|
La piattabanda è un elemento strutturale usato per delimitare superiormente vani di porte o di finestre, di luce non molto grande, scaricando il peso della muratura sovrastante sui fianchi del vano.
Dal punto di vista costruttivo, la piattabanda è una struttura spingente, ovvero non può rimanere in piedi se non è frenata con rinforzi sui lati, poiché la sua messa in opera comporta delle spinte sia verticali che laterali.
Si differenzia dall'architrave perché non è una struttura monolitica, cioè formata da un unico blocco di pietra.
Impropriamente però, sono anche denominati piattabanda gli architravi di ferro o cemento armato, posti sopra i vani aperti nei muri portanti; tali strutture non esercitano sulle spalle dei vani alcuna spinta orizzontale, ma trasmettono soltanto forze verticali.
Quando si decide di ammodernare casa, si verifica abbastanza frequentemente durante i lavori di ristrutturazione edilizia, il bisogno di collegare due ambienti dell'abitazione, aprendo così un vano porta comunicante.
Si può presentare altresì l'esigenza di aprire un vano finestra, lì dove è assente, ad esempio in bagno, se si desidera creare ambienti più luminosi e una maggiore aerazione.
Nel momento in cui si progetta una nuova apertura in una parete portante, in seguito alla nuova classificazione sismica del 2004 che ha evidenziato come quasi tutta l'Italia è zona sismica, bisogna realizzare una cerchiatura (normalmente in acciaio con profilati e piatti che seguono tutto il contorno della porta o della finestra che si vuole realizzare) la quale deve ripristinare la resistenza e la rigidezza della parte di muratura che verrà eliminata.
Questo intervento, definito locale, non rappresenta ad oggi una difficoltà ma allo stesso tempo, non è una scelta da prendere a cuor leggero.
Diversamente da quanto accadeva in passato, oggi la Normativa Tecnica per le Costruzioni impone l'obbligo di verificare che l'intervento proposto non crei danni alla costruzione e non comprometta la sua staticità. Che ci sia perciò, una rispondenza a un grado conveniente di equilibrio o di stabilità. È dunque strettamente necessaria la consulenza di un tecnico abilitato per verificare la tenuta statica dell'immobile.
Le strutture portanti sono quelle che sostengono l'intero fabbricato e qualsiasi intervento che vada a indebolire tali strutture, potrebbe compromettere la stabilità e la solidità dell'edificio stesso.
Quelle portanti verticali hanno la funzione di sostenere i solai dei piani dell'abitazione e la copertura, assorbendo le sollecitazioni che derivano dai pesi propri degli elementi, dai carichi di esercizio dall'azione del vento e da eventi sismici.
Ma come riconoscere i muri portanti? Le pareti portanti, sono caratterizzate da spessori elevati: 20-30 cm in su e realizzate da materiali più resistenti, come murature di pietra, di mattoni texture e blocchi in laterizio, di blocchi in calcestruzzo e pareti in calcestruzzo armato.
Questi, possono essere sia interni che esterni al fabbricato; servono a sostenere tutto l'edificio.
Il tecnico progettista, a seguito di un primo rilievo, ricerca e analizza attraverso la documentazione storica, depositata al Comune o al Genio Civile, la storia dell'edificio.
È molto importante capire il funzionamento statico della struttura e definire correttamente come agire sulla parete portante senza recare danni.
Volendo realizzare un'apertura su un muro maestro ed essendo in possesso dei requisiti necessari, bisogna procedere a una verifica accurata della stabilità della parete.
Per prima cosa è necessario verificare che il setto murario sia integro e in buone condizioni.
A questo scopo bisogna rimuovere l'intonaco e controllare che non siano presenti lesioni o crepe e verificare la tenuta dei mattoni.
La piattabanda è composta da due profilati metallici: le putrelle di ferro, incassate nei loro alloggiamenti da entrambi i lati della muratura e irrigidite tra di loro mediante il serraggio di bulloni e sigillatura con malta cementizia.
