installazione che può essere realizzata anche con le tubazioni in ferro; le tubazioni in polietilene sono utilizzate per i percorsi interrati all'esterno degli edifici, quelle in multistrato da circa un anno utilizzabili anche in Italia possono sostituire quelle in rame per i percorsi interni agli edifici.A completamento delle tubazioni devono esserci sempre elementi come le guaine incombustibili ed i giunti di transizione e quelli dielettrici: i primi in caso di cambiamento di materiale, come il passaggio dalle tubazioni interrate in polietilene a quelle in ferro a vista; i secondi a protezione dalle correnti galvaniche delle tubazioni in ferro a contatto con il terreno; le guaine di materiali incombustibili , invece, devono rivestire le tubazioni negli attraversamenti murari sia perimetrali che interni agli edifici.
I dispositivi di intercettazione o chiusure sono d'obbligo per sezionare gli impianti di lunghezza superiore ai 25 m, devono essere inoltre poste prima di ogni apparecchio e nei punti cruciali degli impianti: all'inizio, prima dell'entrata nell'edificio, a monte di ogni derivazione, etc. La loro installazione deve essere sempre a vista.
La presa pressione ed il regolatore immediatamente all'inizio dell'impianto permettono di verificare ed eventualmente regolare la pressione del gas in essi.
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