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La prima domanda che si pone, infatti, è se prendere una cucina con ante in essenza, magari da abbinare ad altre presenze in legno (porte, infissi in genere, parquet, soggiorno, etc.), oppure fare una scelta che privilegi un'anta colorata.
Tralasciando il discorso sulle ante in legno, che merita sicuramente un'attenzione a parte, concentriamoci su questa seconda ipotesi. A questo riguardo, attualmente il mercato offre varie opportunita' di scelta, dal laminato al polimerico, dal laccato al vetro.
Le ante in laminato risultano attualmente la scelta di sicuro economicamente più vantaggiosa, non solo dal punto di vista del costo (e quindi risparmio nell'immediato), ma anche della durata nel tempo (risparmio quindi anche a lungo termine).
Sono costituite essenzialmente da un pannello di particelle di legno (classe E1 a bassa emissione di formaldeide ormai per la maggior parte delle aziende), con spessori che vanno da 18 a 22mm, ricoperto su entrambe le facciate da un rivestimento fatto di fogli di resine incollate tra loro per uno spessore di 0,06mm.
Il laminato migliore attualmente usato dalle migliori aziende è l'HPL (alta densità) e rispetta le norme EN 438/1. Il bordo dell'anta, poi, a seconda del modello, lo troviamo rifinito in ABS dello stesso colore oppure in alluminio, PVC effetto alluminio oppure in acciaio inox.
È un rivestimento impermeabile, resistente ai graffi e agli urti, facile da pulire.
Per quanto riguarda la gamma di colori, c'è da sottolineare che, sebbene meno ampia rispetto alle ante laccate, pure si è di molto arricchita grazie alle moderne tecnologie, aggiungendo tra l'altro l'effetto lucido a quello opaco classico.
Il polimerico è una evoluzione del laminato, di cui conserva le caratteristiche di praticità nella manutenzione, con la differenza che l'anta è costituita sempre da un pannello di fibre di legno a media densità (sempre in classe E1), di spessore mediamente 18mm, ma ricoperto esternamente e nei bordi con un unico foglio di PVC (polivinilcloruro) termoformato in modo da diventare quasi entità unica con l'anta stessa. Il polimerico fa parte dei laminati nobilitati, cioè rivestiti da un ultimo strato che ne accresce la resistenza agli urti e alle abrasioni in genere nonché all'azione degli acidi.
Internamente è ricoperto con rivestimento sintetico melaminico, bianco.
Anche in questo caso gamma abbastanza esaustiva di colori, nelle due versioni lucido e opaco.
Per quanto riguarda le ante laccate, queste sono costituite da un pannello di fibra di legno a media densità classe E1, laccato con prodotti poliuretanici. Qui la gamma di colori è la più ampia in assoluto, nelle versioni lucida e opaca, liscia o a poro aperto, e va dai colori di serie di ogni azienda, alla intera scala RAL che ormai quasi tutte propongono, con una leggera variazione di prezzo.
È questa possibilità di personalizzazione della cucina che rende l'anta laccata la più amata, per certi versi, dall'utente. Oltre ai tanti colori, è possibile anche avere ante curve. Questo tipo di finitura, però, oltre che risultare la più costosa, è anche la meno pratica, in quanto è un rivestimento molto delicato e risente dell'azione di eventuali detergenti o acidi, oltre che essere particolarmente vulnerabile a graffi e ammaccature.
Normalmente, infatti, insieme alla cucina, viene fornita anche una confezione piccola di vernice per eventuali ritocchi. Il colore del laccato, poi, subisce nel tempo alcune variazioni. Per ovviare a questo inconveniente o almeno a ritardare gli effetti dell'inevitabile processo nel tempo, si consiglia di non esporre la cucina ai raggi diretti della luce solare.
Ultimamente, nella gamma di finiture, si sta sempre più affermando, seguendo ciò che succedeva già nei soggiorni, la soluzione del vetro, non solo nei pensili, ma anche nelle basi.
In questo caso l'anta è costituita da un pannello di vetro, normalmente laccato in vari colori o sabbiato, su un telaio in alluminio. Il vetro viene ovviamente temperato, cioè riscaldato ad altissime temperature per poi essere raffreddato di colpo. In questo modo, oltre ad aumentarne la resistenza agli urti, in caso comunque di rottura accidentale si evitano produzioni di lame taglienti, poiché il vetro si frantuma in piccolissimi pezzi.
Oltre alle laccature in colori diversi, è possibile creare dei disegni particolari (serigrafie).
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