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Consigli per la cura e la coltivazione del clerodendro

Il clerodendro è una bellissima pianta ornamentale apprezzata per i suoi fiori e le sue bacche. Ecco alcuni consigli per prendersene cura in maniera corretta
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Che pianta è il clerodendro


Con il termine clerodendro si intende un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae, di cui fanno parte varie specie, quasi tutte rampicanti e dall'elevato potere decorativo.
Pianta perenne arbustiva, dal portamento di solito rampicante, il clerodendro (clerodendrum) può essere coltivato anche come albero.

Il genere di clerodendro più coltivato nel nostro Paese è il Clerodendrum trichotomum, che arriva dal lontano Giappone.


Varietà di clerodendro


Come appena detto, esistono diverse varietà di clerodendro. Ecco le più diffuse.

  • Clerodendro trichotomum Carnival: pianta arbustiva alta circa 3 metri, con foglie variegate di verde-blu e margini irregolari screziati di giallo-grigio. I fiori, molto profumati, sono rossi e bianchi

  • Clerodendro trichotomum Fargesii: arbusto deciduo molto vigoroso che può arrivare a misurare 6 metri di altezza. Le foglie di forma ovale presentano riflessi bronzei. I profumatissimi fiori sono bianchi, e portati in calici verdi che, durante il periodo della maturazione dei frutti, divengono color cremisi. Il nome di questa varietà deriva damissionario, botanico e naturalista francese Père Paul Guillaume Farges

  • Clerodendro Bungeii: varietà di origine cinese, dalle foglie vigorose e i fiori che formano una specie di palla. Se strofinate, le sue foglie emanano un forte odore che ricorda quello delle arachidi

  • Clerodendro thomsoniae: specie sempreverde proveniente dall'Africa occidentale. Rampicante di circa 4 metri, con foglie oblungo-ovate. I fiori, altamente scenografici, sono caratterizzati da un calice bianco e una corolla di un intenso color carminio. In genere, i fiori sono raccolti in pannocchie pendule


Caratteristiche del clerodendro


La pianta del clerodendro può crescere fino a circa 3 metri ed è costituita da numerosi rami eretti ricoperti da grandi foglie di forma ovoidale, di un bel colore verde brillante.

Caratterizzate da margini dentellati, se strofinate fra le dita, le foglie di questa pianta emanano una profumazione piacevole. La pagina superiore delle foglie è liscia, mentre quella inferiore è ricoperta da una fitta peluria corta.

Clerodendrum thomsoniae - PixabayClerodendrum thomsoniae - Pixabay

Altamente decorativi sono i fiori del clerodendro. Si presentano come una corolla fatta di 5 petali, che creano un bel contrasto col calice che, di solito, è bianco-rosato.
Nel mezzo, spuntano 4 lunghi stami.

A forma stellata e gradevolmente profumati, i fiori del clerodendro sono altamente melliferi, infatti attirano moltissimo le api.



A seguito della fioritura, compaiono i frutti, sotto forma di piccole bacche tonde di colore blu intenso, avvolte in una sorta di calice fucsia che ricorda la forma di una lanterna.

Sia i fiori che le bacche sono molto decorative.


Quando fiorisce il clerodendro


Il clerodendro fiorisce da fine agosto – inizio settembre, e perdura fino all'autunno avanzato. Come già detto, dopo i fiori compaiono le bacche, che sono altrettanto gradevoli esteticamente.

Frutto del clerodendro - PixabayFrutto del clerodendro - Pixabay

Ciò fa del clerodendro una pianta molto apprezzata perché rallegra con un tocco di colore i mesi più freddi e bui dell'anno.

Cura e coltivazione del clerodendro


Vediamo ora alcune indicazioni utili per coltivare al meglio la pianta del clerodendro.

Il clerodendro ama i luoghi luminosi e ben soleggiati, fattore che permette una fioritura ricca e abbondante. Dal punto di vista climatico, mal sopporta il freddo e il vento. Nelle zone con inverni molto rigidi, è bene proteggere l'apparato radicale del clerodendro da neve e gelo e con una adeguata pacciamatura.

clerodendrum bungeii - PixabayClerodendrum bungeii - Pixabay

Per quanto riguarda il terreno, il clerodendro cresce bene in ogni genere di terreno. Tuttavia, il terreno ideale è umido, ricco di sostanza organica e ben drenato.

Annaffiatura e potatura del clerodendro


Dalla ripresa vegetativa al riposo invernale, occorre annaffiare il clerodendro in maniera regolare. Il terreno va mantenuto sempre umido; per questo, occorre procedere con un nuova irrigazione soltanto quando il terreno appare secco e asciutto
Inoltre, bisogna far molta attenzione ad evitare i ristagni idrici.

Clerodendro, bacche - PixabayClerodendro, bacche - Pixabay

Durante i mesi autunnali le irrigazioni vanno diradate, e in inverno del tutto sospese, se la pianta è coltivata in piena terra.

In autunno, i vecchi rami vanno accorciati a 50 cm circa dalla base. Inoltre, vanno eliminati anche le infiorescenze sfiorite e i polloni basali sorti alla base della pianta.

Tali operazioni sono utili per stimolare l'arbusto a prolungare la fioritura fino all'autunno inoltrato.

Coltivazione in vaso del clerodendro


Possiamo coltivare il clerodendro anche in vaso. Occorre utilizzare un vaso bello grande, largo e profondo, da riempire con del terreno fresco e sciolto, ricco di sostanza organica. Alla base, è bene stendere uno strato di sabbia o di argilla espansa per favorire il drenaggio dell'acqua.

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Il clerodendro in vaso va annaffiato generosamente soprattutto durante il periodo estivo e nei primi anni di impianto. Inoltre, in primavera e in estate, una volta ogni 2 settimane, bisogna somministrare un fertilizzante liquido per piante verdi fiorite, diluito nell'acqua delle irrigazioni.

Coltivazione clerodendro - PixabayColtivazione clerodendro - Pixabay

Ogni anno, in primavera, bisogna procedere con il rinvaso utilizzando un vaso un po' più grande rispetto al precedente, riempito con nuovo terriccio.


Moltiplicazione del clerodendro


Ci sono vari metodi per riprodurre il clerodendro.

  • Talea: prelevare porzioni di rami di 15 cm circa e metterle a radicare in un mix di sabbia e torba, all'interno di un contenitore posto a temperatura costante (18°C circa). A sviluppo delle radici avvenuto, mettere a dimora le nuove piantine in vaso o in piena terra. La talea si esegue in primavera. In caso di più piantine da porre a dimora, mantenere almeno 1 metro di distanza l'una dall'altra.

  • Semina: in primavera, porre i semi in un contenitore con terriccio specifico e protetto in un luogo con temperatura mite. Quando cominciano a comparire i primi germogli è possibile spostare il vaso in un'altra zona. La semina è la tecnica più lenta che non garantisce nuove piantine identiche alla pianta madre.

  • Divisione dei polloni basali: in autunno o in primavera, staccare i rami più vigorosi dalla base della pianta e trapiantarli nel terreno insieme al pane di terra che avvolge le radici.

riproduzione riservata
Cura e coltivazione del clerodendro
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