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Con il termine clerodendro si intende un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae, di cui fanno parte varie specie, quasi tutte rampicanti e dall'elevato potere decorativo.
Pianta perenne arbustiva, dal portamento di solito rampicante, il clerodendro (clerodendrum) può essere coltivato anche come albero.
Il genere di clerodendro più coltivato nel nostro Paese è il Clerodendrum trichotomum, che arriva dal lontano Giappone.
Come appena detto, esistono diverse varietà di clerodendro. Ecco le più diffuse.
La pianta del clerodendro può crescere fino a circa 3 metri ed è costituita da numerosi rami eretti ricoperti da grandi foglie di forma ovoidale, di un bel colore verde brillante.
Caratterizzate da margini dentellati, se strofinate fra le dita, le foglie di questa pianta emanano una profumazione piacevole. La pagina superiore delle foglie è liscia, mentre quella inferiore è ricoperta da una fitta peluria corta.
Clerodendrum thomsoniae - Pixabay
Altamente decorativi sono i fiori del clerodendro. Si presentano come una corolla fatta di 5 petali, che creano un bel contrasto col calice che, di solito, è bianco-rosato.
Nel mezzo, spuntano 4 lunghi stami.
A forma stellata e gradevolmente profumati, i fiori del clerodendro sono altamente melliferi, infatti attirano moltissimo le api.
A seguito della fioritura, compaiono i frutti, sotto forma di piccole bacche tonde di colore blu intenso, avvolte in una sorta di calice fucsia che ricorda la forma di una lanterna.
Sia i fiori che le bacche sono molto decorative.
Il clerodendro fiorisce da fine agosto – inizio settembre, e perdura fino all'autunno avanzato. Come già detto, dopo i fiori compaiono le bacche, che sono altrettanto gradevoli esteticamente.
Frutto del clerodendro - Pixabay
Ciò fa del clerodendro una pianta molto apprezzata perché rallegra con un tocco di colore i mesi più freddi e bui dell'anno.
Vediamo ora alcune indicazioni utili per coltivare al meglio la pianta del clerodendro.
Il clerodendro ama i luoghi luminosi e ben soleggiati, fattore che permette una fioritura ricca e abbondante. Dal punto di vista climatico, mal sopporta il freddo e il vento. Nelle zone con inverni molto rigidi, è bene proteggere l'apparato radicale del clerodendro da neve e gelo e con una adeguata pacciamatura.
Clerodendrum bungeii - Pixabay
Per quanto riguarda il terreno, il clerodendro cresce bene in ogni genere di terreno. Tuttavia, il terreno ideale è umido, ricco di sostanza organica e ben drenato.
Dalla ripresa vegetativa al riposo invernale, occorre annaffiare il clerodendro in maniera regolare. Il terreno va mantenuto sempre umido; per questo, occorre procedere con un nuova irrigazione soltanto quando il terreno appare secco e asciutto
Inoltre, bisogna far molta attenzione ad evitare i ristagni idrici.
Clerodendro, bacche - Pixabay
Durante i mesi autunnali le irrigazioni vanno diradate, e in inverno del tutto sospese, se la pianta è coltivata in piena terra.
In autunno, i vecchi rami vanno accorciati a 50 cm circa dalla base. Inoltre, vanno eliminati anche le infiorescenze sfiorite e i polloni basali sorti alla base della pianta.
Tali operazioni sono utili per stimolare l'arbusto a prolungare la fioritura fino all'autunno inoltrato.
Possiamo coltivare il clerodendro anche in vaso. Occorre utilizzare un vaso bello grande, largo e profondo, da riempire con del terreno fresco e sciolto, ricco di sostanza organica. Alla base, è bene stendere uno strato di sabbia o di argilla espansa per favorire il drenaggio dell'acqua.
Il clerodendro in vaso va annaffiato generosamente soprattutto durante il periodo estivo e nei primi anni di impianto. Inoltre, in primavera e in estate, una volta ogni 2 settimane, bisogna somministrare un fertilizzante liquido per piante verdi fiorite, diluito nell'acqua delle irrigazioni.
Coltivazione clerodendro - Pixabay
Ogni anno, in primavera, bisogna procedere con il rinvaso utilizzando un vaso un po' più grande rispetto al precedente, riempito con nuovo terriccio.
Ci sono vari metodi per riprodurre il clerodendro.
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