La sua funzione è quella di assorbire il carico della muratura e di sgravare qualsiasi sollecitazione meccanica.
Manni Sipre è stato il precursore europeo delle prelavorazioni su travi, profili e prodotti lunghi e oggi si colloca in posizione di assoluta leadership nel mercato.
L'intervento di apertura consiste nel creare un portale di irrigidimento che possa permettere un'efficiente risposta alle sollecitazioni statiche. Questo, è studiato in funzione della resistenza del paramento murario.
In prima battuta si individua l'apertura da realizzare e si traccia il disegno prendendo le misure necessarie con l'ausilio di una livella a bolla.
Successivamente si può procedere a puntellare il solaio tramite martellino elettrico, lavorando solo da un lato del muro nell'area relativa all'intervento, al fine di scaricare la muratura di una parte delle sollecitazioni e rinforzare il muro circostante attraverso la chiusura con mattoni pieni. La soluzione strutturale più comune è la cerchiatura della struttura muraria con putrelle di ferro.
Si prevede, quindi, l'asportazione di piccole porzioni di muratura esistente e la contemporanea realizzazione di spallette montanti, procedendo dal basso verso l'alto.
Predisposte le spallette del vano, si fissa la piattabanda che sorreggerà il peso della muratura sovrastante.
EUROTRAVI è la ditta specializzata nella produzione precisa di travi elettrosaldate e di lavorazioni accessorie di tutte le dimensioni, necessarie per fabbricati civili, industriali, viadotti stradali, ponti ferroviari e costruzioni navali.
VICINI Prodotti Siderurgici di Firenze è specializzata nella fornitura e pre-lavorazione di travi in acciaio e in ferro e di prodotti siderurgici offrendo la propria consulenza a consumatori e commercianti di tutta Italia.
Le coppie di putrelle vengono saldate tra loro e connesse alla struttura con spinotti metallici. Quando la malta cementizia ha fatto presa si può procede alla demolizione della muratura, ottenendo così l'apertura del vano porta.
La rimozione dei puntellamenti dal solaio è l'ultima operazione da effettuare dopo essersi accertati della resistenza statica.
Dopodiché rimarranno da fare le rifiniture da decidere in base allo scopo dell'apertura stessa. Potrebbe trattarsi di una porta con infissi e serramenti, oppure di un'apertura lineare.
Gli interventi precedentemente illustrati non influiscono sul comportamento globale della struttura, ciò non toglie che ci siano delle regole imprescindibili da rispettare al fine di non compromettere o alterare in maniera significativa il comportamento sismico dell'edificio.
Non è possibile realizzare aperture a cavallo delle intersezioni murarie o l'inserimento dei montanti nello spessore dei muri trasversali.
Non si realizzano aperture di porte o finestre nelle pareti perimetrali esterne a distanza inferiore a un metro dall'angolo compreso lo spessore del muro trasversale.
È importante inoltre non realizzare vani di porte o finestre nelle pareti che lascino una mazzetta muraria laterale residua inferiore a 50 cm (escluso lo spessore del muro ortogonale). Tale limitazione non si applica nel caso in cui la parete oggetto di rinforzo prosegua oltre il muro ortogonale.
Prima di eseguire gli interventi di apertura, è necessario far presentare al proprio Comune, con il supporto di un tecnico abilitato di fiducia, Ingegnere o Architetto, la pratica edilizia e la pratica sismica (progetto strutturale).
È importante specificare che bisogna far attenzione anche a demolire dei semplici tramezzi, quindi pareti non portanti di spessore 10-15 centimetri, in quanto spesso nei vecchi edifici il solaio del piano superiore, per effetto di un fenomeno chiamato viscosità dei materiali, si appoggia anche sulle pareti non portanti.
Se si demolisce la parete senza delle opportune accortezze si possono verificare degli inconvenienti, ad esempio, lesioni nei muri dell'appartamento del piano superiore.
|
||