La datazione spettroscopica e' il metodo scientifico piu' preciso per stabilire in maniera oggettiva l'eta' di un manufatto.
Spesso si tramandano di generazione in generazione mobili antichi, che custodiamo come veri e propri tesori, senza pero' averne alcuna informazione certa, nè sull'esatto periodo di realizzazione, nè sul valore artistico e commerciale.
A volte qualcuno decide di andare a fondo sull'argomento e quindi si rivolge ad un esperto in grado di dare qualche informazione più certa. L'analisi avverrà in un primo momento osservando lo stile e il metodo di fabbricazione del manufatto. Si studieranno poi eventuali documenti storici ad esso inerenti ed infine si eseguiranno esami di laboratorio in grado di determinare l'età oggettiva del legno.
I metodi scientifici utilizzati per la datazione analizzano il deterioramento e le modifiche dei materiali nel tempo. Il radiocarbonio e la dendrocronologia sono metodi ormai largamente conosciuti, ma il loro limite è la difficile applicabilità sui mobili.
In questi casi è preferibile utilizzare la datazione spettroscopica, un metodo sviluppato negli ultimi decenni dal laboratorio del Museo d'Arte e Scienza di Milano. Questa modalità di datazione è riconosciuta e raccomandata ufficialmente dalla Guardia di Finanza ed ha valore probatorio in caso di controversie legate all'accertamento dell'età effettiva di oggetti d'arte.
La datazione spettroscopica si basa sulle variazioni chimiche di particolari molecole del legno in seguito all'abbattimento dell'albero. Le molecole prese in esame sono quelle che hanno un processo di invecchiamento non influenzato dall'azione di temperatura e umidità.
La precisione di questo metodo varia da 10 a 20 anni in base al tipo di legno e alla sua età. Per alcune specie, come abete, pino, faggio, il margine di errore è molto esiguo, mentre per il cedro o alcune essenze australiane la datazione risulta più difficoltosa o addirittura talvolta non realizzabile, come per il castagno e l'ebano.
Per eseguire l'analisi è necessario prelevare un campione di pochi milligrammi di polvere di legno utilizzando un trapano a punta molto fine. Si pratica sul legno un forellino, si scartano i primi tre millimetri più esposti all'esterno e si raccoglie la rimanente polvere in un foglio di carta bianco, che andrà piegato accuratamente e spedito al laboratorio del museo di Milano o altri laboratori accreditati.
La spesa per questo tipo di analisi è abbastanza contenuta. Indicativamente, per un mobile sono consigliabili quattro campioni, per una spesa totale di circa 200 euro. I risultati vengono poi comunicati dal laboratorio per fax o per telefono.
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